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“And Radio Alveare Plays”: oltre 800 visualizzazioni in soli 2 giorni per la prima diretta poetica dell’Associazione culturale “l’Alveare”.

95891698_539431023630867_1270840540388130816_o“And Radio Alveare Plays” è il nuovo progetto dell’associazione culturale l’Alveare ( https://www.acalveare.it/ ). Un ciclo di incontri culturali e musicali trasmessi in diretta tramite la pagina ufficiale facebook della stessa associazione ( https://www.facebook.com/acalveare ).

Il primo appuntamento – una sorta di reading poetico dal titolo “POESIA, VINO E MUSICA (quattro chiacchiere poetiche tra amici) – è andato in onda GIOVEDì 7 MAGGIO alle ore 18:00 ed il video ( sempre visibile al link https://www.facebook.com/acalveare/videos/653433362168045 ) ha già raggiunto circa 800 visualizzazioni.

Hanno partecipato alla diretta: Geogia Gratsia, Arturo Stabile, Antonio Stabile, Nicola Pagano, Zairo Ferrante e Joe Natta ( de “Le leggende lucchesi”).
Durante l’evento sono stati letti alcuni versi di Poetesse e Poeti contemporanei selezionati dalla stessa Associazione, in collaborazione con il “Dinanimismo”, tra cui: Luigia Sorrentino, Marcia Theophilo, Michela Zanarella, Alessandro Canzian, Giovanna Mulas, Gabriel Impaglione, Roberto Collari, Cinzia Demi, Carlos Sanchez e Fabio Strinati.
Di seguito riproponiamo la scaletta poetica con i link di riferimento:
POESIA, VINO E MUSICA
quattro chiacchiere poetiche tra amici
poesia
1) LUIGIA SORRENTINO: http://poesia.blog.rainews.it/
da Inizio e Fine (Editore: “Stampa 2009” – anno pubblicazione: 2016).
II
per tutta l’estate gli alberi piansero
sangue vischioso
l’occulto si era disciolto sulla corteccia
bruna
venne a renderci omaggio
l’opacità delle cose ultime
l’ultima stagione ci lasciò
in un’angoscia secca
eravamo caduti nell’ordine
della fine
***
VI
quello che vedi è solo luce
un sole remoto espone il lembo
nel quale sei entrato
solo la luce scoprirà il mutato
colui che ignorava la propria fine
nell’alba di un nuovo inizio
avevi chiamato il mio nome
– chi aveva chiamato il tuo per primo? –
2) MARCIA’ THEOPHILO: http://www.marciatheophilo.it/
Foresta mio dizionario – dal libro “Amazzonia respiro del mondo (Ed. Passigli, 2005)”
Folle risata la tua, dall’eco affilata
manioca selvaggia, è il tuo riso
le tue carezze, il tuo acuto piacere
Kupaúba vive, va e viene
fino a che il sole scompare, di giorno
tra foglie, erbe, insetti, decomposte
materie vegetali; ci moltiplicheremo
il movimento non è deserto, è fiume
ruba, saccheggia, bevi ciò che vuoi
questo fiume è abbondante
non si ferma, ma continua
per cantare il suono delle parole
Açaná, Yaná, Nacaira
Caja, Pacaba, Maçaranduba
ogni parola un essere, parole che scrivo
io vedo un’aria piena di parole
foresta mio dizionario
parole vive e masticate
aspre di cammini già percorsi
Açaná, Tapajura, Igarapé
ogni parola un essere, risuona affilata.
Kupaúba aprì gli occhi e apprese a leggere.
SETTEMBRE VUOLE – Dal libro: L’istinto altrove (Giuliano Ladolfi editore, 2019)
Guardo una stagione
accorciare i giorni
e cambiare i colori delle foglie.
Tra l’aria che spoglia
i primi timori di pioggia
il sole resiste oltre le nuvole.
*
IL SILENZIO MI GUARDA E MI TOCCA
Il silenzio mi guarda e mi tocca
e io lo lascio entrare nella carne
come fosse una semina nei campi
in pieno sole.
Lo senti entrare anche tu nelle cose
rotolare nella pelle
ogni volta che respiri?
Davanti a te porto
quella voce che mi sfugge dalle labbra
e che non sa dire altro
che parole arrese e mute
come un soffio di vento tra i rami
che si aggrappa alla distanza.
4) ALESSANDRO CANZIAN: https://www.samueleeditore.it/
ESTRATTI DA: Il colore dell’acqua, di Alessandro Canzian, Samuele Editore, 2016
Un addio può non essere una lettera,
un messaggio siglato – nemmeno il
tempo del nome, per intero –,
una foto fra i libri a rinnegare
la dolcezza d’una gita. E nemmeno
ha senso dirti il bene
che mi resta, l’orrore dei gesti
che mi mancano, il buio dei capelli.
Non ha senso dirti che non trovo
lo zucchero in un supermercato
dove anche la cassiera «Signora
non sono riuscito a trattenerla
come non riesco a trovare lo scaffale,
mi aiuti, per favore» ma nessun
uomo può aiutare un altro uomo.
È un lunedì mattina con la tua
– la nostra, l’unica insieme – foto
in mano, al Carlet di Pordenone, senza
sapere cos’è il bene, o dove devo andare.

