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Rosanna Affronte… versi per il dinanimismo!!!

 

  IL SENSO DEL CAMMINO
Di Rosanna Affronte ( Tutti i diritti riservati )

 speranza-300x267.jpgE mentre cala l’ombra
 avida di sole
 aleggia nell’attesa
 il senso del cammino,
stanca la bianca luna
ondeggia sulla neve
scavando rughe nel vento,
altalenanti tormenti
ingarbugliati nella rete,
la pioggia non tintinna più
si sbriciolano i dettagli,
si leva frammentata la speranza
chiudono lentamente gli orizzonti
 e alla luce di una fievole lanterna
 mi adagio sugli affanni degli anni.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da:http://www.frasiaforismi.com/aforismi/il-cammino-3/attachment/speranza-7/

IO, OLTRE… dispersioni di Rosanna Affronte

 

   nebbia.jpg IO,OLTRE

  DI

    Rosanna Affronte


Raccolgo essenze di ogni granello
e poi vagabondo negli abissi
porto memorie negli occhi della luna
e la malinconia nel profumo
di una rosa appassita,
solchi ineluttabili nei giorni di risacca
 velano i versi del tramonto
e dentro l’anima si annida la foschia.
Io che di quei vuoti nutro la speranza
Io che nell’invisibile mi adagio
Io che al disincanto mi disseto
Io che nel buio della notte
scavalco confini di un paese oltre
lì, dove un mondo lontano tace e nulla sente.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice (Tutti i diritti riservati )
Ulteriori notizie biografiche si possono avere accedendo al seguente link  http://blog.libero.it/CASADELVIANDANTE/view.php?nocache=1379861809 ( Blog personale dell’Autrice )

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://digilander.libero.it/meteo_ercolano/nebbia.html

Parole senza titolo di Giancarlo Fattori…

SENZA TITOLO
di
Giancarlo Fattori, 2013
 

tempera su cartone.JPGDai detriti imbrattati dei tuoi lunghi silenzi

s’incatena il fardello , la vertigine nuova,

il tramonto, la prece, il rancore che cova

sotto ceneri antiche,  come fotoromanzi.

 

Il sopruso, la tomba, la lacrima smessa

d’una sgualcita veste, o disfatto giaciglio,

s’inoltra nel fuoco, nel gelido abbaglio

del mio cuore stanco che a stento s’ingrossa.

 

Trovala ancora un’alba migliore,

una ruggine bella di sogno e preghiera

che giaccia sul corpo d’un lontano errore;

 

tra eriche secche di aspra brughiera,

che accenda le labbra, un sorriso a brandelli,

un paesaggio scontroso di alberi brulli.


*Foto: dipinto dello stesso Autore, tempera su cartone.

**Versi e foto ricevuti direttamente dall’Autore

Il dinanimismo presenta una nuova Amica: Rosanna Affronte…

E’ con immenso piacere che nella sezione ” Collaboratori e Sostenitori del Dinanimismo” pubblichiamo ( pienamente in linea con il movimento dinanimista e per la prima volta ) due Poesie della scrittrice messinese Rosanna Affronte.

Ulteriori notizie biografiche si possono avere accedendo al seguente link  http://blog.libero.it/CASADELVIANDANTE/view.php?nocache=1379861809 ( Blog personale dell’Autrice )

 

 

 

POESIA è

di Rosanna Affronte

(Tutti i Diritti Riservati)

 

6535a0e405_5457704_med.jpgPaziente e senza età

è il tempo di chi scrive

fondali riemersi  nello stupore

di un viaggio oltre, nell’essenza

colta e smembrata, nel crepitio

che bagna il brivido di una stella,

confini di un ego che incrocia

con straripante pudore

stagioni danzanti sulle tegole

rammentando dettagli liquefatti

di un salice anelante.

Poesia è

il mondo che respira l’orizzonte

l’assordante alitare di un silenzio

il mare tracimante in un sorriso di luna

Poesia è

lo scandaglio di un senso

nella penombra di una nuvola

il lento lacrimare

nel caos di riluttanti agonie

Poesia è

un pensiero distratto

che langue frammenti

nel divenire di un arpeggio,

l’infinito che si inebria

nel fluire autunnale

di un borbottare d’anima.

 

 

 

 

    NUOVE VISIONI
di Rosanna Affronte

(Tutti i diritti riservati)

Riecheggia in lontananza
il pianto di una madre,
tempeste di ghiaccio
strattonano la mente
nella memoria di un brivido,
orme di pietre frantumate
tra le righe di un bianco foglio,
 ho perso ormai la rotta
di deserti abissali
e navigo sulle onde di una stella,
aride terre inghiottite
da un vortice di nuove visioni.
Oggi sorride il mio pezzo di cielo
 e canto anche nelle notti senza luna
veleggiando per strade innevate.

