DA IL FONDO MEGAZINE: Edizioni Heliopolis e il libro-manifesto ” Per una nuova oggettività “

Sarà disponibile entro breve, il libro-manifesto edito dalla Heliopolis Edizioni e curato da Sandro Giovannini, di cui più volte, su Fondo, abbiamo discusso. Di seguito la nota programmatica del curatore.

La redazione de ” IL FONDO MEGAZINE DI MIRO RENZAGLIA “

Libro-manifesto
Per una nuova oggettività
popolo, partecipazione, destino

Nel presentare il lavoro appena impostato più di un anno fa e sostanzialmente compiuto e tra poco in distribuzione, possiamo compiere alcune considerazioni, spero oneste e non trionfaliste. Anzi speriamo sostanzialmente autocritiche, se sempre, siamo convinti, ci debba assistere una forte insoddisfazione per ciò che noi stessi raggiungiamo, anche con sforzo notevole, per ambire a sempre maggiori risultati. Oltre 150 adesioni formali, oltre 90 contributi scritti riordinatisi naturalmente per “Argomenti”, a seconda di vocazioni ed attitudini. Ma al di là del dato numerico che potrebbe significare molto e poco, assieme, ciò che conta è verificare se da questo sforzo, che non ha oggettivamente eguali comunque negli ultimi decenni, venga fuori una prospettiva di lavoro utile. Nella Postfazione di Sessa, compiuta per necessità strumentali a circa ¾ del lavoro complessivo e quindi non includente necessariamente la totalità delle sollecitazioni derivanti dai contributi stessi, ma che con grande capacità coglie gli elementi fondanti tale insieme di espressioni, viene definita una “identità plurale”, non come minus, ma come una speranza di “fuoriuscita dall’apatia al progetto”, con implicita una “forte motivazione inclusiva”. Le prospettive sono le più varie “geo-filosofiche, estetico-politiche, psicologico-archetipali”, e questo oltre ad essere scontato è anche, a ben vedersi, una potenzialità spendibile in ogni campo, per articolazione e complessità. Il tutto sostanzialmente perché si è saputo comunque “pensare in modo critico l’identità ideale ed esistenziale prodottasi nel corso della nostra microstoria”. Proiettivamente, per usare ancora le sue parole: “felicità è agire” per riconoscere “le isole in arcipelago” e perché si riveli l’utopia come “sempre transitabile”.

Ora consideriamo quale è (ancora e sempre più ) attualmente il nostro punto di partenza. Una terra desolata ove le nubi della “smobilitazione ideale” ovvero della smobilitazione totale, operano trombonescamente e livide di rabbia contro ogni conato, prevedibile e sacrosanto, si opponga ad una deriva di fallimento prima spirituale ed animico e poi materiale ed economico. I pochi (o molti?) che si potrebbero opporre ancora con dignità di vita alle spalle ed indipendenza dimostrata spesso non vogliono più rischiare ulteriori delusioni o prevedibili fallimenti e così si ritirano in una torre ben difesa ed arredata, dalla quale fanno spesso solo singolari escursioni preoccupate e rapidissime, certo non favorite dal mugghiante e dolorante contorno di sommersi e salvati ed a tutto ciò presiede una cupola mediatica, sorta di ripetitore osceno sulle colline, che racconta fandonie insulse e vellica i peggiori istinti di fine ciclo.

Potremmo anche sorridere amaramente ma ciò non ci esime dal combattere per ottenere ciò che vogliamo con tutte le nostre forze, riordinando gli animi, i pensieri, le fila, le utopie. Lasceremo agli altri, perché l’abbiamo già fatto noi, prima ancora di cominciare, riscontrare ogni caduta di livello inscusabile, ogni monomaniacalità necessitata, ogni ingenuità prevedibile, per concentrarci sul possibile e sul giusto.

Diremo ancora di più e forse di peggio, e questo per avversari ed anche per amici: ciò che ci preoccupa non è la nostra diversità interna, che ad un occhio meno arreso alla quotidianità e meno arroccato sul nomadismo e l’anarcoidismo che va oggi tanto di moda – ulteriore segno dei tempi – non è metro di scandaglio profondo ma solo osservazione della tempesta superficiale, ma forse una relazionata concentrazione (semplificazione?) di diversità reale ed antagonista… quella che ci dovrebbe condurre al primato ed alla vittoria, per gradi. Per chi ha letto, parola per parola, i pensieri dei presenti ed anche degli assenti, di quelli che comunque potevano e dovevano esserci e non ci sono stati per disillusione, stanchezza od errata analisi di presunte inesistenti differenze, lo spavento non viene dalla diversità ma proprio dal contrario: cioè, al fondo, da un’accerchiata e dolente compressione del pensiero atto a creare il nuovo. Ovviamente all’interno dei parametri antiglobalisti, antiusurocratici, anticonsumisti, antiespropriatorii e relazionalmente popolari, partecipativi, differenzialisti, olisti e destinali. Tutti responsabilmente declinabili, ma tutti, per noi, invalicabili.