5) GIOVANNA MULAS https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58

Canto pagano – tratta da: “Il mio giornale” sito on-line https://www.ilmiogiornale.org/canto-pagano-giovanna-mulas/
Del nettare (il muschio)
quel Bacco profumo
ha le labbra, bellezza
e gli alzàti miei cori,
lascivi,
sensuali, giulivi.
Come l’alga, odoroso,
glauco ora emergi, e riaffondi
(son labirinti, quei prodi)
e ora si, distogli i capelli
che la pelle ti chiede.
Ora si, ora
mio tu rispondi,
ora, si, ora
docile sei.

6) GABRIEL IMPAGLIONE :https://www.facebook.com/gabriel.impaglioneii

Appello – tratta da “Margutte” sito on-line: http://www.margutte.com/?p=6651
“Se dicono patria / qui sono quelli che fanno musica dal fango”.
(Pedro Calzadilla)
Da ogni tuono e per il filo del tempo
e le penurie
Da ogni onda e sulla neve delle saline
o le pietre d’acqua delle cime
Sotto la gran costellazione del Sud in fiamme
Dal galoppo del vento tra i polveroni
e per i sentieri delle capre
Tra l’ erba che alza l’allegria come fiore silvestre
e la tenerezza che i primi voli tessono nell’aria
Da ogni casa dove la luna allatta l’insonnia
Dalla macchina inutile e i parchi recintati
Da ogni fiume di sole tra i salici
o per le strade che conducevano al pranzo
Da ogni palmo di fango dove il canto
partorisce l’uomo
arriveremo con la parola libertà nella bocca.

7) ROBERTO COLLARI: https://www.facebook.com/roberto.collari

IL BACIO DI MORFEO – tratto dall’antologia: “Dinanimismo 2009-2019 10 anni di avanguardia poetico-artistica (editore: “libri Asino Rosso” di Roberto Guerra)
Colgo il bacio del Morfeo
divino,
come fior leggiadro,
che profuma
del mio sempre.
Sogni ameni,
eterei,
quasi reali,
come le speranze
in germoglio
d’un idilliaco domani,
che una volta fiorite
aspettan solo
d’esser colte.
Adesso…
prima di destarmi
da questo lieve sogno…
Mi lascio
Andare,
in questo campo di sogni in fiore,
circondato da un dolciastro
sentore,
di antiche emozioni
sopite,
ma mai dimenticate.

