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Carlos Sanchez e la sua “odissea”…

Riprendendo Omero

di

Carlos Sanchez

 

Tra tante polemiche archeologiche

forse ho visto Ithaki.

non potrebbe dire esattamente

in che posto Ulisse

si trattenne a pensare.

Omero scrisse un lungo articolo

dove narra la storia

hanno passato troppi anni

e del mondo ellenico

è rimasto solo fantasmi.

Mi piace pensare

che Penelope ha finalmente concluso il suo tessuto

che il cane fedele fece sfarzo del suo istinto

che il massacro fu giusto.

Non ho sentito le sirene cantare.

Il suo viaggio

si ripete in noi

insieme ricreiamo mitologie incerte.

O Lefkada è Ithaki

o Ithaki è Lefkada

ora questo non importa

se tuo hai saputo sfruttare

– come diceva Kavafis –

il tuo effimero viaggio.


 

Nell’imbarcazione

tra Grecia ed Italia

6 di giugno di 2012


 

 

 

Retomando Homero

 

Entre tantas polémicas arqueológicas

a lo mejor he visto Ithaki.

Non podría decir exactamente

en que lugar Ulises

se detuvo a pensar.

Homero escribió un largo articulo

donde narra la historia

han pasado demasiado años

y del mundo helénico

ha quedado solo fantasmas.

Me gusta pensar que Penélope

ha concluso finalmente su tejido

que el perro fiel hizo gala de su instinto

que la matanza fue justa.

No he oído las sirenas cantar.

Su viaje se repite en nosotros

juntos recreamos mitologías inciertas.

O Lefkada es Ithaki

o Ithaki es Lefkada

esto ahora no importa

si tu has sabido aprovechar

– como decìa Kavafis –

tu efímero viaje.

 

 

En la nave

entre Grecia e Italia

6 de junio de 2012


*Versi ricevuti direttamente dal Poeta argentino Carlos Sanchez tramite social network.

**Foto liberamente tratta da: http://www.tanogabo.it/mitologia/greca/omero.htm

La speranza in versi…

 

SOAVE

di

Zairo Ferrante

zairo ferrante,soave,versi,i bisbigli di un'anima muta,feltrinelli,csa editrice,dinanimismo,ulisse

 

Nel mare in tempesta disperso

con il cuore nell’anima perso.

Desolato, allontanato, ripudiato,

dalla luce del Sole abbandonato.

Legato per la gola all’albero maestro

di questi tempi,

quando per morire è forse presto.

Vento, pioggia, bufera e tempesta.

Paura nell’acqua che bagna la testa.

Raggio di sole che aspetti dal giorno prima e

speranza che cerchi dalla prua ogni mattina.

Piangi, imprechi e maledici il tuo viaggio,

ma in fondo sullo scoglio ecco il miraggio.

Mirabile, soave e dolce canto

con forza copre il tuo pianto

nel giorno in cui morivi con le tue pene,

risorgi per il sorriso di mille sirene.

Ti prendono e ti portano per mano

e ti scivoli dolcemente via lontano.

Il vento ti sospinge sulla riva

e t’impregni dell’odore della vita.

Mille sirene cantano in coro

soave canzone di morte beffata.

Mille sirene gridano piano

soavi parole di vita rubata.

Tratta da: ” I bisbigli di un’anima muta” di Zairo Ferrante CSA-editrice (2011)

LA FELTRINELLI.it:

http://www.lafeltrinelli.it/products/9788896703526/I_bisbigli_di_un%27anima_muta/Ferrante_Zairo.html

http://www.autoriitaliani.it/autoriaffiliati/zairoferrante/


**Foto del quadro ” Ulisse e le sirene ” – 1891 John William Waterhouse – liberamente tratta da: http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/john_william_waterhouse.htm

Il veleno dell’Amore in versi…

DEL TUO ESSERE VELENO…
di Giancarlo Fattori
 
Del tuo essere veleno
conosco ogni goccia:
quella che mi terge
il pianto all’alba,
quella che, di notte,
risveglia in me la belva.
E’ pallida essenza
dannata a esser ombra,
che all’aroma dell’amore
m’imprigiona, e m’inganna,
al tuo errare eterno
tristemente m’incatena.
Una luna dopo l’altra
attendo la sua morte,
tra le braci del mio letto
che ci fungono da tomba,
adagiati nella brezza
che lontana ci disperde.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore

