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Il dinanimismo saluta e rende omaggio al Poeta Naim Araidi (Maghar, 2 aprile 1950 – 2 ottobre 2015)

Ritorno al villaggio

eeeSono tornato al villaggio,
dove ho imparato a piangere per la prima volta.
Ho rivisto la montagna
paesaggio dove la natura
si genera senza la necessità della fotografia,
ho rivisto la mia casa in pietra,
pietre scolpite sulle rocce dagli antenati.
Sono tornato su me stesso
-questa era la ragione.

Sono tornato al villaggio.
Perché ho sognato un parto difficile
col zatar *, che si è aggiunto al mio dizionario poetico,
e un parto ancor più difficile
l’udito in un rocciosa, terra deserta,
perché lì ho sognato la nascita dell’amore.

Sono tornato al villaggio
dove ho trascorso la mia vita precedente,
radicalmente migliaia di vite
nella buona terra,
finché giunse il vento
mi spinse via riportandomi
a quel tempo quando ci si pente.

Ahimè, il mio secondo trentesimo sogno,
su strade che non esistono più
dove le case che crescono più alte come la torre
di Babele,
ahimè, i miei sogni pesanti
-Colpire le vostre radici dove più nulla crescerà!

Dove sono i figli della povertà,
dov’è il mio paese, il villaggio che conoscevo,
dove sono i nomi che indicavano i percorsi
sono adesso divenute strade asfaltate;

Ahimè, il mio piccolo paese, s’è trasformato in una città distesa.

Sono tornato al villaggio,
dove è morto l’abbaiare dei cani
e il piccione è diventato un semaforo.
Tutti i fellah che avevano voglia di cantare la canzone dell’usignolo fra mucchi di fieno,sono diventati operai

con lo smog in gola,
dove sono tutti quelli che più non vedo;

Ahimè, il mio sogno pesante,

Sono tornato al mio villaggio,
la cultura galoppante,
mi fa tornare al villaggio
come qualunque straniero che viene dall’estero.

VERSI E FOTO LIBERAMENTE TRATTI DA: http://beppe-costa.blogspot.it/2014/11/naim-araidi-quattro-poesie.html

Da Beppe Costa… un Ponte

IL PONTE

DI

BEPPE COSTA

10455368_522327351200584_5374913422218785114_nArriverai ancora

io in attesa

nessun perdente

 

si coprirà

d’applausi la platea

i tuoni

si muteranno in suoni

la musica

ti coprirà i seni,

le gambe e i violini

copriranno quel tetto opprimente

ch’appariva

appena un mese fa

 

Sarò direttore d’orchestra

“per te”

 

Un ponte teso

di triste memoria

a uccidere inganni

 

Sarà libero il tempo

tempo giusto e sano

nell’averti vicina

come fossi

unico lavoro per me

 

Dagli occhi

compariranno

nuvole sagge

e il cielo resterà inquieto

nel temuto abbandono

 

Torneremo ai libri

alle lettere

senza conti

e tempi imprevisti

d’altre assenze

 

Ti coprirò le mani

d’acqua libera di mare tracce

 

come fossi io

ad avere ucciso

quella morte che incombe

e non si rassegna

all’inganno breve

di così breve esistenza

 

Sarò ancora

il tuo maestro di danza

come avere

le tue chiavi di casa

e catene di fiori

per non

rivederti partire

*Per vedere il video: beppe costa:”il ponte”, musica: René Aubry, video: Stefania Battistella: https://www.youtube.com/watch?v=5uB9JEeoCrI&feature=youtu.be

**Versi pubblicati dalla redazione del blog con il consenso del Poeta Beppe Costa

 

IL Dinanimismo segnala: Beppe Costa e Friends…

FERMATI. RESPIRA. CHIUDI GLI OCCHI. RIAPRILI. LEGGI!!!

http://www.beppecostaandfriends.com/

Questo spazio vuole essere un omaggio e un invito; dopo tanti anni di attività e tanta poesia sparsa in giro, desidero continuare a segnalare, come sempre, quei pochi che della poesia “degli altri” si nutrono, in musica, in pittura, con la forza della parola rinunciando a tante inutilità “costose” che la vita offre, specchietti per allodole che vengono cacciate. Tanti sono venuti a mancare, questo spazio è dedicato anche a loro, ma soprattutto a chi continua a vivere vicino a ciò per cui ho sempre lottato.

bc

Beppe Costa incontri: Arnoldo Foà.

