IL Dinanimismo compie 10 anni: anima, uomo e Poesia!!!

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DINANIMISMO: 10 anni di neoavanguardia poetica e artistica alla ricerca dell’Uomo.

Il “Dinanimismo”, movimento poetico-artistico fondato dal poeta e medico  Zairo Ferrante e il cui nome rappresenta la crasi delle parole “dinamismo” e “anima”, nasce ufficialmente nel 2009 a Ferrara con la pubblicazione del I manifesto redatto dallo stesso autore.

Scopo del neonato movimento è quello di promuovere una Poesia e, in generale, una forma d’Arte incentrata più sui contenuti che sul “contenitore”.

Poesia intesa come mezzo di ricongiungimento con l’intima essenza dell’animo Umano; una sorta di collante di “massa”, piuttosto che un mero e sterile esercizio stilistico riservato a pochi – e spesso deleteri – salotti letterari.

Artista, secondo il “Dinanimismo”, è colui che per mezzo del proprio lavoro riesce ad attuare una rivoluzione delle anime e quindi del pensiero.

Scopo ultimo della poesia e dell’arte deve essere non quello di dare risposte, ma quello di porre interrogativi e quindi di costringere l’Uomo a riflettere.

Riflessione; ossia azione e sforzo necessari affinché l’intera Umanità possa salvarsi dal “giogo-pensiero” imposto dai media e da una società “liquida” che, sempre più frequentemente, antepone l’apparire all’Essere. 

 

zf.profil.10Nel 2010 arriva la prima vera ufficializzazione critica del movimento, con un articolo dello scrittore futurista Roberto Guerra pubblicato su  “Controcultura – Le guide di Supereva” ( http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/dinanimismo-e-neofuturismo-letterario/) e di cui riproponiamo un estratto: ” una nuova specifica poetica e letteratura […] ovvero il Dinanimisno, come divenire dell’Anima nell’era del computer. […] Ferrante, amplificando e soprattutto sperimentando nella parola e nelle elaborazioni teoriche, l’Anima non come compensazione, ma come X factor creativo e fondamentale sottostante lo stesso spirito scientifico e le sue infinite potenzialità finanche postumane, ha azzerato ogni querelle umanista obsoleta: dice sì al mondo nel suo divenire, senza perdere più tempo con troppi No da gamberi! In tale amplificazione Ferrante e il suo gruppo ormai, decine e decine di dinanimisti on line, ha codificiato, rilanciato le intuizioni stesse strettamente letterarie di Futuguerra, Donegà e Tuzet e altri, soprattutto al passo proprio con gli orizzonti desiderati alti e celebri dello stesso Enzensberger, lo stesso Barthes e – in Italia- tra non molti-, del solito forever young Paolo Ruffilli, oltre a Campa e ai già citati Spatola, Barilli, Zanzotto, e lo stesso giovane geniale Saccoccio.

La parola al termine della scrittura, o dopo il suo grado zero, infine, si riconnette finalmente e consapevolmente nel Dinanimismo letterario all’archetipo: da dove viene anche il Futurismo e da dove si è moltiplicato ed espanso. Ferrante e i dinanimisti non a caso con riferimenti espliciti a certa psicanalisi futuribile (paradosso di paradosso) di Jung, Marie Louis Von Franz, James Hillman,riscoprono certa matrice postromantica della parola futurista, a suo tempo sorprendentemente intuita da un certo Francesco Flora, dai netfuturisti stessi, in altra articolazione più globale totale, con riferimento a Bergson.

Matrice aspaziale, ormai, eppure, in quanto Fare Anima (e Fare Poesia…) nel duemila, fondamentale.
Perciò, ecco il Dinanimismo, brevettato dallo scrittore Zairo Ferrante, come primo logo ufficiale (e virtuale, ovvio, incanto e dis-incanto i futuristi o futuribili contemporanei!) di certa nuova specifica letteratura o poetica neofuturista o futuribile nascente.”

 

In questi 10 anni di attività decine e decine di Autori, Nazionali e Internazionali, hanno condiviso i princìpi della neoavanguardia dinanimista, inviando e  pubblicando gratuitamente proprie “opere” sul blog ufficiale del Movimento (https://e-bookdinanimismo.myblog.it/) che, a conferma del buon lavoro svolto, ha continuato a ricevere diverse segnalazioni critiche, anche su siti e riviste molto autorevoli.