**Foto del quadro di Jean André Rixens – The Death of Cleopatra (1874) – liberamente tratta da: http://deaminerva.blogspot.it/2008/11/la-morte-di-cleopatra.html
 
 

Il Dinanimismo saluta e ricorda il giovane Poeta ferrarese – “amico” di questo blog – Matteo Zagagnoni.

matteo zagagnoni,scomparsi,dinanimismo,versi,poeta,ferrareseSpesso le parole dei Poeti sono profetiche e così ci sembrano oggi le parole di Matteo Zagagnoni che, nel luglio del 2011, contattava la redazione del dinanimismo per presentarci qualche suo verso e il suo pregevole lavoro di ricerca della poesia nella quotidianità.

Matteo, voce ermetica e chiaramente impegnata nell’antica arte dei trovatori, con queste parole si donava a noi meno di un anno fa e oggi, in silenzio, con le stesse parole abbiamo deciso di salutarlo, regalando al vento quella promessa di un incontro, purtroppo, non voluto dal destino.

ZF

per il Dinanimismo

**Nel socchiuso

di persiane mi

gioco bellissime

idiozie di menta

 

avrei potuto

uscire dalla

materia con un

tuffo d’incanto


**Versi ricevuti direttamente dall’Autore Matteo Zagagnoni… per leggere il post del 21 – Luglio – 2011 accedere a: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2011/07/21/il-dinanimismo-presenta-matteo-zagagnoni.html

***La redazione del dinanimismo ha appreso la notizia da: http://www.estense.com/?p=205531

http://lasinorosso.myblog.it/archive/2012/03/18/ricordo-di-matteo-zagagnoni-sfortunato-raro-poeta.html

****Immagine postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://learntopianoonline.com/piano-sheet-music/The-Sound-of-Silence-by-Paul-Simon.html

L’Arte alla Fonte… Versi e Quadri.

untitled.pngLA DANZA DI DIONISO

di Giancarlo Fattori

Un rigagnolo giace

a specchio della luna,

un volto senza trucco,

capelli come vigne tortuose,

da vendemmiare.

Spossata calura di fine estate,

il cadere, fiorito, dei sensi

arroventati d’amore,

di triclini di vento.

Sgocciola un cielo

color del miele,

e tu, pelle e occhi d’ambra,

frenetica, al crepuscolo,

d’ardita danza.

A piedi nudi mi erigo

al cielo, alla foglia d’alloro,

in olocausto ubriaco

alla liscia carezza delle tue mani.

Sembra porsi fine

questo giorno,

incrostando di nero

lo smorto sole, e io,

che trascino la nuda pelle

nel baluginar delle ombre,

urlo le stelle, il selenico sasso,

e di glicini indosso un velo.

Cogliendo il ritmo

come si coglie il virginale fiore

che, impudica, sbocci,

s’ara la terra, la s’ingravida

di sospiri, e percezioni.

Piange il salice

stendendo al vento

le lacrimose gocce,

s’elevano grida

e suoni dal profondo,

si lascia il sonno

a ogni stelo d’erba.

Non si quieta la vertigine

quando il dio resta in cuore,

e splende Venere

calando all’orizzonte.

Risplende la rugiada

che a ragnatela tinge

le vestigia antiche:

di corpi e sensi veste il volo,

l’audace ballo, lo stordimento.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore, per accedere al suo blog poetico:
http://ilsorrisodelmelograno.blogspot.com/


**Immagine postata dalla Redazione del dinanimismo: Quadro “Elisa al ruscello” del Pittore Vincenzo Carofalo http://www.carofalovincenzo.com/

SILENZIO E NUDITA’ IN VERSI

Schiele_043.jpgDEL TUO NUDO SILENZIO

di Giancarlo Fattori

Di ghiaccio e vento

s’intrecciano le chiome,

cornice al pallore

degli occhi tuoi stanchi.

Freddo notturno

mi poni sul labbro

dalle tue labbra di luna,

increspate in gelide acque.

Mi desti d’ogni senso,

m’accendi un virile tormento,

come faro per me,

che m’attardo a tornare.

E spazza un vento impetuoso

ogni mia nostalgia, ogni ricordo,

stagliati su cieli dipinti

di vibranti vapori,

spezzando i nostri sogni

come s’incrina un ghiacciaio.