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Arnoldo Foà in
“autobiografia di un artista burbero”
(sellerio)

l’avventura umana e artistica di un grande italiano
legge: Elena Balestri
conduce: Beppe Costa

“di me, di altri, ancora”

incontro con poeti pittori musicisti attori
perditempo & affini
17 febbraio – 10 giugno 2012
festeggiamo i 20 anni della libreria

gli eVenti continueranno fino al 10 giugno.

*Segnalazione ricevuta da ” Lo staff Pellicanolibri “
– Beppe Costa e Stefania Battistella – https://www.facebook.com/#!/events/330798080292462/

OMAGGIO DINANIMISTA AL DUO: BEPPE COSTA E CARLO SANCHEZ

**Calamità di Carlos Sanchez ( dal libro: “Ricordati che non sai ricordare” )                                                              

Le catastrofi giungono all’improvviso

ed è buono avere un dio da parte

non per prevenirle

bensì per giustificarle.

Nella vita di ogni giorno

un po’ ubriacato

dalle infinite porte

entri e esci

abbastanza distratto

e senza saperlo

la tua calamita attrae

certe calamità

certe ricorrenze

a causa di questa distrazione

smisurata.

E i libri

prolissamente ordinati

con le loro grida di avvertimento

assomigliano alla piramide di Cheope

senza una Sfinge vigile.

Tu non sei una catastrofe

amore mio

la catastrofe sono io.

 

**<<>> di Beppe Costa
 
e se avessi avuto
un dio qualsiasi cui pensare e il tempo o
se m’avesse lasciato un segno da dimenticare
se avessi visto un uomo fisso a guardarti
mentre camminavi
o se avessi avuto un posto dove cercarti
avrei contato stelle in un cielo arrabbiato
sarei andato a piedi scalando cime tempestose
avrei navigato con braccia come remi
se solo avessi avuto un sogno da realizzare

ma so che dentro questa fitta nebbia
s’alzano i tuoi occhi a fissarmi
non sai ma sei la visione eterna
di qualcosa che ogni stupido
che non sa
cerca di chiamare amore

**Versi tratti dal: “Mulo dinanimista” (gruppo ufficiale del dinanimismo su facebook)
 
**Foto postata dalla redazione e tratta liberamente da: http://beppe-costa.blogspot.com/2011/04/beppe-costa-carlos-sanchez-cantiere.html

VERSI DEL MAESTRO BEPPE COSTA

robertlenkiewicz_21.jpgDi seguito ripropongo una Poesia che mi è stata gentilmente regalata dal Poeta, Maestro e stimatissimo mio “Consolatore” Beppe Costa. La ripropongo con l’intento, tramite le parole e finchè il dinAnimismo avrà vita (…e non so, quindi, per quanto tempo e come), di proseguire la mia battaglia contro l’Indifferenza.

Indifferenza: pane con cui tutti noi, purtroppo, quotidianamente ci saziamo.

I versi che seguono nascono con  una dedica all’Intramontabile Alda Merini, ma qui, li ri-scrivo, aggiungendo una dedica ad un’Altra grande dell’Arte e della Poesia, Goliarda Sapienza, che , come Beppe Costa giustamente sottolinea avendoLa più e più volte difesa e sostenuta: “libri, convegni, associazioni ed è morta sola, per tre giorni nessuno se n’è accorto e senza i soldi per le sigarette. Ora edita in mezzo mondo”.

Zairo Ferrante

Elogio del corpo morto
…di Beppe Costa

ad Alda Merini

 

i poeti il cielo

lo vivono

gli altri

lo raggiungono

o tentano

dopo, se,

solo dopo

 

i poeti

non hanno amici

bisogna prima

concedere loro

il corpo

 

il loro corpo morto

così che poi possano cantarli

con pochi spiccioli

di tempo

e di denaro

 

i poeti

non hanno amici

si battono forte

per averne

almeno uno

ma è questa l’unica cosa

che non riescono a vedere

di tutto il resto sanno

o imparano

 

forse per questo

i poeti

non muoiono mai

e lasciano lì

il corpo

affinché

sia ammirato,

mostrato, lodato

 

il loro corpo morto

e le loro righe

che non muoiono mai

 

cercano di descrivere

a chi resta

quanto sia dura la vita

e tenera la morte

e che fatica immane

per conquistarla

**Quadro di Robert Lenkiewicz tratto da: http://100cosecosi.blogspot.com/2010/01/scoperto-il-patrimonio-segreto.html

Che fine ha fatto la dignità dell’Arte-Cultura?

