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VERSI DI DANIELA SCHIARINI – QUADRO DI NICOLA VILLANO

 

danielia schiarini,nicola villano,versi,quadri,dinanimismo” Lasciami scia … ” Poesia inedita di Daniela Schiarini

 

Planerò

 

nel tuo oblio

 

costellato

 

di emozioni

 

che non tocchi

 

che non vedi

 

che tu sogni

 

e poi depredi.

 

 

 

Ho planato

 

nel tuo oblio

 

vecchio uomo

 

addormentato

 

Tu sei vecchio

 

lo dici spesso

 

quando scruti

 

nello specchio

 

il riflesso

 

di te stesso.

 

 

 

Donami …

 

la tua andata ebbrezza

 

Sfiorami …

 

con la tua tristezza

 

 

 

Tornerai

 

ad esser vento

 

e un tuo soffio

 

al mio respiro

 

volgerà

 

al firmamento

 

quel sentire

 

che si cela

 

trasformandomi

 

in tua vela.

 

 

 

A te lascio

 

una carezza

 

e un sentimento

 

desiderato

 

che soltanto

 

nell’ attesa

 

vedrà

 

l’ anima tua

 

arresa

 

al mio flebile

 

lenire

 

quel tuo eterno

 

divenire.

 

Al Dinanimismo e al nostro primo anno di viaggio insieme nel Web.

**Quadro “Natura Morta con Volto” di Nicola Villano liberamente postato dalla Redazione.

***Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

 

Versi di Adriana Scanferla

DE_GRO~1.JPGULTIMO TRAGITTO   di Adriana Scanferla

 

 

Ti ho conosciuto privo di vita

steso sul gelido marmo

di un disumano obitorio

in un dicembre senza sole.

 

E freddo faceva davvero

da farti morire così

per strada coricato

presso  il muro dei giardini.

 

Ultimo tragitto all’isola quieta

la lancia scava l’onda in laguna.

Mia madre taceva afflitta

e  io nemmeno ti conoscevo.

 

Ti era stata matrigna la guerra

undici anni di azzardi e paure

e nemmeno uno straccio di pensione

da potere tirare i remi in barca.

 

Successe qualche tempo prima

procedendo di sera sulla riva

un’ombra discosta intabarrata.

Lei  si arresta sgomenta e dice

“Quello è tuo padre”.

 

 Settembre 2010

*Poesia Pubblicata sull’Antologia blu IL FEDERICIANO (2010- Edizioni Aletti) e ricevuta dalla stessa Autrice.

**Quadro di Henri De Groux “Soldato morto tra armi e filo spinato -1916-” spontaneamente postato dalla Redazione e tratto da: http://www.artegrandeguerra.net/2011/02/la-grande-strage.html

Anima, Poesia e Teatro di Alessia D’errigo

alessia-foto-web.jpg“Nudo sensibile”

 

Nuda
dopo la nudità
spogliata persino della pelle

Il polline dei miei sensi
che feconda altri sensi
qualcuno volato nel vento
e un’altra manciata perduta
per sempre

Ho leccato le ferite e le gioie
tutto in una sola volta…
è come fare scopa con se stessi
ma
che bisogno c’è di toccare
i tasti dell’anima
se quello che premi
non emette suono?
Insistere
premere più forte
attendere…
non posso smettere di pensare al Miracolo Umano
che senso avrebbe la mia vita?
La Vita.

Così…
in una sera dai capelli scapigliati
che implora il mio ascolto
mete sporadiche di luna negli occhi
un volto mi appare
inquieto e incredulo
a parlarmi nel profondo…
il mio…
cosa c’è da c a p i r e
nella poesia, in un quadro
nella nostra anima?…

Niente.
assolutamente niente
semplicemente
niente…

E’ solo ascolto sensibile,
essenza del vuoto
che diventa per una volta
imprescindibile dolcezza
degli occhi
delle mani tutte
palpabile carne
al fuoco dei sensi
che esplora orizzonti
d’acquarello sottile
su uno sfondo nero
marea imprevista e suono
tuffo cristallino
al tatto
assenza desiderata
d’assoluto
per una volta
di nascosto dal mondo-tutto
in una tana sensoriale
che odora di abeti e viole
e di resina che ritorna
ad appiccicarti le labbra
alle labbra
in una sola ondata
di mare interiore
spremuto per bene
fino a toccare la salsedine
bagnata degli occhi…

un tuffo…

ancora…

O anima mia
ti bacio
nuda…

di nuovo

Alessia D’Errigo ricercatrice in campo teatrale e cinematografico. Inizia un percorso sulla verità della parola abolendo tutte le altre forme di re-citazione centrate sulla menzogna e la falsità. Inizia un intenso lavoro sulla poesia (voce-corpo, voce-musica, deformazione emotiva della parola), quella stessa poesia che contaminerà ogni suo atto artistico sia in campo teatrale sia in quello cinematografico.


