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Mag 12, 2019 - Senza categoria    No Comments

La memoria secondo il poeta Carlos Sanchez… la poetica dell’attualità.

“Senza memoria”

di

Carlos Sanchez

renc3a9-magritte-memoria-1944Nella soffitta
c’è un baule
con libri di storia
che nessuno legge
la negligenza
l’ignoranza
non ha niente a che vedere
in questo assunto.
Si tenta solo di sapere
che pensa
un essere umano
senza radici
un essere al vento.
Per quel motivo si masturbano
credendo che tutto
si è inventato oggi
che la barbarie
non esiste
non è esistita.
Viviamo
in questa miserabile realtà
e il povero cane
si morde la coda.

Folignano City, 2019

Sin memoria

renc3a9-magritte-memoria-1948En la buhardilla 
hay un baúl
con libros de historia
que nadie lee
la desidia
la ignorancia
no tiene nada que ver
en este asunto.
Se trata sólo de saber
que piensa
un ser humano
sin raíces
un ser al viento.
Por eso se masturban
creyendo que todo
se ha inventado hoy
que la barbarie
no existe
no ha existido.
Vivimos 
en esta miserable realidad
y el pobre perro 
se muerde la cola.

Folignano City, 2019

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Quadri “Memoria, 1944 e 1948” – Magritte, postati dalla redazione e liberamente tratti da: https://lasottilelineadombra.com/2018/02/08/magritte-memoria-testa-donna-sopracciglio-insanguinato/

Mar 29, 2019 - Senza categoria    No Comments

Rapsodia di primavera – versi di Maria Pellino

Rapsodia di primavera

di 

Maria Pellino

gustav-klimt-italian-garden-landscapeEsplodono riverberi di luce
a coronare l’universo d’intensità,
mentre il cielo terso
ammanta d’azzurro il firmamento con le sue arcate,
un’orchestra d’anime che coglie in volo melodie in libertà.
Sorridono di gemme gli anfratti cupi,
rami spogli che il vento onora del suo amore.

Laddove il cuore consola ogni sguardo e
l’attimo rinasce nel suo infinito movimento,
lì si ode una musica d’ eterno, vivido intreccio di assoli,
rapsodia di primavera.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice

**Quadro “Gustav Klimt, Giardino italiano, 1913” postato dalla redazione del blog e liberamente tratto da:https://lasottilelineadombra.com/2018/04/05/5-quadri-primavera-artisti-famosi/ 

Versi di Giancarlo Fattori – 10 anni di Dinanimismo!!!

QUESTA NOTTE

di

Giancarlo Fattori

la-notte-stellata-english1Baratro di pensieri, notte solitaria,
ondeggia una luce, il cielo è il mio sentiero,
togli il velo dal segreto, plasma la storia,
in questa stasi emotiva è difficile pensare.
Energia del vento, blu oltremare,
desiderio, piacere, emicrania,
che carta ci è rimasta da giocare?
Resta, ascolta le lacrime dell’angelo,
un fluido susseguirsi di marosi in miniatura,
nebbia, polvere, sogno,
come dentro un vortice,
noi non eravamo nature morte,
nulla ci ha mai toccato,
né fuoco, né mare, né crepuscolo.
Vulnerabili, noi,
i cuori liberi di cadere.
incontrollabili,
irresistibili, misteriosi.
In tondo, come un cerchio magico.
Resta, c’è su noi un raggio di grazia.
C’è una luce sui sentieri del cielo,
lungo i campi di stelle.
Ci abbraccia, inesausta.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite e-mail.

*Quadro “La notte stella – rivisitazione pop di Ron English” liberamente tratto da: https://www.nanopress.it/storie/cultura/i-dieci-quadri-piu-famosi-al-mondo-nella-versione-pop-di-ron-english/72193/

Dinanimismo – per il Giorno della Memoria i versi di Maria Pellino

Auschwitz

Maria Pellino

Memoria-Brentonico_imagefullwideCi hanno puniti,
chiudendoci in gabbie di filo umano.
Hanno straziato madri
dal cuore perpetrato da pianti amari
e figli dal destino troncato
da chi ha ceduto
all’odio la propria anima.
Hanno mutato tegumento ebreo
in carne per farcire buchi disumani
e tingere fantasmi di rosso sangue.
Hanno incupito i sogni
di chi non riuscirà più sognare
al di là del recinto spinato.
Sollevandoci come upupe,
Hanno calpestato le nostre creste
come uccelli senza becco e senza canto.