Andrò lontano
a ricamare foglie  ingiallite
a dipingere i sospiri del mare
e leggerò poesie al mondo
ascolterò sermoni di un saggio viandante
mi siederò all’ombra di un albero secolare
e dormirò sulle ali di una farfalla,
e a te
che nelle mie tenebre il cuore affondavi
ti giunga oggi questo mio splendido sole.


*Versi Ricevuti direttamente dall’Autrice.


 

 

La fine del mondo secondo il poeta argentino Carlos Sanchez… certco che può succedere.

swift-gamma-ray-lg.jpgCerto che può succedere

Se la poesia si stanca di andare
nei sotterfugi dell’amore
ed esce alla strada per comprovare
che l’amore non è personale
non è unidirezionale
e meno ancora eterno
in questa assoluta
mancanza di eternità
che ci circonda.
Se la poesia si prende un caffé
seduta col suo complice
col suo intermediario
se comprova
che nella finitezza
della sua esistenza in copia
sarà una vedova di carta
e non avrà più alito
solo cantori sconosciuti
che continueranno il suo mestiere.
Se smetterà di essere
l’alimento primordiale
gli occhi di una mente-cuore
la ragione di tanto dubbio
la felicità di tanto dolore.
Se la poesia si stanca e va.

Cierto que puede suceder

Si la poesía se cansa de andar
en los subterfugios del amor
y sale a la calle para comprobar
que el amor no es personal
no es unidireccional
y menos aún eterno
en esta absoluta
falta de eternidad
que nos rodea.
Si la poesía se toma un café
sentado con su cómplice
con su intermediario
si comprueba
que en la finitud
de su existencia en pareja
será una viuda de papel
y no tendrá más aliento
sólo cantores desconocidos
que continuaran su oficio.
Si dejará de ser
el alimento primordial
los ojos de una mente-corazón
la razón de tanta duda
la felicidad de tanto dolor.
Si la poesía se cansa y va.Visualizza altro

*Tratta da GUERRA E PACE di Carlos Sanchez e ricevuta dallo stesso autore tramite social-network.

**Foto supernova postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.climameteo24.com/astronomia/le-supernove/

ELIANA FARINON e la sua emozionante interpretazione di: “Ti scrivo” – versi di Zairo Ferrante liberamente ispirati dall’omonimo componimento di G.Allevi –

 versione n° 1:

*VIDEO TRATTO DA: http://www.youtube.com/watch?v=gTrKVD_nE5k


versione n° 2: http://www.youtube.com/watch?v=y8w9i8JQAzA

 

untitled.pngELIANA FARINON LAZZARINO:

la trovi al seguente link http://www.trovalavoce.it/ita/88-farinoneliana.html

ma di seguito puoi scoprire qualcosa in più su di Lei…

Curriculum

 

Dizione e recitazione a Vicenza con Renato Stanisci.
Seminari, laboratori, teatro amatoriale a Vicenza e Torino.

Lavori realizzati

 
Conduzione radiofonica per dieci anni – quattro ore in diretta – cinque giorni la settimana. Redazione e lettura notiziari, rubriche, programmi con ospiti, realizzazione spot pubblicitari, intrattenimento.

Collaborazioni

 
Spot e comunicati radiofonici. Voce narrante in documentari, doppiaggio.
Reading di poesia. Presentazione eventi, figurazioni speciali.
Ho preparato un paio di giornalisti migliorando l’efficacia della loro comunicazione.
 

Caratteri

 
Dialetto veneto.
Canto.

 

– Parole Nate da Note – “Ti scrivo” di Zairo Ferrante liberamente ispirata dalla Musica di Giovanni Allevi

zairo ferrante,versi,inediti,parole,musica,ti scrivo,giovanni allevi*TI SCRIVO

inedito

di

Zairo Ferrante

( ATTENZIONE!!! Prima di leggere avvia il video che trovi alla fine del post )

 

Ti scrivo, ora dolcemente in silenzio,

mentre parto da solo su strade folte, di foglie,

che verdi smeraldo sventolano

– fazzoletti in stazioni affollate –


e io ti scrivo, ora.


E ti accarezzo piano, quando il sole

bacia il seno di donne distese da secoli

su letti di grano, ancor belle, e dolci, e leggere.

 

Io ti scrivo, adesso.


Quando il vento spinge batuffoli di cotone

grandi come case, palazzi e torri a mezz’aria,

sospese nell’azzurro velo di un ricordo.


Io, per questo, qui ti scrivo.

 

E sfioro forte dadi bianchi e neri

come acqua che scivola su facce giovani

e fresche, brillando alla luce d’un tramonto.