8) CINZIA DEMI: https://www.facebook.com/cinzia.demi

Versi tratti da: “Ero Maddalena” ( Cinzia Demi – “Puntoacapo Ed.” 2013 ):
*
manca ancora molto all’alba
e vorrei che la notte non finisse
vado in controtendenza adesso
è più forte la voglia di ombre
la luce mi acceca
nella notte ritrovo il cuore
del mondo
il cerchio di fuoco acceso
dentro cui buttarsi
per sparire nel rosso
e rinascere
come terra da amare
*
sono fragile nel segno della mano
nei tratti arteriosi
delle finestre accese
posseggo un solo ricordo
misuro un solo cammino
vado anch’io come un’ombra
slanciata nel fragore del tuono
dio, se la morale
fosse un umore carnale
se si potesse mischiare
col riverbero a pelle
di voluttà di carne di ardore
Se mi aspetta un’altra vita – Da “Folignano City Blues” ( ed. Lìbrati, Rinascita – 2019)
Tanti specchi in casa
tanti dolci fantasmi
girando per la stanza
tanti incidenti
scappando dalle finestre
ululano le membrane
della tua pelle
l’ombra
prigioniera dei tuoi passi:
Dove stai cuore
che non sento il tuo palpitare? (*)
le speranze usate
le gioie rotte.
Magari la tua storia
interessa poco
in questa Apocalisse di storie
la tua povera persona
in questa moderna globalizzazione
resisti
abbandona i segnali di fumo
gli indigeni sono stati civilizzati
poverini
gli alberi dei boschi
hanno fornito carta
per fissare tanti concetti inutili
le parole camuffate
hanno perso il loro valore d’uso.
Se mi aspetta un’altra vita
che sia di pietra
di montagna.
(*) “Dove stai cuore/che non sento tuo palpitare?”: frammento di un tango.
SOLITUDINE
Solitudine meschina, diluita col tempo che tu passi
ad intrecciar gli sguardi nei vuoti occhi del domani,
che sondi fondali soli, e come ti muovi
nei torbidi momenti
dove il sole piano si sparpaglia,
dove l’ombra della notte sempre m’accompagna.
Quando l’alba sale nel suo scivolo e curva,
quando puntuale scende la smania
che come l’edera sui muri delle vecchie case,
penetra e circonda, quel poco chiaro
che agli occhi nostri vale una dottrina di fortuna:
è la solitudine che getta l’occhio nella sofferenza
dentro dissennati fievoli ricordi,
di giorni opachi, appannati giorni di pioggia.
Q U I
Voglio declamare una preghiera ma non per paura;
le luci sono affievolite e le coronarie
suonano ad intermittenza,
come una slavina il mio cuore imbambolato
come quegli amori spenti presto e chissà,
quanto la mia vita dura!

 

Da Poeta a Poeta… da Carlos Sanchez a Gabriel Impaglione

Poverina Lei

di

Carlos Sanchez

A Gabriel Impaglione

94331240_10216503903965375_5703520619795054592_nMi chiedi di guardare questo mondo incerto
profetizzando cambiamenti profondi
nel branco delle belve semicivilizzate
che si proclamano padroni
chiedi che alzi la mia voce contro l’ingiustizia
che divori le mani gli occhi il cuore
che invochi un’uguaglianza che ignoro
una distribuzione equanime dei frutti
che il Signore ha creato
nella sua perversa fantasia messianica.
La mia povera poesia non sa produrre
alchimie così perfette
confinata com’è in questo corpo effimero
in questo operaio –senza protezione- della parola.
Ho visto accendersi così tanti fuochi
in questa fuggevole esistenza
spianati dal vento della polvere da sparo
dal boato assordante degli stivali
dalla forza degli imperi di turno.
La mia povera poesia non può rimediare
all’alluvione zoologica delle orde.
Non per questo il mio canto ammutolisce
non per questo si estingue.

Da “La poesia, le nuvole e l’aglio”
Librati, Ascoli Piceno, 2009

Pobrecita Ella
A Gabriel Impaglione

Me pides que mire a este mundo incierto
preconizando cambios profundos
en la jauría de las bestias semi-civilizadas
que se proclaman dueños
que alce la voz contra la injusticia
que devora las manos los ojos el corazón
que invoque una igualdad que desconozco
una repartición ecuánime de los frutos
que el buen Señor ha originado
en su perversa fantasía mesiánica
Mi pobre poesía no sabe producir
alquimias tan perfectas
confinado como está en este cuerpo efímero
en este obrero ─ sin protección ─ de la palabra.
He visto encender tantos fuegos
en esta escurridiza existencia
arrasados por el ventarrón de la polvera
por el ruido ensordecedor de las botas
por la fuerza de los imperios de turno.
Mi pobre poesía no puede remediar
el aluvión zoológico de las huestes.
No por eso mi canto enmudece
no por eso se extingue.