La necessità di una sorta d’urfuturismo – o chiamiamolo come vogliamo ma comprendendo endiadi ed ossimoro – quindi oggettivamente per principi espressi e per direzionalità scelte – è vitale e non solo spirituale, ideale, generazionale, artistica. E dobbiamo figurarcela come estranea a tutti i parametri della usualità borghese accettabile attuale, ovvero quel qualcosa che sta tra l’eccellenza senza paragoni (ovunque si verifichi) e la scorrettezza estrema del pensiero non assoggettato – almeno in prima battuta – ad alcun limite, né di tipo umanistico né di tipo confessionale ed una vitalità ritrovata e luperca che non deve prendere esempio da nessuno perché nessuno è in grado di darci ciò che non ci appartiene già, almeno come ipotesi di lavoro. Ogni volta nella storia in cui ci siamo accompagnati od affidati ad altro od ad altri siamo sempre miseramente falliti, prima o poi, perché la nostra vocazione è trovare la nostra strada da soli, in estremamente attenta ma perfetta autoreferenzialità, che è l’unico viatico, paradossalmente, anche per sopravvivere nel mondo globalizzato attuale. Auguri a noi.

Sandro Giovannini

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/

 

 

 

PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’

POPOLO PARTECIPAZIONE DESTINO”

 

Sommario del “Libro-Manifesto”:

I PARTE – Premessa:

Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Claudio Bonvecchio, Stefano Vaj

II PARTE – Argomenti contributi scritti di:

 

1 – Metastoria-Metapolitica: Gabriele Adinolfi, Giuliano Borghi, Giandomenico Casalino, Luigi Capozza, Giovanni Damiano, Germanico Gallerani, Carlo Gambescia, Aldo La Fata, Alberto Lombardo, Francesco Mancinelli, Luca Leonello Rimbotti, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Andrea Scarabelli, Primo Siena, Piero Vassallo , Ubaldo Villani Lubelli.

2 – Geopolitica: Leonardo Clerici, Giulio Maganzini, Matteo Marconi, Marino Micich.

3 – Geofilosofia-Ecologia: Giuseppe Casale, Alberto Figliuzzi, Giuseppe Gorlani, Luigi Lombardi Vallauri, Simone Marletta, Paolo Aldo Rossi, Gianfredo Ruggiero, Giovanni Tuzet, Eduardo Zarelli.

4 – Simbolica-Psiche: Luciano Arcella, Mario Bernardi Guardi, Davide Bigalli, Francesco Cappuccio, Riccardo Campa, Sandro Consolato, Alessio De Giglio, Francesco Franci, Sandro Giovannini, Domenico Lancianese, Rita Catania Marrone, Roberto Sestito, Adriano Segatori.

5 – Etica-Politica-Economia: Vittorio de Pedys, Susanna Dolci, Luca Gallesi, Teodoro Klitsche de la Grange, Guglielmo Maria Lolli-Ghetti, Francesco Paolo Menna, Alberto B. Mariantoni, Riccardo Scarpa, Augusto Sinagra.

6 – Comunicazione:Marco Canestrari, Gaia Conventi, Marco Ferrazzoli, Alberto Figliuzzi, Maurizio Ganzaroli, Biagio Luparella, Elisabetta Oggero, GiuseppePuppo, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Luigi Sgroi.

7 – Estetica:

A) Arti Figurative: Ettore Bonessio di Terzet, Mario Bozzi Sentieri, Graziano Cecchini, Vincenzo Centorame, Vitaldo Conte, Alessandro Guzzi, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Filippo Venturini,

B) Poesia/Letteratura: Manlio Bichiri, Brunello De Cusatis, Giuseppe Di Gaetano, Zairo Ferrante, Cesare Ferri, Sylvia Forty, Roberto Guerra, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Ferdinando Menconi, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Riccardo Roversi, Paolo Silvestri,

C) Musica: Alberto Cesare Ambesi, Stefano Balice, Paolo Melandri, Marco Monaldi.

