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Nuovi orizzonti di Rosanna Affronte

ORIZZONTI SBIADITI

Di Rosanna Affronte

 

luna_g mareNelle sere di luna piena

ho dipinto le pareti

con i riflessi di un sogno,

ho camminato

per le strade del mondo

con le memorie del cuore,

nelle albe di bruma

ho piantato un seme

per un futuro di pace

poi in una straripante magia

di echi sommessi

ho allietato con le mie preghiere

le gelide notti di un invisibile.

Percorsi di orizzonti sbiaditi

flebili voci nel soffio del vento

pianti di bimbi in un mare in tempesta

un mondo in bilico

adagiato come gocce di rugiada

su petali di silenzi d’Amore.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice

**Foto quadro “Luna nascente sul mare” postato dalla redazione e liberamente tratta da: http://albatros.blog.kataweb.it/2007/01/28/

 

Versi… di Giancarlo Fattori… nella categoria coll. e sosten. del dinanimismo

PARTENOPE

di

Giancarlo Fattori

 

donna-di-fuoco1Tu non muori, nei riflessi dorati del tramonto,

ché t’aggrappi al nutrimento delle fiamme,

a scintille, ai barocchi splendori delle gemme

nella cui ombra, fievolmente, m’addormento.

 

Di fuoco, terra, acqua, è il corpo tuo sublime,

le radici abbarbicate tra le rocce, sotto il sole,

capelli come foglie, sguardi come fumarole,

la passione che sprigioni, e che l’anima m’opprime.

 

L’amore diviene amaro, è sconforto e poi schiuma

d’un mare antico sul quale è fatica navigare,

le vele rattoppate, avvolte ai nostri corpi come bare,

si gonfiano al vento, mentre tutt’attorno si fa bruma.

 

Passione mia che attrae, passione che respinge,

di languide occhiate, di scaltri tuoi veleni,

ché morte t’accompagna, pallore che ti tinge

 

del pianto della cetra, in un sonno senza tomba:

il mare già ti accoglie, ti veste di licheni,

t’accarezza col suo vento, come ali di colomba.

 

Ed io, che al tuo abbraccio non ho forza di fuggire,

lascio l’amore morire dell’amore, il fuoco dentro

languire di bellezza, del bagliore un po’ rossastro

del vulcano, che la notte s’appresta a illividire.

 

Avvinta mollemente alla pelle eccitata del Vesuvio,

a greco amante, al labbro seducente di Odisseo,

mi plasmi di una triste, angusta morte da museo:

petraia della storia, ghiaia, polvere, e declivio.

 

E alla mia mestizia dai la forma di conchiglia,

di strada lastricata per la mia anima viandante,

con gli occhi furibondi di bella cartomante

che imprigiona il cuore come dentro una muraglia.

 

Lacrima di mare, lacrima di raminga luce,

lacrima di terra ridotta a zolle aspre, dure,

sontuosa carne che all’amplesso mi seduce

 

ascolto senza fiato la tua voce di nudo scoglio,

le ferite tue antiche, il tuo pianto, le cuciture

del tuo ventre su cui stendo, silenzioso, un giaciglio.

 

 

*Versi ricevuti direttamente da Giancarlo Fattori ©2013

**Foto pubblicata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://viadellebelledonne.wordpress.com/2012/11/17/fammi-giocare-col-fuoco-di-francesco-de-girolamo/

L’UOMO CHE ……SORRIDE AL TEMPO di Fausta Dumano, una nuova amica del dinanimismo!!!

935887_588172394559539_1370893932_n.jpgE’ con immenso piacere che oggi presentiamo nella ” sez. collaboratori e sostenitori del dinanimismo ” un micro-racconto di Fausta Dumano, artista “sognatrice, viaggiatrice instancabile del corpo e della mente”

Oggi  pomeriggio l’ insognata camminava distratta, sempre in fuga da qualcuno, da qualcosa, sempre alla ricerca di qualcuno, di qualcosa,mentre masticava l’ ansia delle ansie con i vestiti sporchi di sabbia,quella sabbia che si frantuma dei suoi castelli , costruiti durante la notte, meno male che non fa l’ architetta…..altrimenti ogni mattina un crollo di edifici, distratta come è si è inciampata in un uomo, che procedeva nel senso contrario.L’uomo l’ ha guardata e”LE OFFRO UN CAFFè?????…….l’ INSOGNATA stava per dire no”ENGAGE”,MA INCREDIBILE IL TURBINIO COMBINATORIO………conosceva quell’uomo,l’ aveva smarrito nella corsa del tempo…..Si è fermata, lui ha presa per mano,guidandola nei luoghi invisibili della città, che sfuggono all’ occhio frenetico, mentre esplodeva una miscela deflagrante di odori,nello scoprire i nomi delle piante , che sprigionavano profumi.Un esperto non solo di archeologia,ma anche di botanica,il famoso archeologo,il topo di archivi, dal linguaggio aulico ed erudito,lontano dalla società dei consumi,che beve ancora la ”STREGA” non corre dietro al tempo con violenza, ma sorride al tempo…….Nel suo sorridere al tempo, si ferma ad aspettare i tempi dell’ insognata,la guida nei ricordi……quella noce mangiata insieme  sulle scale di una chiesa sconsacrata,la invita a schiacciare una noce, sforzo necessario per trovare il nucleo essenziale e nutriente per una sognatrice. Scompaginata nel tempo e nello spazio,l’ insognata piange, ma sorride nell’ osservare quell’ uomo che sorride al tempo,,,,che non ha fretta.Da quanto tempo l’ insognata non stava così bene con il suo dentro,,,,una noce, guscio duro e legnoso, un frutto gustoso, profumato e nel dentro quello che deve essere scoperto.Un macrocosmo che si nasconde nel microcosmo…..trovare il nucleo per rispondere ai problemi, per scoprire le qualità.La noce forma semicircolare divisa in due parti le sembra il suo cervello.Per incanto arriva nella notte di SAN GIOVANNI……le streghe che danzano ,gli antichi romani facevano piovere noci sugli sposi, noce simbolo di morte e di rigenerazione…….Non  corrrete……altrimenti non vi inciampate nell’ uomo che sorride al tempo e vi dona la noce……


Fausta Dumano,insegnante di lettere al liceo artistico di frosinone, ha pubblicato  diversi libri, tra cui ”un dritto e un rovescio”.
Vincitrice di alcuni concorsi letterari, tra cui i ”racconti di sabaudia” e il  premio lidia serenari.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

Parole senza titolo di Giancarlo Fattori…

SENZA TITOLO
di
Giancarlo Fattori, 2013
 

tempera su cartone.JPGDai detriti imbrattati dei tuoi lunghi silenzi

s’incatena il fardello , la vertigine nuova,

il tramonto, la prece, il rancore che cova

sotto ceneri antiche,  come fotoromanzi.

 

Il sopruso, la tomba, la lacrima smessa

d’una sgualcita veste, o disfatto giaciglio,

s’inoltra nel fuoco, nel gelido abbaglio

del mio cuore stanco che a stento s’ingrossa.

 

Trovala ancora un’alba migliore,

una ruggine bella di sogno e preghiera

che giaccia sul corpo d’un lontano errore;

 

tra eriche secche di aspra brughiera,

che accenda le labbra, un sorriso a brandelli,

un paesaggio scontroso di alberi brulli.


*Foto: dipinto dello stesso Autore, tempera su cartone.

**Versi e foto ricevuti direttamente dall’Autore