De “La poesía, las nubes y el ajo”
Librati, Ascoli Piceno, 2009

 *Versi ricevuti direttamente da Carlos Sanchez tramite social network.

“Folignano City Blues” la nuova raccolta del Poeta Carlos Sanchez…

9788866455516_0_221_0_75“Folignano City Blues”, la nuova raccolta del Poeta Carlos Sanchez (Ed. Librati 2019), ci parla del mondo e delle sue meraviglie che, a volte, sembrano brutture ma, nonostante tutto, continuano ad insegnare e a stupire.

Un’opera fresca e coraggiosa, nella quale il verso viene sapientemente mescolato al sentire dell’anima.

Un libro che ci mostra tutti gli sforzi profusi dall’Autore per ricercare il suo essere Uomo. Un invito a non smarrirsi. Una piccola e preziosa fiaccola nel buio.

“In questa selva oscura: Caro Dante/ la poesia è un alberello/ che dà fiori e frutti/ ossigeno all’aria/ casa agli uccelli/ tavola ai cibi/ ombra al viandante/ e legna, molta legna per infiammare/ questa effimera vita”.

Zairo Ferrante

Se mi aspetta un’altra vita

Tanti specchi in casa
tanti dolci fantasmi
girando per la stanza
tanti incidenti
scappando dalle finestre
ululano le membrane
della tua pelle
l’ombra
prigioniera dei tuoi passi:
Dove stai cuore
che non sento il tuo palpitare? (*)
le speranze usate
le gioie rotte.
Magari la tua storia
interessa poco
in questa Apocalisse di storie
la tua povera persona
in questa moderna globalizzazione
resisti
abbandona i segnali di fumo
gli indigeni sono stati civilizzati
poverini
gli alberi dei boschi
hanno fornito carta
per fissare tanti concetti inutili
le parole camuffate
hanno perso il loro valore d’uso.
Se mi aspetta un’altra vita
che sia di pietra
di montagna.

(*) “Dove stai cuore/che non sento tuo palpitare?”: frammento di un tango.

Da “Folignano City Blues”
Lìbrati, Rinascita, Ascoli Piceno, 2019

Si me espera otra vida

Tantos espejos en la casa
tantos dulces fantasmas
girando por el cuarto
tantos accidentes
escapando por las ventanas
aúllan las membranas
de tu piel
la sombra
prisionera de tus pasos:
Dónde estás corazón
que no oigo tu palpitar (*)
las esperanzas usadas
las alegrías rotas.
Quizás tu historia
interese poco
en esta Apocalipsis de historias
tu pobre persona
en esta moderna globalización
sosiégate
abandona las señales de humo
los indígenas han sido civilizados
pobrecitos
los árboles del bosques
han provisto papel
para fijar tantos conceptos inútiles
las palabras camufladas
han perdido su valor original.
Si me espera otra vida
que sea de piedra
de montaña.

De “Folignano City Blues”
Lìbrati, Rinascita, Ascoli Piceno, 2019

(*) Fragmento de un tango

*Per acquistare il libro: https://www.ibs.it/folignano-city-blues-libro-carlos-sanchez/e/9788866455516

L’avventura poetica di Carlos Sanchez… sulle pagine del Dinanimismo.

L’avventura

di

Carlos Sanchez

quijoteUn amico poeta
mi aveva scritto
chiedendomi una poesia
con un argomento fisso
per pubblicarla su una rivista.
Gli ho risposto con affetto
dicendogli
che la poesia
che è dentro di me
è lei che decide l’argomento.
Non c’è velleità in questo
non c’è spirito di polemica.
La vita mi ha insegnato
e la poesia
che la vera avventura
comincia lì
dove non cerco
dove mi sono lasciato andare
dove non oppongo resistenza.
Che avventura sarebbe
scrivere
che avventura sarebbe
allora
essere vivo?