III PARTE – Appendice

1 – Postfazione di Giovanni Sessa; 2 – Note biobibliografiche, 3 – Elenco adesioni, 4 – Infolio di Sandro Giovannini; 5 – CD musicale di Mario Mariani

giovannini.sandro@libero.it

 

il libro-manifesto

per una

Nuova Oggettività
 
popolo partecipazione destino
 
può essere prenotato a 15 Euro
 
presso la libreria online: www.antichilibrionline.com
 
mail: libreriapandora@gmail.com
 
tel/fax : 0732-22882
 
Libreria Pandora, Piazza Fratelli Rosselli, 5 – 60044 – Fabriano (AN)
Pagamenti : Contrassegno, Paypal, Carte di Credito, Conto Corrente Postale, Bonifico Bancario.
Spedizioni : La Libreria Pandora spedisce entro 24 ore dalla ricezione del tuo ordine, dal lunedi al venerdi. Gli ordini che riceviamo durante il fine settimana vengono evasi il lunedì successivo.


Il libro-manifesto successivamente sarà messo
in distribuzione a 25 Euro
 
…per favore, indicare l’indirizzo postale ove inviare il libro-manifesto…
 
*data Uscita Libro 15 Ottobre 2011
Libro-Manifesto

Rispettosamente t’invoco — Respetuosamente te invoco – Poesia inedita di Carlos Sanchez letta all’incontro di Taranto

Psyche_et_LAmour.jpgRispettosamente t’invoco


 

Quante volte l’amore

è entrato nella mia poesia

come gli uccelli le nuvole

e il cielo incostante.

Gli uccelli sono or mai volati via

le nuvole sono passate e ripassate

il cielo è un camaleonte gigantesco

con la sua pelle cangiante.

E l’amore?

L’amore è cresciuto con me

mi ha dato e mi ha tolto

mi ha fatto diventare uccello

nuvola

cielo.

La amore non mi ha mai abbandonato

deambula con piena gioventù

perfino in questa mia vita adulta.

Andrà sicuramente

a portare fiori sulla mia tomba.

 

 

 

 

Carlos Sánchez

 

 

Respetuosamente te invoco

 

 

Cuántas veces el amor

ha entrado en mi poesía

como los pájaros las nubes

y el cielo inconstante.

Los pájaros volaron

las nubes pasaron y pasaron

el cielo un camaleón gigantesco

con su piel cambiante.

¿Y el amor?

El amor ha crecido conmigo

me ha dado y ha quitado

me ha vuelto pájaro

nube

cielo.

Pero jamás me ha abandonado

El amor deambula con plena juventud

también en esta vida adulta.

Irá seguramente

a llevar flores a mi tumba.

 

*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE

** QUADRO POSTATO SPONTANEAMENTE DALLA REDAZIONE E TRATTO DA:

http://web.tiscali.it/mitologia/Amore_&_Psiche.htm

Settembre Francese… versi/dono di Laura Mucelli

alfonso-palma__Autunno-nel-bosco_g.jpgSeptembre

A l’angle de la maison
le soleil éclabousse le toit
et lentement se déverse
sur la terre odorante de mousse
tiède comme un corps de femme
Tous les verts s’entremêlent
denses et obscurs sur les bois
qui contiennent
aériens et lumineux sur les prés
qui s’étendent
Tout respire la maturité
généreuse et fertile
assouvie jusqu’au moindre pli
Tout est imprégné
de lente solitude apaisée
qui s’achemine pour hiberner
Même les cloches tintent
sucrées et frêles
dans l’atmosphère moite
La nuit descend
comme un voile vaporeux
sur les derniers chants des oiseaux
qui modulent sans froisser
la quiétude de mon âme
Mes yeux se perdent
dans cette infinie langueur
constellée de ciel ouvert
Je vis exactement
au pays de mes songes
l’unique paysage
qui m’abreuve de ses mystères
mon Nord
aux portes des Brumes.