“La poesia è un senso.

Io la definisco il mio sesto senso, ma forse, o almeno così mi piace pensare, lo è di tutti, solo che in alcune persone va risvegliato, stimolato, soffiato…

Ogni atto artistico, per come lo sento, dovrebbe partire da una necessità spontanea, e proprio da questo stimolo spontaneo e necessario ho iniziato a scrivere all’età di dieci anni ma, non mi sento un poeta, piuttosto un veicolo cavo attraverso il quale si esprime la poesia. E’ un mettersi a servizio il mio, un sentire e un affidarsi ad essa totalmente.

La poesia è ovunque, e scrivere è soltanto una delle innumerevoli possibilità che servono a renderla carne viva.”

* Scritti e foto ricevuti dalla stessa Autrice

Versi ed immagini dinanimiste

thumbs.jpgBENEFICIARIO INGRATO di Maria Teresa Sica

 

L’ira di Chi del tutto è Osservatore

mentre la sconfinata infinità sotterra

l’uomo, sola creatura priva di memòre:

dolore, odio, crudeltà e guerra.

 

La madre spodestata perde ogni suo valore,

soccombe sempre più, e terra cade a terra;

nato beneficiario diviene distruttore:

odio, crudeltà, guerra e sempre guerra.

 

Fuoco che non più mezzo utile servitore,

Eolo che incombe infuria e tutto interra,

Acqua che non più pura privata di chiarore:

crudeltà, guerra, guerra e ancora guerra.

 

I cieli e gli astri ormai senza splendore

e le creature tutte il truce bruto atterra;

non era questo l’auspicio del Creatore.

Guerra, guerra, più guerra e solo guerra.

*Versi ceduti dalla stessa Autrice:  http://xoomer.virgilio.it/simartes/ciao/miolibro/miolibro.htm

*Quadro “IL leader” di Generoso D’Alessandro, pubblicato con il consenso dello stesso Artista: http://www.gigarte.com/iscritto/index.php?username=generosodalessandro

*Per regolamento su collaborazioni e/o sostegno al dinanimismo clicca qui

Versi di Francesco Masia

Winter_time_rbu12-v.jpgA VOI!!!

Poesia tradotta dal sardo “A BOIS”

di Francesco Masia

 

A voi!!

Mille voci di mesto brusio

esigendo dissolvenze incrociate

di fratelli che piangono tra rigidi dossi

tentando di arrivare ,più in alto, in cielo.

 

A voi!!

Tra le nubi ancora più nere

nell’aria in cui  non appare speranza

e coprono gli astri in offusco velo

in grigie catene opache e sinistre.

 

A voi!!

Il ricordo di un mattino freddo d’inverno

in arida terra rude e  castigata

grida tremanti di pianto sommesso

soccombono in miliardi di gocce.

 

A voi!!

Doniamo un respiro di speranza.

di sogni,di bonacce,di passioni passate

con figlie, madri, padri,mogli,

e gioie di fratelli e sorelle

sospirando carezze di magici astri.

 

A voi!!

 

Un caldo saluto in magico incanto

di povere menti che piangono in coro

in brillanti zaffiri di fredda rugiada

sospirato vagar in profumo d’alloro…

 

A Voi!!

La chiarezza delle stelle e scalare

in un dolce sentito risveglio

al frusciar di un campo d’orchidee

e la brezza del tramonto di un lago

e la fertile vostra amata pianura….

 

A voi!!

I profumi di valli costiere

grondanti di querce,olivastri, cisti e mirti

sfiorando le guance come le carezze

di chi non perde il ricordo…

*Quadro “Inverno” di Radosław Budner tratto da: http://www.pl.touchofart.eu/it/Radoslaw-Budner/rbu12-Inverno/

**Per leggere la biografia dell’autore Francesco Masia: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2011/01/06/versi-in-lingua-sarda-di-francesco-masia.html

Versi dal Venezuela

shapeimage_2.pngPermettimi…. di Noris Roberts


Permettimi dolce amore essere l’aurora che nel desiderio di sentire è

ciò che sento

Le risate dei geranei nel tuo alito

I tuoi costanti pensieri


Permettimi di essere la musa della tua immaginazione

Il fuogo, la parola santa

la canzone inaspettata


Permettini, in questo sentimento arido, di essere la poesia, i fiori di iris, il

santuario che germoglia nelle labbra di una donna e niente altro


Offrimi Febbraio come nostro cielo

Offrimi Febbraio per dirti quanto ti amo.