Di seguito riproponiamo alcuni estratti dei principali manifesti dinanimisti, parte dei quali pubblicati anche nei libri dello stesso Ferrante:

 

*A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti. A coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno (pensando di fare o di non fare) Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di una certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo”, secondo me siete sulla strada sbagliata! La Poesia è Anima, è la voce dell’Anima. È istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica e alle Arti visive e figurative) che permette di dialogare in silenzio con noi stessi. […]Poesia intesa come: “DinAnima”. Poesia innata e istintiva terapia del “normale”, sublime voce di Tutte le Anime, nemica del male del ventunesimo secolo; nemica della superficialità.

 

** […] Il mio parlare di “DinAnimismo” vuole essere un’esortazione a ritornare a una Poesia capace di smuovere le anime servendosi, semmai, di parole semplici e immagini immediate in grado di mettere il lettore in condizione di raggiungere, con la fatica dell’immaginazione e della riflessione, la “personale emozione”. Poesia che adotti un linguaggio consono a quello dell’anima. Non parole come serenità e tranquillità, ma il “naufragare dolce” Leopardiano. Non la parola Amore, ma immagini di gioia, fatica, difficoltà, ansia, che unite danno una precisa sensazione, quella che l’anima definisce Amore. Poesia come fedele Cicerone che, accompagnandoci lungo la strada più ardua e difficile, ci conduca alla riscoperta dell’anima interiore ed esteriore, fondendo esse in un’unica e dolce musica. […]ciò che auspico è un “semplice tendere” della Poesia verso l’anima (da me definita come “Dinanima”) in modo da suscitare nell’animale-uomo l’interesse e, soprattutto, il piacere nel metabolizzare l’immagine e sviluppare l’emozione. Contrastando, in questo modo, quella superficialità che sempre più frequentemente usiamo nell’approcciarci agli avvenimenti quotidiani che si susseguono nella nostra vita.

 

*** […]ritengo che proprio in uno scenario transumanista l’Anima sia fondamentale e indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo; ritengo che questa Sconosciuta possa essere l’unica

risorsa in grado d’aiutare l’essere umano ad affrontare e gestire nel migliore dei modi il progresso illimitato che altrimenti potrebbe segnare la fine dell’umanità. Ed è proprio in questo scenario, in cui l’Anima e la Coscienza rappresentano l’unica risorsa intrinseca dell’uomo, che la Poesia e, con essa, i Poeti hanno la possibilità di risorgere ed elevarsi nuovamente a “maestri dell’Animo umano”. Poesia come vincastro dell’Anima in quest’era nuova e veloce.

Poesia come supporto e compagna dell’uomo in questo futuro viaggio alla scoperta di “nuovi mondi, sfavillanti galassie e infiniti universi”.

Poesia, semplice e umano fucile, in grado di colpire e affondare l’umana e troppo diffusa superficialità.

 

****“Già vivere in dignità e controcorrente, oggi, è Arte”. Queste sono le parole della scrittrice Giovanna Mulas, che da qualche tempo, come goccia sulla roccia, stanno “scavando” nella mia anima. Vivere controcorrente è già arte, ma forse anche vivere l’arte è già essere controcorrente!

Ecco che, in “contrapposizione” a tutti quelli che continuano a relegare la sublime Arte in un angolo facendola diventare materia d’élite, con questi pochi righi voglio reclamare l’importanza della Poesia tanto per l’uomo quanto, soprattutto, per la società. Poesia come arte del cercare, Poesia come voce dell’anima, Poesia come arma contro la banalità e la superficialità.

La Poesia esiste ed è la Madre buona di tutte le cose del Mondo. […] proprio come una dolce Madre, non può che essere amata dai “figli buoni” che la considerano una guida verso il vero e il bello, e non può che essere temuta dai “figli cattivi” che, invece, la considerano giudice e arma pronta a

smascherarli, condannarli ed eventualmente punirli.

Se si è figlio buono, non occorre necessariamente capire quello che una buona Mamma (Poesia) vuole dire; spesso basta solo saperla ascoltare lasciandosi per mano accompagnare.

 

 

* estratto da Manifesto del “DinAnimismo” MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME (Poesia: la Voce dell’Anima)

**estratto da: DINaNIMISMO E POESIA INTESA COME DINaNIMA

***ANIMA E POESIA NEL FUTURO TRANSUMANISTA Documento Del DinAnimismo

**** POESIA COME MADRE BUONA DEL MONDO (Manifesto dinanimista per una centralità della Poesia)

IL Dinanimismo compie 10 anni: anima, uomo e Poesia!!!ultima modifica: 2019-03-02T11:46:54+01:00da zairo-ferrante
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