Occhi-faro ghiaccio-mare,

barbagli che lastricano le notti infinite,

vampe appiccate a ogni turgore

mio, per lasciarmi poi senza fiato.

Nudo mi giaccio,

tra le braccia nude

del tuo nudo silenzio.


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore

**Quadro “Nudo disteso” di Egon Schiele postato liberamente dalla Redazione e tratto da: http://esperidi.blogspot.com/2010/03/egon-schiele-quando-lossesione-diventa.html

Versi dalla Francia di Laura Mucelli, Traduzione di Betti Castagnoli, Quadro di Maurizio Cesarini

 

untitled.pngLa Cité des songes cristallins
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La nuit
la glace cède l’espace
à la Cité séculaire
qui se réveille
au cœur de l’Esprit
libérant le Temps
qui l’opprime
Le Voyage s’amorce
sous les roulements de l’âme
qui résonne
dans les profondeurs océanes
Derrière le miroir fragile
l’Amour danse
dans l’Allégorie
La lumière est ciselée
de Bleu intense
et la Voix respire
dense d’émoi
L’instant est éternel
car il se reNouvelle.

La Città dei sogni cristallini

La notte
il ghiaccio cede lo spazio
alla Città secolare
che si risveglia
nel cuore dello Spirito
liberando il Tempo
che l’opprime
Il Viaggio s’avvia
sotto i rullii dell’anima
che risuona
nelle profondità oceaniche
Dietro lo specchio fragile
l’Amore danza
nell’Allegoria
La luce è cesellata
di Blu intenso
e la Voce respira
densa di emozione
L’istante è eterno
perché egli si rinNovella.

– Laura Mucelli Klemm, Provvidenza 27-12-2011

– Dédié à l’œuvre de Maurizio Cesarini, Atempora,un tableau qui m’a émue dès le premier regard.

-Tradotta da Betty Castagnoli, la mia Umiltà, dolce Poetessa sorella, in dono.

Tutti i diritti riservati agli autori.

*Versi, traduzione e foto del quadro ricevuti direttamente dalla poetessa Mucelli.

Giancarlo Fattori in versi e immagine.

«IO SONO LA’»

di Giancarlo Fattori


Io, che non sono più me stesso,

sono là, altro luogo, altra persona,

differente stagno, e limpido ruscello.

Se l’anima è in frantumi

la colla mi diviene sorriso,

spiana gli occhi, e le rughe,

pur se è poco più d’una fiamma,

nel buio.

Niente altro rimane,

e niente ha più importanza.

In questo antro s’è perso

il pensiero mio più caro,

pregno della melanconica scia

d’un fiore estinto:

è il tuo sguardo,

che nel vento si libra,

detergendo il pianto,

come ampia vela che il vento scuote,

nel nostro cielo che fa da strada,

e da fugace turbamento.

Io sono là: basta che osservi

lo scorrere delle notti,

perché sono il luogo, la persona,

lo stagno, e il ruscello che,

nel chiarore di un giardino,

s’impregna di aurora, e di te:

pallida tinta di mani lontane

a indicare il sole nuovo,

l’ultima morente stella,

e l’erba umida, su un lucor di lacrime.


Maggio 2011


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Immagine digitale “La danza della luce” elaborata dallo stesso Autore.

VERSI DI ANTONIO VANNI

antonio vanni,versi,poesia,dinanimismo,isernia,ferrara,genesi edizioniIL TRAMONTO (dedicata a Luciano)

tratta dalla raccolta edita DIARIO DI UNA NUVOLA BASSA,edizioni EVA, Venafro(IS), 1994.

Doveva esserci dell’aria
nel globo marmoreo ove tu posasti
le tue felicità e stanchezze un solo istante
sdraiato ai seni necessari dell’alba,
se ora al mio respiro esso sfugge al cielo
ed io sì forte non mi conoscevo
da librarti in aria amore mio.
Questo è il silenzio dei tetti rosa all’agghiaccio
ch’io ascolto, il freddo che chi ama sa riconoscere,
il freddo della chiesetta chiara al docile vagabondare
dei suoi angeli, i chierichetti,
come onde le sfuggenti campanelle
e si disperano.
Gesù è un gioco bello, di coccinelle,
e dura poco.