Folignano City, 2019

La aventura

Un amigo poeta
me había escrito
pidiéndome una poesía
con argumento fijo
para publicarlo en una revista.
Le respondí cariñosamente
diciéndole
que la poesía
que está dentro de mi
es la que decide el argumento.
No hay veleidad en esto
no hay espíritu de polémica.
La vida me enseñó
y la poesía
que la verdadera aventura
comienza allí
donde no busco
donde me dejo andar
donde no opongo resistencias.
Qué aventura sería
escribir
qué aventura sería
entonces
estar vivo?

Folignano City, 2019

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagine postata direttamente dalla Redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.artspecialday.com/9art/2019/01/16/don-chisciotte-fuga-dalla-realta/

“Itaca, Penelope e i maiali” di Zairo Ferrante (Ed. Il Foglio 2019): impressioni di lettura del poeta Carlo Sanchez.

“Itaca, Penelope e i maiali” di Zairo Ferrante (Ed. Il Foglio 2019)

Impressioni di lettura del poeta argentino Carlo Sanchez

download“Itaca, Penelope e i maiali”…. Molto interessante partire della culla della nostra cultura occidentale, per guardare il presente.

Omero, la mitologia, i due mostri del mare di Messina, Circe, Ulisse e la sua amata Itaca. Una visione senza iphone, ipad, senza telefonino e i futili oggetti del consumismo. Una chiamata al branco, ai maiali (uomini tutti uguali) in una società che ha dimenticato la sua storia, il suo passato.

Grandi momenti lirici, che ci introducono nel dramma del presente che stiamo vivendo.

Siamo anche noi Ulisse, forse con Penelope un tanto stanca di disfare la tela.

E poi Itaca, La bellezza (non posso non pensare a Kavafis).

“ Se semplicemente fossi” un altro, ti direi che lo spazio per il lettore è aperto in tutto il libro, che l’amore forse ci salverà (non sono sicuro).

“E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso, Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare (…da “Itaca” di Kavafis)”.

*Nota Ricevuta direttamente dal Poeta Carlos Sanchez

ITACA: LA BELLEZZA

 Zairo Ferrante 

Tratta da: “Itaca, Penelope e i maiali”

https://www.lafeltrinelli.it/libri/zairo-ferrante/itaca-penelope-e-i-maiali/9788876067969

Anche adesso – che gli dèi del progresso hanno brindato

con milioni di piccole bolle color di zecca effervescenti e

i nostri cervelli, tutti d’un sorso, si son bevuti  –

quando alzo il naso dal mio smartphone vedo ancora

 che la luna, sola, resta appesa al filo

– candido –

fatto di pensiero di bambino senza  macchia.

E dondola nella via del latte, punzonata da miliardi di libellule

che son stelle quando a sera, l’Architetto, accende le sue luci.

E nonostante questo schermo, ancora vita e morte si rincorrono

in quel gioco vecchio quanto il tempo, fatto d’anni e di stagioni

e primavere che inarrestabili si susseguono e nuovamente

– continuano a sbocciare –

con prati che profumano di fresca malachite appena colta.

E volteggiano, nella cornice d’una finestra, grandi farfalle

e puntiformi uccelli a dipingere improbabili geometrie.

E passa l’estate e tornano a far rumore anche le foglie

 che cadendo ci vengono a donare

il fragore rosso calcedonio

d’un silenzio ormai spesso inascoltato.

E di nuovo perfino anche la pioggia, rigida di freddo, ancora indossa

il maglione suo più bello, bianco color dell’innocenza e si dimena

imperterrita  nel vento, tutto a ricoprire, il brutto e il bello e

 i semafori e le canne, il tratto e pur la linea, il vero e l’apparente ombra.

E mentre il Mondo ancora insegue il Sole,

che zitto e quatto corre e

si smarrisce in quell’anfratto

d’Universo che prende il nome di Galassia,

 io, che piccolo pur respiro, nient’altro posso fare

se non pigiare forte quel bottone

e riprendermi la Bellezza.