Settembre

All’angolo della casa
il sole inzacchera il tetto
e lentamente si riversa
sulla terra odorosa di muschio
tiepida come un corpo di donna
Tutti i verdi si mischiano
densi ed oscuri sui boschi
che contengono
leggeri e luminosi sui prati
che si estendono
Tutto respira la maturità
generosa e fertile
saziata fino alla minima piega
Tutto è impregnato
di lenta solitudine sopita
che si incammina per ibernare
Anche le campane tintinnano
zuccherate e fragili
nell’atmosfera umidiccia
La notte scende
come un velo vaporoso
sugli ultimi canti degli uccelli
che modulano senza sgualcire
la quiete della mia anima
I miei occhi si perdono
in questo infinito languore
costellato di cielo aperto
Vivo esattamente
nel paese dei miei sogni
l’unico paesaggio
che mi abbevera dei suoi misteri
il mio Nord
alle porte delle Nebbie.

Provvidenza (Laura Mucelli Klemm) en effluves d’Automne 03-09-2011
Tous droits réservés,tutti i diritti riservati

 

*Versi ricevuti dalla stessa Autrice

*Quadro ” Autunno nel Bosco ” di Alfonso Palma postato spontaneamente dalla Redazione e tratto da:

http://www.ioarte.org/artisti/alfonso-palma/opere/Autunno-nel-bosco/

” E scorrono i poeti “: Voce di Eliana Farinon (Lazzarino) – Poesia di Zairo Ferrante

– ELIANA FARINON

Curriculum:
Dizione e recitazione con Renato Stanisci a Vicenza, seminario con Maurizio Scaparro, teatro amatoriale, presentazione eventi. Vicentina, dieci anni a Torino, uno a Roma, abito a Milano.

Lavori realizzati:
Telecomunicati nazionali: Spot Elnapress per Retequattro. Radiocomunicati: Centinaia, solo regionali. Due spot per Kijiji – dicembre 2010 – diffusi in quattro regioni (Lazio,Marche,Emilia Romagna,Umbria). Insegno dizione a operatori della comunicazione. Figurazioni speciali e qualche battuta in tv, fiction e cinema. Comparsa nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo (La banda dei babbi natale), in “Così fan tutte” sitcom in onda su Italia 1. Contendente a “Forum”.

Collaborazioni:
Conduzione radiofonica mattutina con intrattenimento, rubriche e redazione notiziari. Quattro ore quotidiane, cinque giorni la settimana, durante dieci anni; in diretta con o senza ospiti, presso emittente privata di Castelfranco Veneto.

Caratteri:
Si. Dialetto: Veneto

Note:
Voice over in documentari commerciali, biografici o storico – naturalistici. Canto!

 

Per chi volesse conoscere meglio Eliana e la sua VOCE:

 

http://www.trovalavoce.it/ita/88-farinoneliana.html

 

– ZAIRO FERRANTE E IL SUO LIBRO “I bisbigli di un’anima muta ” :

http://www.autoriitaliani.it/autoriaffiliati/zairoferrante/

Versi e Arte di Giancarlo Fattori

LA DANZA DELLA LUCE 7.jpg«UN UOMO SONO IO, SU QUESTI SENTIERI»

Un uomo sono io, su questi sentieri
dove visioni di stupore antico
negli occhi si specchiano, come cristalli
sbreccati dal tempo.

E i profumi, sulla floreale pelle
che dalla brezza viene accarezzata,
s’insidiano in pace e rumore,
e, dallo stupore, rimango senza fiato.

Creatura di sabbia sono io, di splendore
e granuli bagnati, che la pioggia, suadente,
piange da ogni nube, nel cielo appesa,
soltanto una luna arcana, una sanguinante anima.

Non vi è altro per me che un sole rosso,
la luce nuova che riflette sulla strada,
e ogni suono avanza, di pietra in pietra,
scavando con le mani, con il cuore.

E l’uomo che io sono rimane nello scrigno
che ogni sogno cela, con i relitti della vita lasciata,
liberando il sangue che di nuovo si scolora
nel luccicar della stella che imbianca il mio vespro.

Giancarlo Fattori, Maggio 2011

*Versi e Dipinto Digitale ( La danza della luce ): ricevuti direttamente dall’Autore

Francesca Barbi Marinetti e la corsa del Futurismo verso il suo futuro!

page.jpgOgni passato genera il proprio futuro e, volendo capovolgere questa banale equazione, si può dire che: non esiste futuro che non abbia un proprio passato da raccontare.

Ecco perché, di seguito, vi regalo una “lettera” ricevuta proprio questa mattina dalla Dott.ssa Francesca Barbi ( Nipote del Maestro Filippo Tommaso Marinetti).

Il testo, scritto in occasione  dell’evento “ *Corsa Futurista 2010 ” , ci dona  un’occasione unica per riflettere sul ruolo che l’Artista, anche oggi, dovrebbe ricoprire.