*Versi ricevuti tramite e-mail da @MariaPellino

**Immagine postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: https://www.cultura.trentino.it/Appuntamenti/Se-comprendere-e-impossibile-conoscere-e-necessario

“sono io che m’arrendo alla tua dolce brama” – Mantra, versi di Giancarlo Fattori

MANTRA

di

Giancalo Fattori

240px-Golden_Aumsei sabbia dipinta scultura di creta

il sentiero perduto il bivacco la meta

sei impasto di terra di lacrime e tempo

la tempesta in arrivo sei nube sei lampo

il silenzio il sole la cenere il fumo

sei la pioggia d’estate del mattino il profumo

om namô bhagavate vâsudevâya

om namô bhagavate vâsudevâya

sei la morte che brucia un veliero di ghiaccio

un ricordo confuso un sogno un abbraccio

sei sasso sei pietra sei pozzanghera al sole

un sorriso di donne un’aiuola di viole

il camino che arde il cibo che cuoce

il sapore del pane il canto la voce

om namô bhagavate vâsudevâya

om namô bhagavate vâsudevâya

un’aurora distratta nel silenzio del mare

sei madre sei pelle sei il lupo nel cuore

sei un tumulo antico un ramo una mano

mago della foresta uno sguardo lontano

sei la luna d’argento la radura di notte

sussurro e nebbia le flotte le rotte

il respiro che ho dentro il respiro che ho attorno

il rossore che avvampa sulle guance del giorno

om namô bhagavate vâsudevâya

om namô bhagavate vâsudevâya

sei un gioco d’amore ragnatele di sole

l’orologio che corre arabeschi e parole

sei l’acqua sei pelle sei una dolce preghiera

un autunno dorato le ombre della sera

un’amara illusione di gioia e dolore

il corpo le mani il giorno che va a morire

sei un sorriso dipinto l’universo che tace

una storia immensa che non si da mai pace

om namô bhagavate vâsudevâya

om namô bhagavate vâsudevâya

sei un volo d’uccello sei una terra di rame

sei un fuoco acceso sei l’aroma del pane

un profumo intenso di mare e mistero

la pelle che avvampa un cielo austero

sei la pioggia che cade sei la creta e la strada

una bianca conchiglia le tue labbra di giada

sei la notte che avvolge la tua voce che chiama

sono io che m’arrendo alla tua dolce brama

 

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Immagine “simbolo dell’Om” postata dalla redazione e liberamente tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Mantra

Carlos Sanchez: La poesia che ricongiunge il Poeta al Tutto, “in questo meccanismo perfetto”

In questo meccanismo perfetto

di 

Carlos Sanchez

uni3.630x360Il cielo è aperto
ad un universo cristallino
l’aria che respiro
viene da lì
dove ballano i pianeti.
Mi muovo
in questa terra
piccolina
per un momento
mi abbandono
senza arroganza
mi sento parte
di questo meccanismo
perfetto
con questo corpo
effimero.

Folignano City

orologi-automatici-da-uomo-e1481363729739En este mecanismo perfecto

El cielo está abierto
a un universo cristalino
el aire que respiro
viene de allí
en donde bailan
los planetas.
Me muevo
en esta tierra
pequeñita
por un momento
me abandono
sin arrogancia
me siento parte
de este mecanismo
perfecto
con este cuerpo
efímero.

Folignano City *Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagini tratte da: https://www.focus.it/scienza/scienze/luniverso-si-espande-piu-velocemente-del-previsto

“Veleno” di Maria Pellino… sulle pagine del Dinanimismo per un mondo libero dalle mafie.

terra-dei-fuochiVeleno

di

Maria Pellino 

Cattura nell’aria la dolce brezza della vita
un antico dolore dal sapore di un presente
appassito e svuotato.
Esalano veleno terre sconfitte dal fuoco dell’ infamia.
Madri che cullano nel grembo fantasmi inviperiti,
al cielo innalzano grida di disperata fattezza.
Nel cuore ferite si aprono all’amaro sentire
 di una rassegnata verità.

@MariaPellino

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice tramite e-mail.

**Immagine liberamente tratta da: http://www.meteoweb.eu/2014/07/studio-iss-terra-dei-fuochi-non-viene-stabilito-nesso-causale-mortalita-inquinanti/296453/

Mag 16, 2018 - Senza categoria    No Comments

Miranda Baccini e la solitudine ( della Poesia ) sulle pagine del dinanimismo.