E’ difficile non amarti!

©Noris Roberts – trad. di Raffaella Vittori

Noris Roberts
Nata a Puerto La Cruz, Venezuela.
Avvocato di professione. Dottorato in Diritto Commerciale e Civile. Laureata presso l’Università Santa Maria, Caracas, Venezuela.
A nove anni sentì forte l’inclinazione per le arti, specialmente per la letteratura, il balletto e la pittura.

“La mia ansia nel nutrirmi sempre di più mi spinse a curiosare tra la pittura senza comunque tralasciare le mie principali passioni: la scrittura e il balletto.
Come scrittrice scoprì la meraviglia di far arrivare agli altri ciò che significa per me vivere.

La parola, come veicolo, mi rende più facile l’esprimere ciò che a volte non si dice, o non si vuole menzionare.

In ogni parola che scrivo immagino intensamente l’amore, il dolore, la fede, la speranza.

Molte delle mie poesie sono strate tradotte in altre lingue e pubblicate in diverse riviste letterarie e sono stata invitata in diverse antologie poetiche.
Ambasciatrice universale per la pace in Venezuela.

Attualmente esercito la mia professione di avvocato civilista.”
Versi e biografia ricevuti dalla stessa Autrice: SITO PERSONALE

 

Dal libro “Ricordati che non sai ricordare” – “Recuérdate que no sabes recordar”.

n1090935450_30199746_6816911.jpgIn questo mare di Carlos Sanchez

Il vento e il suo rumore di lontananza

passa da finestra a finestra

come una pettinatore di carte sciolte

di porte socchiuse

e ordina con la sua logica

I’ordine soggetivo della mia vita.

Filtra nel mar d’aria

mi fa nuotare d’immesità

in questo punto incerto.

I fantasmi burloni

che abitano la casa

disordinano i miei libri

ed i miei ricordi balbuzienti.

Profumi di tigli

d’acacie e carne arrosto

si lasciano trasportare dalle onde

nell’alta marea del villaggio.

Non ho preoccupazioni nuove

mentre scarabocchio questa poesia

da millepiedi lento

non mi assalgano i dubbi

che continuano a rimanere senza risposta

né i dischi volanti

né la putrefazione di questo sistema

in questo mare d’aria che respiro.

 

23 di marzo 2010

Folignano

 

 

En este mar

El viento y su rumor de lejanías

pasa de ventana a ventana

como un peinador de papeles sueltos

de puertas entreabiertas

y ordena con su lógica

el sujetivo orden de mi vida.

Se filtra en este mar de aire

me hace nadar de inmensidad

en este punto incierto.

Los fantasmas burlones

que viven en la casa

desordenan mis libros

y mis recuerdos tartamudos.

Perfumes de tilos

de acacias y carne asada

se dejan transportar por las olas

en la alta marea del poblado.

No tengo preocupaciones nuevas

mientras garabateo esta poesía

de lentos ciempiés

no me asaltan las dudas

que van quedando sin respuesta

ni los platos voladores

ni la putrefacción de este sistema

en este mar de aire que respiro.

 

23 de marzo 2010

Folignano

*Versi ricevuti dal poeta Carlos Sanchez: nato a Buenos Aires, in Argentina, il 24 dicembre 1942. Risiede in Italia. Ha viaggiato per anni nei paesi dell’ America Latina e del Medio ed Estremo Oriente come consulente ed esperto in comunicazione sociale per diversi organismi delle Nazioni Unite e della cooperazione internazionale.

 

 

    Ha lavorato come professore di Lingua e Letteratura Ispanoamericana presso le Universita  La Sapienzadi Roma, Cassino e Suor Orsola
Benincasa di Napoli.
    Come giornalista, regista e fotografo, ha collaborato con riviste e giornali di tutto il mondo.
    Ha scritto sceneggiature e diretto programmi televisivi per la RAI.
 