Auspicando, in pieno stile dinanimista, una “ribellione” dal giogo “dell’intellettualismo” e della “casta”,  a favore di un’arte propulsiva e propositiva costruita in nome degli Uomini.

Zairo Ferrante

Nota: l’evento ” La corsa Futurista 2011 ” si terrà il 24 settembre p.v. , per maggiori informazioni accedere al sito ufficiale della manifestazione tramite il link che trovate alla fine di questo articolo.

 

«Nella carne dell’uomo dormono delle ali»

Lettera/Presentazione di Francesca Barbi

 

Un secolo fa ad infervorare ‘l’immaginazione senza fili’ di mio nonno F.T. Marinetti fu una cosmogonia visionaria legata al mito della Velocità. Un mondo imbrigliato da reti che permetteva l’immediatezza della comunicazione, lo sfrecciare di un esercito di supporti meccanici addomesticati che come nuove protesi modificavano in terra e in cielo il rapporto con lo Spazio ed il Tempo, permettevano di abbracciare le distanze terrestri in un amplesso dal ritmo rigeneratore. È l’annuncio della conquista di una identità e di uno spirito con cui l’uomo abiterà il mondo rifecondati dalla nuova tecnologia.

E allora correre – «correre correre correre volare volare» -, sfidare senza freni la barriera cronometrica, si impone per Marinetti come una preghiera laica essendo quella della Velocità la nuova religione-morale. Ed è così che intitola il suo manifesto pubblicato nel 1916.

Contro la lentezza melliflua e passatista tardo ottocentesca, il sentimentalismo retrogrado e impantanato di futili mollezze del pensiero, si preannuncia l’avvento di una umanità reattiva e votata alla bellezza della modernità sulla soglia della rivoluzione tecnologica.

«Noi crediamo alla possibilità di un numero incalcolabile di trasformazioni umane, e dichiariamo senza sorridere che nella carne dell’uomo dormono delle ali», scrive ne L’uomo moltiplicato e il Regno della macchina. Se la tecnologia sostiene la ‘nuova religione-morale della velocità’ porsi nelle condizioni fisiche e mentali di accogliere e assecondare questa inevitabile trasformazione diventa un must, a fronte di un vitalismo artificiale e ottimistico che rivoluzioni il rapporto con la vita in tutti i suoi aspetti.

«Gli sportsmen – scriveva – sono i primi catecumeni di questa religione».

La Corsa Futurista non solo prende spunto dall’attinenza che il tema ebbe per il movimento, ma ha una ragion d’essere ben radicata e riscontrabile nella documentazione storica. È noto quanto il futurismo auspicasse una rivoluzione del modus vivendi a 360° sempre imperniata sull’inscindibile equazione Arte-Vita. E attento quale era ai diversi ambiti del sociale e del costume, Marinetti più volte si esprime in merito allo Sport, non limitandosi alla suggestione esemplificativa del concetto perno ‘movimento-azione’.

In più occasioni egli auspica l’inserimento nelle discipline scolastiche di ‘corsi di coraggio fisico e patriottismo’. Il muscolo allenato all’azione predispone alla elasticità creativa, così che nella sua logica di Arte-Azione vi è Azione = Arte. Creatività che si affianca sempre ad un altro ideale per lui imprescindibile, che è quello di italianità, di fierezza dell’Amor patrio : «Mediante le scuole di coraggio che noi propugnamo, vogliamo aumentare questo vigore del sangue italiano, predisponendolo a tutte le audacie e a una sempre maggiore capacità artistica di creare, inventare e godere spiritualmente», leggiamo in Al di là del comunismo. E in Democrazia futurista «Ma noi artisti non siamo i così detti intellettuali. Siamo soprattutto dei cuori palpitanti, dei fasci di nervi in vibrazione, degli istintivi, degli esseri governati solo dalla divina, ubbriacante intuizione, e crediamo di essere, o siamo, tutti accesi del così detto fuoco sacro».

La competizione, elemento connaturato all’evoluzione della specie e alla conquista delle stelle, è la chiave per sviluppare un’intelligenza coraggiosa. Al quesito amletico Marinetti risponde senza pavide sfumature : «superare, superarsi o non essere»!

L’accettazione positiva della modernità implica necessariamente il superamento del sentimentalismo angoscioso e ossessivo, l’abbattimento delle paure nei confronti dell’ignoto. E la Corsa rappresenta lo sforzo primario e istintivo dell’uomo di competere per il raggiungimento di una meta. È metafora di intuizione, di slancio vitale ed energia primordiale. È l’affermazione della individualità e dell’originalità, nonché il superamento della moltitudine grigia e indistinta che rappresenta la contropartita negativa della società massificata.