– Itaca –

unico traguardo materiale a cui approdare

spegnendo, come Ulisse, le sirene

leucotomizzanti e impure menzognere,

 in quest’odissea ad arte costruita e poi…

spacciata, in pasticche narco-selfie, come vita.

 

Mag 12, 2019 - Senza categoria    No Comments

La memoria secondo il poeta Carlos Sanchez… la poetica dell’attualità.

“Senza memoria”

di

Carlos Sanchez

renc3a9-magritte-memoria-1944Nella soffitta
c’è un baule
con libri di storia
che nessuno legge
la negligenza
l’ignoranza
non ha niente a che vedere
in questo assunto.
Si tenta solo di sapere
che pensa
un essere umano
senza radici
un essere al vento.
Per quel motivo si masturbano
credendo che tutto
si è inventato oggi
che la barbarie
non esiste
non è esistita.
Viviamo
in questa miserabile realtà
e il povero cane
si morde la coda.

Folignano City, 2019

Sin memoria

renc3a9-magritte-memoria-1948En la buhardilla 
hay un baúl
con libros de historia
que nadie lee
la desidia
la ignorancia
no tiene nada que ver
en este asunto.
Se trata sólo de saber
que piensa
un ser humano
sin raíces
un ser al viento.
Por eso se masturban
creyendo que todo
se ha inventado hoy
que la barbarie
no existe
no ha existido.
Vivimos 
en esta miserable realidad
y el pobre perro 
se muerde la cola.

Folignano City, 2019

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Quadri “Memoria, 1944 e 1948” – Magritte, postati dalla redazione e liberamente tratti da: https://lasottilelineadombra.com/2018/02/08/magritte-memoria-testa-donna-sopracciglio-insanguinato/

Carlos Sanchez ci segnala ( con traduzione in spagnolo) “Pietà per la nazione” di L. Ferlinghetti.

Lawrence Ferlinghetti 

“Pietà per la nazione”

300px-Fuga_di_Enea_da_Troia_-_BarocciPietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
e i cui fanatici frequentano le onde della radio
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pietà per la nazione che non conosce
nessun’altra lingua se non la propria
nessun’ altra cultura se non la propria
Pietà per la nazione il cui fiato è danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini
che permettono che i propri diritti siano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di libertà!

“Piedad por la nación”

Piedad por la nación cuyos hombres son ovejas
y cuyos pastores son malos guías
Piedad por la nación cuyo líder son mentirosos
cuyos sabios son puestos a callar
y cuyos fanáticos frecuentan las ondas de la radio
Piedad por la nación que no levanta la misma voz
excepto que para alabar a los conquistadores
y aclamar a los prepotente como héroes
y qué aspira a gobernar el mundo
con la fuerza y la tortura
Piedad por la nación que no conoce
ninguna otra lengua sino la propia
ninguna otra cultura sino la propia
Piedad por la nación cuyo aliento es el dinero
y qué duerme el sueño de aquéllos
con la barriga demasiado llena
Piedad por la nación – oh, piedad para los hombres
qué permiten que los propios derechos sean erosionados
y las propias libertades barridas
¡Mi patria, lágrimas por ti
dulce tierra de libertad!

*Versi e traduzione in spagnolo ricevuti dal poeta argentino Carlos Sanchez tramite social network.

*Quadro “Fuga di Enea da Troia” di Federico Barocci -1598- postata dalla Redazione del blog e liberamente tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_di_Enea_da_Troia

Carlos Sanchez: La poesia che ricongiunge il Poeta al Tutto, “in questo meccanismo perfetto”

In questo meccanismo perfetto

di 

Carlos Sanchez

uni3.630x360Il cielo è aperto
ad un universo cristallino
l’aria che respiro
viene da lì
dove ballano i pianeti.
Mi muovo
in questa terra
piccolina
per un momento
mi abbandono
senza arroganza
mi sento parte
di questo meccanismo
perfetto
con questo corpo
effimero.

Folignano City

orologi-automatici-da-uomo-e1481363729739En este mecanismo perfecto

El cielo está abierto
a un universo cristalino
el aire que respiro
viene de allí
en donde bailan
los planetas.
Me muevo
en esta tierra
pequeñita
por un momento
me abandono
sin arrogancia
me siento parte
de este mecanismo
perfecto
con este cuerpo
efímero.