Solitudine
di
Miranda Baccini
Marco-Josto-AgusIl silenzio mi avvolge.
Solo il fruscio del vento
sembra bisbigliare parole.
La tua voce mi giunge
da lontano,dal profondo
della tua anima.
Attraversando i cieli
come aquila è venuta
a risvegliare ricordi.
Parole dolci e amare
si rincorrono come
in un gioco.
Il silenzio diventa
folla vociante
nella mia testa.
I pensieri si accavallano
come marosi e schiumando
infrangono l’oblio.
Di nuovo odo il fruscio
del vento.
A gradini salgo 
verso il cielo lentamente
trattenendo il respiro
Là dove il silenzio
è musica.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

Maria Pellino – amore e amicizia in versi – sulle pagine del Dinanimismo

Al mio amico

Klimt-Musica-IVersai, amico, lacrime per te, forse poche.
Ti pensai risoluto nell’anima a seguir la scia
che dal cielo vibra nel vuoto.
Come eterea polvere mi sentii avvolta
e cosparsa del tuo affetto,
sollevata di gioia per averti ritrovato
in un attimo di respiro.

Non sarò mai

Vorrei amare come una melodia ama la sua canzone

con le note districate al suo cospetto.
Vorrei essere la nota stonata
di una canzone maledetta.
Nel vuoto amerei
pause ed interludi.
Non sarò mai musica,
per nessuna canzone.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

**Quadro Gustav Klimt: La Musica I (1895) postato dalla redazione del blog e liberamente tratto da: http://cultura.biografieonline.it/musica-i-klimt/

Il Dinanimismo presenta: foto e versi di Paola Palmaroli.

“Un uomo senza età”

di 

Paolo Palmaroli

foto P. Palmaro«Il mio amore smette di volare quando divora le sue ali

 

perché ha fame di infinito,

 

e ogni sua piuma ne è essenza e dannazione.

 

L’inferno del tuo desiderio

 

lo raggiungerò strisciando

 

senza farmi accorgere.

 

Questa è la mia maledizione.

 

Ho una sola certezza,

 

non aver mai pronunciato il tuo nome

 

sarebbe stata pura follia,

 

un limbo in cui affondare indolore ed eterno.

 

Di me resta quel che ha lasciato il tuo ultimo bacio,

 

agli angoli della mia bocca,

 

sangue raggrumato che non oso lavar via.

 

Non divorarmi,

 

ho supplicato,

 

tu hai fatto finta di non sentire,

 

perchè il mio amore

 

non avanza mai un pezzo di anima ne di carne da gettare ai cani,

 

perchè è impaziente e bulimico,

 

perchè anestetizza i giorni come le notti

 

mordendosi le ferite,

 

crudele e senza pietà per nessuno, neppure per se stesso.

 

Il mio amore è senza età

 

forte come lo sono le sue mani

 

quando si avvinghiano alla vita

 

e la prendono per il collo fino a strozzarla.

 

Il mio amore è deciso

 

come lo sono i passi quando rincorrono le ombre.

 

Il mio amore è disarmante

 

come lo sono i sogni

 

quando rimangono sospesi tra cielo e terra

 

sciogliendosi nella realtà.

 

Sarebbe più facile rinunciare alla luce del giorno

 

che non averti mai ne toccato ne bevuto.

 

Meglio scomparire con le prime luci dell’alba

 

che sopravvivere ad un istante

 

privo del tuo buio improvviso e suadente,

 

eclisse senza domani.

 

Tu sei quell’onda spezzata dal volo di un gabbiano

 

che rinuncerà ad avere rotte da seguire

 

pur di toccare l’eternità del proprio desiderio.

 

Io sono le ossa rotte,

 

le piume bagnate,

 

il volo interrotto,

 

la corrente impetuosa che vomita sulla rena

 

i resti del tuo osceno bisogno di sopravvivere,

 

quel che resta di un Noi rigurgitato e sputato contro vento.

 

Sei l’eco di un pasto annunciato,

 

mai consumato.

 

Tu sei quel sospiro che si emette prima di morire,

 

sei quel primo respiro urlato per non soffocare.

 

Sei tu amore, eppure non lo sei mai stato.»

 

Paola Palmaroli:  maturità scientifica, diploma di infermiera professionale, ha lavorato a Milano per 10 anni, poi trasferita a Pavia dove vive e lavora sempre come infermiera. Studi scientifici ma preparazione umanistica in famiglia, fin da piccola stimolata a scrivere e leggere.

*Foto e versi ricevuti da Paola Palmaroli tramite social network

 

 

 

 

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