La Corsa Futurista risponde all’appello marinettiano di resistere all’affossamento dell’io in una folla livellata. È lo sforzo positivo e competitivo di emancipazione da uomini senza volto in individui che insieme affermano il controllo sulle proprie esistenze diventando una ‘moltiplicazione di individualità originali’. È l’affermazione energica di voler appartenere ad una folla inegualista. È la prefigurazione di una rivoluzione che esalti le differenze all’insegna dell’assunto per cui «democrazia significa qualità e non quantità».

Un secolo fa… mio nonno… non è che pecchiamo per caso di passatismo? si perché – in fondo in fondo – ogni qualvolta si omaggia quest’avanguardia vecchia di un secolo, e che faceva a cazzotti con il passato, ci si pone un dilemma di contraddizione. La contraddizione risiede nell’impossibilità di farne una ricostruzione filologica senza sentirsi scivolare dalla parte del ‘nemico passatismo’. Nel rispetto della visione marinettiana occorre che questa sia sempre rinverdita di senso contemporaneo, farle spiccare il volo con le ali del suo sogno ma attraverso la percezione allargata sui confini sconfinati del pensiero creativo. Per non farle perdere quota, far prendere all’ala il vento.

Nel 1928 in seguito ad un viaggio a Madrid dove partecipò ad una partita di ‘golf reale’, con sottile ironia ne fa il resoconto tratteggiando un manifesto che verrà poi pubblicato sulla «Gazzetta del Popolo». I punti programmatici prevedono simultaneità tra le varie discipline sportive – con trovate esilaranti, come nel ‘Tiro al golf’ dove stabilisce che spettatori e spettatrici armati di fucili tenteranno di colpire la palla bianca nel suo volo – innervate da momenti di pura ispirazione artistica.

Arte e attività fisica si sposano costantemente: «Occorre arricchire lo Sport di simultaneità. Perciò propongo i seguenti giochi sportivi simultanei, che si possono dividere in doppi giuochi sportivi fisici ed in giuochi di muscolo e pensiero artistico». È qui che Marinetti propone una «Corsa a piedi con declamazioni di versi».

Non credo che Ferdy Colloca,  per quanto attento conoscitore di sport e appassionato di futurismo, avesse presente questo proclama marinettiano quando sognò di realizzare la sua corsa futurista. Indice che le idee hanno una loro forza, viaggiano per conto loro, affondano e riemergono nel tempo, fanno incontrare persone, chiarire i legami con la storia.

 

 

Francesca Barbi

 

*Nella Foto elaborata dalla Redazione: Francesca Barbi e suo Nonno F. T. Marinetti.

**Per maggiori informazioni sull’evento “ Corsa Futurista 2011 “:

http://www.corsafuturista.com/cfr11/

 


COMUNICATO STAMPA DI GRAZIANO CECCHINI:” nel rispetto dell’Arte con la A maiuscola…”

untitled.pngMi trovo costretto a comunicare che la mostra evento “8 settembre tutti a casa… è arrivata la Ma-Donna!” è saltata perché non erano assicurate le condizioni minime e necessarie per allestire una mostra degna di questo nome.

 

Non essendo mia abitudine rischiare di deludere le aspettative ho preferito cancellare l’iniziativa nel rispetto dell’Arte con la A maiuscola, a dispetto di sterili trame di bottega di gente che si improvvisa mercanti e/o intenditori d’arte.

 

Essendo stati presentati da persona degna di fiducia ho infelicemente dato anche ai referenti di questa associazione la stessa fiducia.

 

Evidentemente sbagliando.

 

Eppure, sarei dovuto essere preparato, ricordando le parole di Shakespeariana memoria:Bisogna guardarsi bene dal concepire un’opinione molto buona delle persone di nuova conoscenza; altrimenti nella maggior parte dei casi si rimarrà delusi con proprio scorno o magari danno.”

 

 

 

L’appuntamento con Venezia è solo rimandato, e la prossima volta sarà mia cura affidare l’organizzazione a professionisti del settore non improvvisati e confusi come quelli in cui la sorte mi ha fatto inciampare.

 

Qualcosa però mi ha fatto dubitare da subito, così come, rileggendolo, affiora dalle righe del mio contributo della cartella stampa che riporto di seguito*.