Oh quanta sete in quest’esodo di fuoco!
Un uomo solo dai mille cappelli io resto,
dinanzi i vetri lucidi dei tuoi occhi,
un palco di colori per la recita.
Un uomo elegante col fascino della sabbia che brucia
sulle labbra e ti segna con la mano
uno ciao marino.
Doveva esserci dell’aria nel mio cuore ed una nuvola
se confido nel volo di un’ala,da sola,
un pò grottesca a vedersi
col corpo nello sguardo della sera disperso.
E sei solo amore
giù con le corde delle bambine
non appena tutto è diverso da te.

Crescono nel cortile gli scolari.
Ai loro doni di china sul viso
tu poni resina di mirto tra i capelli,
che m’invento un cigno,il tramonto,
se è vero ch’esso è vicino a Dio, il suo canto,
e tagli il vento coi vestiti nuovi
e cammini.
Poi attraversa il campo un bel veliero giallo,
un ritornello così, quasi un fratello.
Farai tardi a scuola
(col Miracolo di Heliane che hai udito,tossendo)
la tua cartella è di gioia
(Korngold,correndo,Il bravo sartino tredicenne)
coi quaderni a quadretti sul globo marmoreo
dimenticati,sì,dimenticati
com’esuli graffiti ai sassi rovesciati.
Io me ne andrei via felice
ultima estate da bambino,
diario di una nuvola bassa.

(Antonio Vanni)

ANTONIO VANNI È nato ad Isernia (Molise) il 16-12-65. Diplomato Ragioniere ed Infermiere Professionale, è laureando in Psicologia. Secondo di 5 fratelli, inizia a comporre versi all’età di 12 anni, divenendo a 18 anni, con la prima raccolta edita La Nube membro onorario dell’Accademia di Scienze Umanistiche del Brasile. È autore di racconti brevi, ancora inediti.
Nel 1995 il giornalista Fulvio Castellani pubblica una monografia sull’opera di Antonio Vanni. Opere pubblicate: La Nube, 1984; Alcadi, 1986; Viale dei Persi, 1987; L’albero senza rami e la luna, 1992, presso la Genesi Editrice, con prefazione di Giorgio Bárberi Squarotti; diario di una Nuvola Bassa, 1994; L’Ariel, 1997.
Profilo critico: “È, Antonio Vanni poeta (e prosatore) lirico, contemplativo, descrittivo, estatico evocatore di paesaggi primaverili di boschi, radure, fiori gentili, di spiagge felici, di acque limpide, di loci amaeni entro cui si ambientano lievi vicende di sensuali malizie infantili, quasi sognanti sequenze di gesti affettuosi e ridenti, in un’atmosfera di età dell’oro, prima di ogni velo e di ogni consapevolezza di peccato e di divieto.” (Giorgio Bárberi Squarotti)

*VERSI: Ricevuti direttamente dall’Autore.

**BIOGRAFIA: tratta da  http://www.genesi.org/autore~id_autore~327.htm dietro indicazione dello stesso Autore.

 

 

     
 

Versi di Adriana Scanferla con traduzione della poetessa Ute Margaret Saine

1896_henri_matisse_007_la_tavola_imbandita.jpgODORE DI CUCINA di Adriana Scanferla

Sobbolle pigra nella pentola
Sotto il contorto coperchio d’alluminio
Capitolata gallina prodiga
Brodo rilascia nell’acqua sorgiva

Sovrasta la rovente stufa a legna
Si espande tra le spesse vecchie mura
Odore di cucina e di pazienza

Fuoriesce dalla finestra dischiusa
Lambisce la catasta della legna
E sfugge per i campi a rincuorare
Animali boschivi affamati
In questa notte montana
Dai prati bagnati di pioggia
Dai monti coperti di neve

Avvampa calma e riscalda la legna
La vecchia odorosa cucina

2011-04-28

 

THE SMELL OF COOKING Translated by Ute Margaret Saine

 

Simmering lazily in the pot
Under the twisted aluminum lid
The prodigal hen has surrendered
Broth rendered in water has risen


Looming over the hot wood stove
The smell of cooking and patience
Expands within the thick old walls

It passes through the half open window
Surrounds the pile of firewood
And escapes through the fields to cheer
Famished forest animals
In this mountain night
From rain-soaked meadows
From snow-covered mountains

Arises a calm and warms the wood
The old fragrant kitchen

2011-04-28

*Versi ricevuti direttamente da: Adriana Scanferla.

**Quadro: ” La tavola imbandita” di Matisse postato liberamente dalla Redazione e tratto da: http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/henri_matisse.htm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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