E son stelle calde e rosse, queste note che

danzano alla luna, ormai quasi alta nel cielo

a scandire le ore che sono passate, mentre

io, folle corridore felice, ti (de)scrivevo

e i secoli trascorsi disperatamente a cercarti

prima ch’io d’improvviso t’incontrassi.

 

Ed ecco… volando negli anfratti della mia testa,

disteso su volteggianti gabbiani che virano acuti

bagnati dalla rugiada che cade tiepida dal mare al cielo,

io ancora ti scrivo e ti dico…:“adesso dormi,

che domani è già con noi”, mentre con la mano,

che brancola e s’aggrappa dolce alla vita,

calo il sipario, zitto e geloso perfino

di questa notte che per qualche ora ancora

avida, tra le sue braccia, t’accoglierà cullandoti.

 

Zairo Ferrante

 

13 Luglio 2013

 

 

 

*Versi liberamente ispirati da “ Ti scrivo”, brano composto dal Maestro Giovanni Allevi – album: No Concept ( 2005, Ricordi ) – di seguito ascolta brano –

**Versi tratti da: http://zairoferrante.xoom.it/virgiliowizard/poesie-di-zairo?SESSd6972d0e1a61b1b336f558b230c178a2=692f6071b8d07a10f620bc3f2dee5615


“Memorie d’infanzia” di Carlos Sanchez…

Nessuna somiglianza

di

Carlos Sanchez

untitled.pngNacqui un 24 di dicembre
del quale conservo poca memoria
piansi il necessario
mi raccontarono
era migliore risparmiare forze
non drammatizzare
per essere in questo mondo.
Faceva caldo
appena cominciato l’estate
cantavano le cicale.
Antonio disegno un poema
in quel quaderno
adesso giallastro
che conservo.
Fu un Natale speciale
per la casa dei Sánchez
eravamo molto lontani da Betlemme
molto vicino alla stazione del treno
di Villa Pueyrredón
a Buenos Aires.

Ningún parecido

Nací un 24 de diciembre
del cual guardo poca memoria
lloré lo necesario
me contaron
era mejor ahorrar quizás
no dramatizar
por estar en este mundo.
Hacía calor
apenas comenzado el verano
cantaban las cigarras.
Antonio dibujo un poema
en ese cuaderno
ahora amarillento
que conservo.
Fue una Navidad especial
para la casa de los Sánchez
estábamos muy lejos de Belén
muy cerca de la estación del tren
de Villa Pueyrredón
en Buenos Aires.

*Versi, foto e traduzione ricevuti direttamente dall’Autore tramite Social Network.

Carlo Sanchez: “vizi ed altre virtù”

Bacco.jpgUn bicchiere di vino

di

Carlos Sanchez

Una corda senza nodo
un deserto senza sabbia
un duplicato
una palla da biliardo
che batte
una carezza senza mano
una resurrezione senza morte.
Così gli amici nuotano
nel mio bicchiere di vino.

Una copa de vino

Una cuerda sin nudo
un desierto sin arena
un duplicado
una bola de billar
que golpea
una caricia sin mano
una resurrección sin muerte.
Así los amigos nadan
en mi copa de vino.

*Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite social network.

**Quadro “Bacco” di Caravaggio liberamente postato dalla redazione e tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Bacco.jpg

SIGNORI, OGGI HO PERSO IL FILO

 

porta (magritte).jpgSIGNORI, OGGI HO PERSO IL FILO

di

Zairo Ferrante



 

Signori oggi, senza motivo, nel silenzio,

a voce alta, io vi dico: “ho perso il filo!”.

Sopra una nuvola color di rugiada

la strada ha trovato uno gnomo ghanese.

Uno scoiattolo rosa ha mangiato un’anguria

con un solo boccone ne ha staccato tre chili.

La parata è passata sotto la pianta di arance,

una scimmia e sbucata dal campo di prugne

sorridendo e strillando, come una mosca

ronzante, nel cielo turchino s’è tuffata spanciando.

Dalla sequoia gigante un lombrico è fuggito

quando sotto una panca una capra belante

s’è messa a gridare “viva le mamme, viva le nonne,

viva l’Italia bella come tutte le donne”.

Una talpa ruggente, avendola vista,

innervosita e infastidita, in piscina s’è buttata.

Nel frattempo, zitto zitto, un eschimese

venuto a vender cocco con gli schizzi

verdi e rossi di quell’acqua

il costume s’è inzuppato

e io disteso e senza fiato

tutto questo, per un poco, ho osservato

perdendo il filo, proprio quando,

vestito da pagliaccio come al circo con gli acrobati,

– a mio agio e pure arzillo, sembrando una bugia –

in questa vasca vera e pazza mi son catapultato.


ZF ( luglio 2013 )


*Foto quadro “La Porta” di Magritte postato liberamente dalla Radazione del blog.

**Video canzone: “Ahi Maria” di Rino Gaetano.