250px-Lorenzo_de_Medici.jpgDi seguito riporto una lettera del grande Poeta Beppe Costa, pubblicata sul sito dell’Artista, altrettanto grande, Giovanna Mulas (pluricandidata al premio Nobel e vincitrice di oltre 50 premi Nazionali ed Internazionali). In questo sito, voce libera di Arte e Poesia, la voglio riproporre, ed ovviamente sottoscrivere, nella sua versione integrale; non solo per i sentimenti di sincero affetto ed indiscussa stima che nutro nei confronti di Beppe Costa, Maestro, tra Pochi, della poesia contemporanea, e di Giovanna Mulas, grande Donna ed emblema di dignità, prima ancora che grande Scrittrice ed Artista. Ma anche perchè, disidererei che chiunque la leggesse, per caso o volutamente, si interrogasse non tanto sul perchè, ma sul come sia possibile che, in un Paese definito civile e “sviluppato” come il nostro,  la Cultura, l’Arte e l’Uomo Artista vengano, oggi, rilegati ai margini dalle Istituzioni e dal potere, quando per secoli hanno rappresentato una risorsa (tra l’altro immensa) sia per l’Italia che per il Mondo intero?
Quale futuro può avere un Paese in cui la figura del Professore scolastico e non, a cui spetta il compito di creare gli Uomini del domani, viene sistematicamente  svalutata, violentata ed emarginata proprio da quelle Istituzioni e da quel potere che dovrebbero, invece, valorizzarla e proteggerla?
Io stesso, e purtroppo come me tanti Altri, spesso ci ritroviamo a constatare ed  affermare, che chi intraprende una carriera di Studi Classici, in Italia, è costretto a non poter fare ed essere quello per cui ha studiato, sgobbato e sudato. 
Quindi, contro questa svalutazione istituzionale dell’Arte e contro questo “omicidio legalizzato” della Cultura, io (con dignità, umiltà  e controcorrente) reclamo il mio diritto ad eleggere “Manifesto in difesa dell’Arte e della Cultura” la seguente lettera, affinchè, nel XXI secolo, non esistano più “casi” come quello “Alda Merini”, ma solo Artisti e Poeti come Alda Merini.
Zairo Ferrante
(dal movimento Dinanimista)
29-12-2010 
LEGGE BACCHELLI PER GIOVANNA MULAS!

di Beppe Costa

Raccolgo gli appelli che arrivano da poeti e scrittori:
Giovanna Mulas scrittrice sarda ha bisogno di tutti noi. Sosteniamo cosi’ come fu fatto per Alda Merini che ha ricevuto il sussidio come scrittrice dopo infinite traversie e appelli in eta’ assai avanzata.

Caro Presidente, per dirla alla Gaber, sono orgoglioso di essere italiano, perche’ scopro, non grazie alla tv o ai giornali, che abbiamo musicisti, scrittori e poeti che, bistrattati e sconosciuti in vita, dopo la morte, a volte molto dopo, gli stessi critici che li hanno condannati li festeggiano, gli stessi giornali, gli stessi giornalisti.
Qualche volta si salvano per motivi che sono i piu’ strani, se Pasolini non fosse stato “misteriosamente” ucciso ci sarebbero 5, 6, 12 programmi all’anno sulla sua morte? Neppure mezzo sulla sua opera. E gli altri Pratolini, Vittorini, Berto, Sciascia, persino Moravia???
Possibile che alcuni dei nostri monumenti nazionali della letteratura valgano meno di un semaforo?
Ma i nostri monumenti letterari non hanno piu’ neppure quello spazio su RAI TRE fra le 3 e le 4 del mattino, almeno quello! No! Neppure quello!
Nel 1986 riuscii, durante il governo Craxi, con l’aiuto di Adele Cambria e di Dario Bellezza, a fare applicare per la prima volta la legge Bacchelli, in favore di Anna Maria Ortese, festeggiata oggi con tavole rotonde, libri, articoli su giornali, qualche volta dagli stessi che l’avevano emarginata in vita e che, durante la mia battaglia in suo favore, non si fecero avanti, salvo qualcuno come Leone Piccioni e qualche sparuto altro.
Quella lotta mi costo’ grande fatica e mi distrusse e allontano’ piu’ di quanto non fosse accaduto alla Ortese.