 

 

 

Graziano Cecchini

 

*

LA MIA ARTE DA INCENDIARIO

 

 

 

Venezia 2011.

 

 

 

Non mi intratterrò a parlare e descrivere le opere esposte in occasione di questa mia personale.

 

 

 

Penso che le opere, in stretta simbiosi con il titolo della mostra, si spieghino da sole e, con soddisfazione, lascio ai collaboratori il compito di descriverne le tecniche, lo stile, il linguaggio multidisciplinare.

 

 

 

Preferisco approfittarne per parlare di ciò che le opere ancora non posso esprimere: le motivazioni, le aspettative, il mio modo di essere nel bene e nel male un Incendiario, modello Palazzeschi.

 

 

 

 

 

 

 

La Mostra-evento, eversiva e provocatoria nel titolo, “8 settembre, tutti a casa… è arrivata la Ma-Donna!”,vuole essere un omaggio alle donne di tutti i tempi, e insieme rievocare lo smarrimento di un’epoca che continua a festeggiare anniversari ma perde di vista il vero e autentico spirito di un popolo fatto di poeti, artisti ed eroi, della culla del diritto romano e di genialità costrette all’estero per colpa della cecità dell’interesse economico sempre e comunque e, ancora oggi, dell’appartenenza politica.

 

 

 

Ci vogliono far credere che l’unica cosa da fare sia non preoccuparsi, non indignarsi, non ribellarsi, tollerare ed adattarsi, continuando a guardarsi intorno senza voler vedere… come un Don Abbondio dei giorni nostri.

 

 

 

Ma io sono nato Incendiario, non Don Abbondio….

 

 

 

E così, anche qui a Venezia, tutti si aspettano la provocazione, la trasgressione e la sfida.

 

 

 

Ma forse nessuno è preparato ad una forma di provocazione più sottile, rivolta a quel potere accademico ormai scollato da un’arte contemporanea che sa provocare ed emozionare all’istante, senza bisogno di boriose didascalie.

 

 

 

Provocare tornando alla forma, una forma all’interno della quale si sposano arcaico, classico e tradizionale con immagini rubate al presente e stravolte dalle nuove tecniche grafiche.

 

 

 

La mia sfida qui a Venezia è fondere ogni stimolo visivo in un unicum artistico a 360° per permettere al visitatore di compenetrarsi nell’opera che riflette negli occhi immagini tecnologiche veloci e forme acriliche statiche.

 

 

 

Dov’è la sfida? La sfida risiede nel fatto che tutto ciò sarà possibile senza le eterne e pompose spiegazioni di un’arte che, per diventare concettuale, ha dimenticato l’emozione, universale e senza tempo.

 

 

 

Dopo tanto (troppo) “concetto”, il futurismo torna con passo veloce alla FORMA.

 

 

 

Ma è vero, le mie opere difficilmente potranno incontrare il favore di una critica compressa da tessere di partito e da un’Accademia cieca e passatista. Come i primi futuristi accetto il fischio ma mai accetterò la critica formulata senza sapere, senza vedere, senza conoscere e non porgerò mai l’altra guancia all’arroganza di piccini critici di quartiere, personaggi che… “pensano di navigar il mare Oceano, in realtà navigano in un laghetto”.

 

 

 

Purtroppo per loro, quando si parla di Arte e Cultura italiana, ci si trova veramente nell’oceano, quello vero, quello che con un’ondata ti travolge. Magari un’ondata di colori.

 

 

 

GRAZIANO CECCHINI

 

 

 

COMUNICATO RILANCIATO ANCHE DA:

 

http://lasinorosso.myblog.it/archive/2011/09/04/graziano-cecchini-comunicato-stampa-4-settembre-2011-venezia.html

 

 

 

FOTO POSTATA DALLA REDAZIONE: Copertina del catalogo

“Trespass: Uncommissioned Public Art”, edizione 2010

Graziano Cehhini è stato inserito dalla casa editrice Taschen USA nel catalogo “Trespass: Uncommissioned Public Art”, edizione 2010 come una delle più importanti e significative realtà artistiche internazionali per la performance realizzata con la Fontana di Trevi…. continua su:

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Graziano_Cecchini

 

 

VERSI IN LIMBA di FRANCESCO MASIA

280_0_2369374_246063.jpgNudda”……………………………..”Niente”

Giamadu dae oghes de chelu…………..Chiamato da voci del cielo
in benuju acciappidu che pedra morta…in ginocchio ritrovato come antica pietra
impestada de castros azzudos,…..imperniata di sassi appuntiti.
ses ruttu modde che pieta………Sei caduto morbido come panna
movende sa conca e a manos in cara……muovendo la testa e le mani in faccia
movendela senza ndè riere……………..muovendola senza riderne
e si ch’est olada sa tua giaresa……..ed è volato il tuo splendore.