    Attualmente partecipa come collaboratore dell’Area Europea, nella rivista Polidiomatica On Line d’arte e Cultura “I Poeti Nomadi”, diretta da Martìn Micharvegas ed Enea Biumi.…..CONTINUA SU: http://www.europclub.eu/componente-Carlos-Sanchez.html

PER ALDA MERINI…di Francesco Masia

01_352-288.jpg Sa torrada de Alda” ……………………… “Il Ritorno di Alda”

Tue delicadu puzzoneddu……………………Tu fragile uccellino
bennida a plagiare ……………………………venuta a sedurre
chie già t’amaiada…………………………….chi già ti amava
pro ettare subra sa pedde nostra……………….per versare sulla nostra pelle
durchesa e poesia………………………………dolcezza e poesia
chi nd’est brinchende de innozenzia…….che trabocca d’innocenza.

Milli farses………………………………….Mille frasi
isparghes dae cue subra…………………….espandi da lassù
comente ddelizia de asos…………………….…come delizia di baci
inondas su tou passare………………….….. inondi il tuo passar
gemende de tanta innozenzia………………gemendo di tanta innocenza
in d’unu mare de eterna mitezza…..in un mare di eterna mitezza!!!

*Foto tratta da: il sole 24 ora.com

VERSI DEL MAESTRO BEPPE COSTA

robertlenkiewicz_21.jpgDi seguito ripropongo una Poesia che mi è stata gentilmente regalata dal Poeta, Maestro e stimatissimo mio “Consolatore” Beppe Costa. La ripropongo con l’intento, tramite le parole e finchè il dinAnimismo avrà vita (…e non so, quindi, per quanto tempo e come), di proseguire la mia battaglia contro l’Indifferenza.

Indifferenza: pane con cui tutti noi, purtroppo, quotidianamente ci saziamo.

I versi che seguono nascono con  una dedica all’Intramontabile Alda Merini, ma qui, li ri-scrivo, aggiungendo una dedica ad un’Altra grande dell’Arte e della Poesia, Goliarda Sapienza, che , come Beppe Costa giustamente sottolinea avendoLa più e più volte difesa e sostenuta: “libri, convegni, associazioni ed è morta sola, per tre giorni nessuno se n’è accorto e senza i soldi per le sigarette. Ora edita in mezzo mondo”.

Zairo Ferrante

Elogio del corpo morto
…di Beppe Costa

ad Alda Merini

 

i poeti il cielo

lo vivono

gli altri

lo raggiungono

o tentano

dopo, se,

solo dopo

 

i poeti

non hanno amici

bisogna prima

concedere loro

il corpo

 

il loro corpo morto

così che poi possano cantarli

con pochi spiccioli

di tempo

e di denaro

 

i poeti

non hanno amici

si battono forte

per averne

almeno uno

ma è questa l’unica cosa

che non riescono a vedere

di tutto il resto sanno

o imparano

 

forse per questo

i poeti

non muoiono mai

e lasciano lì

il corpo

affinché

sia ammirato,

mostrato, lodato

 

il loro corpo morto

e le loro righe

che non muoiono mai

 

cercano di descrivere

a chi resta

quanto sia dura la vita

e tenera la morte

e che fatica immane

per conquistarla

**Quadro di Robert Lenkiewicz tratto da: http://100cosecosi.blogspot.com/2010/01/scoperto-il-patrimonio-segreto.html

VERSI DI BEPPE COSTA

Beppe_costa.jpgAmore e Dio di Beppe Costa

Certo avrei voluto fossi Dio
se avesse saputo che molti soffrono l’amore
avrei creato come l’universo
le coppie eterne
le coppie senza fine
ad ogni innamorato la donna giusta
ad ogni donna un uomo senza frusta.
Ma Dio e, certo per distrarci,
e dare giustificazione anche all’inferno,
ha sbagliato pure in questo:
l’amore non è eterno

*Versi gentilmente concessi, dietro richiesta, dallo stesso Autore

Beppe Costa (pseudonimo di Concetto Costa) (Catania, 25 agosto 1941) è un poeta, scrittore ed editore italiano.

Vittoriano Esposito descrive Costa come l’ultimo autore post-romantico e neo-romantico: la continua ricerca (impossibile) di un amore puro, nella sua anima più intima, e la lotta contro il consumismo ed il profondo senso anti-sociale della cultura moderna, auspica, quasi in maniera visionaria nell’arco della sua produzione poetica, il momento in cui l’uomo riuscirà a vivere senza rubare / a vivere senza odiare / a vivere senza ammazzare….BIOGRAFIA CONTINUA SU WIKIPEDIA

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