Folignano City *Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagini tratte da: https://www.focus.it/scienza/scienze/luniverso-si-espande-piu-velocemente-del-previsto

Le pulizie primaverili – in versi – del Poeta Carlos Sanchez

Senza malinconia

 di

Carlos Sanchez

Magritte-DecalcomaniaSgombro le nuvole con le braccia
lascio un telo azzurro dove ti vedo
sono passati mille anni lo so già
ma quello che ti ricorda
non è questo di ora
è quell’uccello pazzo
che saltava le pozzanghere
che volava nei sonni.
Chi sa dove stai adesso
come avrai chiamato
il tuo settimo figlio
come saranno quei seni.
Non invoco la malinconia
non mi tuffo nelle acque del fiume
che non sono oramai le stesse.
In questa serenità di anni
accumulati con passione
mi viene voglia
di sgombrare le nuvole
solo questo
e guardarti com’eri
come oramai non siamo.

Folignano City

Sin melancolía

Despejo las nubes con los brazos
dejo un lienzo azul donde te veo
han pasado mil años ya lo sé
pero el que te recuerda
no es éste de ahora
es aquel pájaro loco
que saltaba los charcos
que volaba en los sueños.
Quién sabe donde estás ahora
como habrás llamado
a tu séptimo hijo
como serán aquellos senos.
No invoco la melancolía
no me zambullo en las aguas del río
que ya no son las mismas.
En esta serenidad de años
acumulados con pasión
me vino ganas
de despejar las nubes
sólo eso
y mirarte como eras
como ya no somos.

Folignano City

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network

**Quadro Magritte postato dalla redazione e liberamente tratto da: http://angoloarte.altervista.org/MAGRITTE.htm

“La casa dove vivo” inedito di Carlos Sanchez

La casa dove vivo

di Carlos Sanchez

160205380-eb462a11-346c-4500-85e5-774206a7f7c6Che tu abbia un buon giorno 
stimato mondo 
gli aironi stanchi
riposino nel lago 
che le lucciole illuminino 
le oscurità regnanti 
che le farfalle 
ci parlino 
della brevità del tempo 
i boschi 
della meraviglia del mistero 
lascia che i pianeti 
apparentemente statici 
si muovano 
che il vento pettini 
la sensazione 
di questa breve eternità 
in noi 
non ti preoccupare della filosofia 
di tante fantastiche 
teorie religiose
e di questo assurdo vizio mio 
di scrivere poesie 
il cane abbaia 
il lupo ulula 
la cicala canta 
la sua estate.
Degli uomini 
se puoi 
cura la malattia del domani 
la barbarie dei regni 
la ferocia degli imperi.
Sii benigno 
con la brutalità 
di quelli che cercano di devastarti 
avvertili 
come tu sai fare.
Anche se ora 
essendo come sono 
appena di passaggio 
ti ringrazio la luce 
che hai messo nei miei occhi.

Folignano City, 2017

La casa en donde vivo

Tiene un buen día
estimado mundo
deja que las garzas cansadas
reposen en el lago
que las luciérnagas iluminen
las oscuridad reinante 
que las mariposas
nos hablen 
de la brevedad del tiempo
los bosques
de la maravilla del misterio
deja que los planetas
aparentemente estáticos
se mueve
que el viento peine
la sensación 
de esta breve eternidad
en nosotros
no te preocupes
de la filosofía
de tantas fantásticas 
teorías religiosas
y de este absurdo vicio mío 
de escribir poesías
el perro ladra
el lobo aúlla
la cigarra canta
su verano.
De los hombres
si puedes
cura la enfermedad
del mañana
la barbarie de los reinos
la ferocidad
de los imperios.
Se benigno
con la brutalidad
de los que intenta devastarte
adviérteles
como sé que eres capaz.
Aún
estando como estoy
apenas de paso
te agradezco la luz
que has puesto en mis ojos.

Folignano City, 2017

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2015/04/23/news/bambini_in_guerra-112650668/

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