Comente nue de fumu si ch’istejidi…..Come nuvola di fumo s’allontana
pianu pianu in buttios de beddia…….lentamente in gocce di rugiada
e a nois non restada pius nudda………e a noi non resta niente
si no cuss’ammentu de nafta,………….se non la puzza di nafta
ozzu brujadu e benzina………………….olio bruciato e benzina.

In sas manos nudda!,………………………Nelle mani niente!
Solu su chi non podimus pius……….Solo ciò che; non possiamo più
intendere,pius bidere ,…………………sentire, più vedere,
pius apprezziare e giamare……………più apprezzare ed amare.

In sas manos nudda ……………………….Fra le mani niente
si non sos ammentos………………………se non i ricordi
de su tou andare ………………………….del tuo vagare
in caminos infinidos………………………in strade infinite
chirchende su tottu,………………………..cercando il tutto,
chirchende su nudda………………………cercando il nulla

In sas manos pius nudda!……Fra le mani più niente!
Si non cussu viaggiu……………Se non quel viaggio
su pius longu, fattu ………………il più lungo, fatto
de pagos metros………………………………..di pochi metri
ma, chi ti che ada gittu …………………che ti ha condotto
a infinida paghe ……………………….ad infinita pace
inue b’est tottu ………………………..dove c’è tutto
i nue non b’ada nudda!……………dove nulla c’è!

Testo ricevuto direttamente dall’autore e tratto dal libro “Duas limbas duos coros” contenente 54 poesie in limba con traduzione edito da “ZENIA”  “.

Per avere maggiori informazioni sull’acquisto:

http://www.zeniaeditrice.com/1/catalogo_1426678.html

L’Anima muta e mutante di Zairo Ferrante: Recensione di Roberto Guerra

 

 
IL LIBRO DEL DINANIMISMO
“I Bisbigli di un’ Anima Muta” Edizioni CSA
*di Roby Guerra
Florilegio number one dinanimista per il promotore Zairo Ferrante, sintesi essenziale dei primi anni della nuova poetica: dal 2009, esperimento letterario, neoumanista e postavanguardia, già rilanciato -per la cronaca- da “Style” il mensile inserto de Il Giornale, a cura di Girolamo Melis, e dalla prestigiosa rivista poetico-culturale “Isola Nera”, diretta dalla celebre poetessa sarda Giovanna Mulas.
Un volume cartaceo- “narrativo”… saggistico, “storico-poetico” dell’ancor giovane talento salernitano e anche ferrarese (dove risiede ancora e da alcuni anni): nella città estense ha esordito, subito segnalandosi con una prima raccolta poetica (per Este Edition), poi collaborando con il neofuturismo ferrarese (Asino Rosso giornale blog- l’editing Futurist Editions) e – per un certo periodo anche con il futurismo “scientifico” transumanista.
Come accennato l’antologia minima attuale, memorizza e segnala il divenire ancora d’infanzia per la giovane biografia del neomovimento, approdato in certa futuristica sociale, nello stesso tempo mirabile prova non facile di fare poesia, fare parola, fare anima, fare avvenire, da bordi squisitamente umanistici e – criticamente parlando- non distante da certa visione atopica o archetipica, cara a maestri della psicologia o dell’estetica contemporanea, di neomatrice postromantica, quali il celebre James Hillman (il principale erede di un certo Jung) che il ben noto in Italia, Franco Rella.
Sulla figura-sfondo più recente di certa poietica… sociale post-realista, filtrata attraverso certa ecopoetica di poeti e scrittori, quali lo stesso Girolamo Melis, Giovann Mulas, Gabriel Impaglione e diversi altri.
Non ultimo un certo numero di nuovi talenti, gravitanti oggi nel Dinanimismo, tra appunto certo bordo neoromantico e altri vettori più futuribili. Una “sostenibile e godibile Leggerezza dell’Essere (d’Avantgarde).  

 

RECENSIONE TRATTA DA:

http://futurismo2000.blogspot.com/2011/08/lanima-muta-e-mutante-di-zairo-ferrante.html

 
 
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