Fernanda Pivano, Arnoldo Foa’, Giovanna Mulas, il caso piu’ attuale, o Alda Merini sono e sono stati un onore per il nostro paese? Se si’, si pensi anche a loro, in vita, o almeno non si “festeggino” dopo.
Qualche volta li si vorrebbero senatori ma, accade che qualcuno poi protesti per la loro eta’ che non e’ molto diversa da quella di Andreotti! O no?

E’ possibile leggere altre lettere al seguente link: http://www.giovannamulas.it/lettera.html

Ritratto di “Lorenzo il Magnifico” tratto da wikipedia

 

 

VERSI DI BEPPE COSTA

Beppe_costa.jpgAmore e Dio di Beppe Costa

Certo avrei voluto fossi Dio
se avesse saputo che molti soffrono l’amore
avrei creato come l’universo
le coppie eterne
le coppie senza fine
ad ogni innamorato la donna giusta
ad ogni donna un uomo senza frusta.
Ma Dio e, certo per distrarci,
e dare giustificazione anche all’inferno,
ha sbagliato pure in questo:
l’amore non è eterno

*Versi gentilmente concessi, dietro richiesta, dallo stesso Autore

Beppe Costa (pseudonimo di Concetto Costa) (Catania, 25 agosto 1941) è un poeta, scrittore ed editore italiano.

Vittoriano Esposito descrive Costa come l’ultimo autore post-romantico e neo-romantico: la continua ricerca (impossibile) di un amore puro, nella sua anima più intima, e la lotta contro il consumismo ed il profondo senso anti-sociale della cultura moderna, auspica, quasi in maniera visionaria nell’arco della sua produzione poetica, il momento in cui l’uomo riuscirà a vivere senza rubare / a vivere senza odiare / a vivere senza ammazzare….BIOGRAFIA CONTINUA SU WIKIPEDIA

LA poetica dinanimista

 

L’ANIMA DEL LETTORE PER SALVARE LA POESIA

di

Zairo Ferrante

 

cometa.jpgSpesso mi sono soffermato a tracciare le linee che, in qualità di “scrittore di versi”, avevo deciso di seguire.

Vi ho parlato spesso di una poesia semplice, di una poesia fatta per la gente e con la gente.

Ho professato un’arte che si sforzasse, in ogni modo, di andare in contro al lettore ma, pur non rinnegando questi concetti, aggiungo oggi un altro tassello a questo puzzle.

Il pezzo mancante è il lettore, il quale deve sforzarsi di aprire la propria mente alla poesia e di aprire la propria anima al poeta.

Infatti, è impensabile chiedere a quest’ultimo di svalutare la propria opera rendendola pienamente comprensibile a tutti, è impossibile chiedere all’artista di snaturare completamente la sua arte e di sacrificare le sue gioie ed i suoi dolori in nome di una chiarezza che potrebbe uccidere la poesia trasformandola in prosa.

Ecco perché, con questi pochi righi, chiedo l’impegno del lettore affinché, con gioia ed eventualmente sacrificio, cerchi di proiettare la propria anima sui versi in modo da non vanificare la fatica del poeta ed in modo da salvare, insieme, tutto quello che chiamiamo, e spero continueremo a chiamare, poesia.

In conclusione, quasi a voler immortalare quanto detto, ecco che vi dono degli splendidi versi del Poeta e Maestro *Beppe Costa ( http://beppe-costa.blogspot.com/ ).

Ringraziandolo sinceramente per le sue splendide ed importanti parole che hanno, letteralmente, aperto la mia mente e che spero aver interpretato correttamente.


*Cammino fra polveri e macerie
guardo colori e braci
affascinato e stordito
cerco di capire cosa accada
cosa mai sia accaduto
sempre
nei giorni e nei millenni
Se ascolto mi sforzo tento di sentire
mi fermo fra esplosioni e rumori
guardo mi ostino ad ascoltare
nette le voci si alzano
raccontano spiegano si spezzano
masse e solitudini
amori e guerre

Le sento adesso
chiare
sono le voci dei poeti

*Versi Tratti da:http://www.opposto.net/