ISOLA DELL’ASINARA: LETTERA DEGLI OPERAI CASSAINTEGRATI

27225_1311478355282_1480328829_30912068_6610810_s.jpgDopo la dedica ( http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/07/03/giovanna-mulas-e-la-sua-battaglia.html ) della scrittrice Giovanna Mulas (candidata italiana al Nobel nel 2006) ecco la risposta degli Operai. La lettera è stata liberamente scaricata da Facebook e mi sembra giusto riproporla in questo spazio  per dare, per quanto nelle mie possibilità, un’aiuto simbolico agli amici operai, per sottolineare la loro protesta assolutamente non violenta e per ricordare a tutti gli amanti dell’arte e della poesia che l’indifferenza verso il sociale uccide l’arte, annega la poesia ed impoverisce l’anima!!! Ecco perchè, cari Lettori, vi chiedo di diffondere la seguente lettera nei modi e nei tempi a voi più congeniali e per questo infinitamente vi dico grazie.

Zairo Ferrante 

“Carissima Giovanna,

è con grande riconoscenza ed emozione che apprendiamo della tua sincera dedica, segno di un’attenzione e particolare sensibilità per la lotta che noi, da circa sei mesi ormai, portiamo avanti.
La difficile situazione in cui ci troviamo, che purtroppo non è figlia unica di questo momento dell’economia mondiale, è ulteriormente appesantita dall’indifferenza estiva dei mass media e dalla latitanza delle figure Istituzionali Regionali e Nazionali che per prime dovrebbero essere sensibili e propositive per trovare una soluzione; in questo contesto il tuo interesse, certamente dettato anche dalla tua evidente e orgogliosa Sardità, giunge quanto mai gradito.
Colgo l’occasione che ci metti a disposizione per illustrare brevemente i motivi della nostra particolare e pacifica protesta.
Vorremmo dire allora a tutti che la nostra non è la solita e drammatica protesta di operai che si ritrovano, all’improvviso e a causa della crisi internazionale, in cassa integrazione o peggio a casa senza stipendio: alla lotta classica fatta di manifestazioni, proteste più o meno pacifiche abbiamo, ad un certo punto della nostra vertenza, deciso di sostituire la lotta non violenta e per questo abbiamo prima occupato la Torre Aragonese di PortoTorres da circa sei mesi e poi auto-reclusi nell’ex carcere dell’Asinara da ormai 130 giorni; con il nostro sacrificio difendiamo l’economia di un territorio, il Nord Sardegna, di una Regione che vede l’apparato industriale sgretolarsi sotto colpi che non sempre, anzi quasi mai, hanno ragioni nella crisi globale o nel costo dell’energia. Noi difendiamo il nostro lavoro in un settore importante del tessuto produttivo nazionale, la chimica di base, settore nel quale i Paesi Europei più sviluppati hanno investito per mantenere le produzioni. La nostra lotta non tocca solo i 130 lavoratori della Vinyls di PortoTorres ma i lavoratori diretti e indiretti dell’indotto nel territorio e del ciclo del cloro a livello nazionale con gli stabilimenti di Marghera e Ravenna.
Tutto questo ha una sola causa principale: la totale, chiara mancanza del Governo di una politica industriale seria che rilanci i settori che lo stesso definisce strategici ma non muove i passi giusti per riavviare le produzioni e non perdere l’opportunità della ripresa quando la crisi sarà finita; tutto questo per difendere gli interessi di un’Azienda, l’ENI, una multinazionale che dovrebbe essere controllata al 30% dal Governo ma il quale di fatto è incapace, o peggio, non intende controllare.
In questo scenario la Sardegna pagherà il tributo più alto perché verrà poco a poco a mancare la grande industria e, per quanto ci si possa riempire la bocca con discorsi di economia basata sul turismo e l’agricoltura, nessun Paese può permettersi di basare la propria economia solo su questi settori.
Il discorso sarebbe troppo lungo, non consono alla manifestazione e non voleva essere una lezione di economia, quindi concludo cogliendo l’occasione per ringraziare te per lo spazio che ci concedi, per il premio che ci dedichi, per la vicinanza morale e la tua disponibilità che ci aiuta giorno per giorno ad andare avanti nella nostra lotta e a demolire il muro di indifferenza che i mezzi di informazione nazionale, a parte qualche eccezione, ci hanno nuovamente costruito attorno.
Permettimi di ringraziare gli oltre 130.000 sostenitori che tramite il nostro gruppo su Facebook “L’isola dei cassintegrati” e il Blog  www.isoladeicassintegrati.com ci incoraggiano ogni giorno a difendere il lavoro: loro sono il nostro piccolo, pacifico ma determinato esercito.

Pietro Curis in nome e per conto dei colleghi de

L’Isola dei cassintegrati e della Torre Aragonese di PortoTorres”

 

 

 

…Taci. Su l’uscio

de la porta non odo

rumori che dici

naturali; ma odo

suoni nuovi

che parlano gocciole e tinniti

lontani.

Ascolta. Piove

dalle nuvole grigiastre.

Piove sulle lamiere

secche e rossastre,

piove sui palazzi

metallici ed irti,

piove sui mirti

dell’insegna del bar,

sulle catene fulgenti

d’anelli accolti,

su i fusti folti

di liquidi aulenti,

piove su i nostri volti

stanchi,

piove su le nostre mani

ruvide,

su i nostri vestimenti

ingrassati,

su i tristi pensieri

che l’anima annega

serena,

su la favola bella

che ieri

t’illuse, che oggi m’illude

o padrone……

Versi tratti da “PIANGE IL CIELO”: Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’annunzio

ISOLA DELL’ASINARA: LETTERA DEGLI OPERAI CASSAINTEGRATIultima modifica: 2010-07-05T15:35:00+02:00da zairo-ferrante
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