Browsing "COLLABORATORI E SOSTENITORI DEL DINANIMISMO"

L’Arte alla Fonte… Versi e Quadri.

untitled.pngLA DANZA DI DIONISO

di Giancarlo Fattori

Un rigagnolo giace

a specchio della luna,

un volto senza trucco,

capelli come vigne tortuose,

da vendemmiare.

Spossata calura di fine estate,

il cadere, fiorito, dei sensi

arroventati d’amore,

di triclini di vento.

Sgocciola un cielo

color del miele,

e tu, pelle e occhi d’ambra,

frenetica, al crepuscolo,

d’ardita danza.

A piedi nudi mi erigo

al cielo, alla foglia d’alloro,

in olocausto ubriaco

alla liscia carezza delle tue mani.

Sembra porsi fine

questo giorno,

incrostando di nero

lo smorto sole, e io,

che trascino la nuda pelle

nel baluginar delle ombre,

urlo le stelle, il selenico sasso,

e di glicini indosso un velo.

Cogliendo il ritmo

come si coglie il virginale fiore

che, impudica, sbocci,

s’ara la terra, la s’ingravida

di sospiri, e percezioni.

Piange il salice

stendendo al vento

le lacrimose gocce,

s’elevano grida

e suoni dal profondo,

si lascia il sonno

a ogni stelo d’erba.

Non si quieta la vertigine

quando il dio resta in cuore,

e splende Venere

calando all’orizzonte.

Risplende la rugiada

che a ragnatela tinge

le vestigia antiche:

di corpi e sensi veste il volo,

l’audace ballo, lo stordimento.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore, per accedere al suo blog poetico:
http://ilsorrisodelmelograno.blogspot.com/


**Immagine postata dalla Redazione del dinanimismo: Quadro “Elisa al ruscello” del Pittore Vincenzo Carofalo http://www.carofalovincenzo.com/

Girolamo: a chiamata… risponde!!!

Sabato 17 marzo 2012 Girolamo Melis, dal suo journal, gentilmente risponde ad una nostra chiamata che suonava più o meno così:

– All’amico del dinanimismo Girolamo Melis: Dài!!! –

“Segui; risveglia i morti,
Poi che dormono i vivi; arma le spente
Lingue de’ prischi eroi; tanto che in fine
Questo secol di fango o vita agogni
E sorga ad atti illustri, o si vergogni.”

… ed ecco a Voi la risposta… :


ALLORA, CARO ZAÌRO, SE IL GIOCO SI FA DURO, ENTRANO IN SCENA I DURI. PAROLA DI YHWH.

 

A Zaìro Ferrante
dal testo mesoretico del
Libro di Geremia.

(Traduzione incompiuta di Girolamo Melis)


1
Parla Geremia figlio di Celkìa tra i sacerdoti abitatori di Anatòt, Terra di Beniamino.
Parla con la Parola che gli dette Yhwh al tempo di Giosìa figlio di Amon, che di Giuda fu re quell’anno dieci e tre del regno suo, nei giorni di Ioachin di Giosìa figlio e re di Giuda , fino al compimento dell’anno dieci e uno dell’altro figlio di Giosìa, Sedecìa, che di Giuda fu re fino al dì del mese cinque, il giorno dell’esilio di Gerusalemme.

Parla Geremia.
“Così mi giunse Parola di Yhwh:
– Io te conobbi
Te prima di formarti nel ventre
Te prima che uscissi dall’utero
Te consacrai
Te feci Parola dei Popoli.”

E così io risposi:
– Oh Alto Yhwh
io sono un ragazzo
io non conosco parole.

Ma così l’Alto parlò ancora:
“Non dire ‘io sono un ragazzo’
ma a chi ti manderò tu andrai
e ciò che ti ordinerò tu annunzierai.
E non li temerai
Perché io t’ho fatto libero.
Parola di Yhwh.”

Poi la sua mano distese
E la mia bocca toccò
Così dicendo:
“Ecco. Le mie Parole
posi nella tua bocca
e posi te in questo giorno
sui popoli e sui regni
e potrai sradicare
e potrai abbattere
e potrai dare morte,
e potrai distruggere,
e potrai demolire,
e potrai costruire,
e potrai piantare.”

E la Parola di Yhwh mi disse
ancora:
“Tu che cosa stai vedendo,
Geremia?”
– Vedo un ramo di mandorlo,
io risposi.

E Yhwh disse:
“Vedesti bene
poiché vigila il mandorlo
sulla Parola mia
affinché essa si compia.”

E una seconda volta
Parola di Yhwh mi si rivolse:
“E ora tu cosa vedi?”

E io dissi:
– Una pentola vedo
Inclinata
E volge il volto a nord.

Parola di Yhwh così mi disse:
“E’ dal nord
Che il male s’aprirà
Su tutti gli abitanti della terra.
Vedi, io dal nord sto chiamando
Le famiglie dei regni
Parola di Yhwh
e verranno e ognuno
alle porte di Gerusalemme
porrà il trono
e contro le sue mura
e contro le città di Giuda.
Io la Parola contro loro scaglierò
e contro il male d’avermi abbandonato
e incensato altri dèi e chinato la testa
agli idoli artefatti.
E tu coràzzati e dritto le parole
Che io ti ordinerò
tu parlerai
e non tremerai davanti a loro
sennò sarò io che ti spaventerò
ai loro sguardi.
Oggi di te farò città fortificata
E colonna di ferro
E muri di bronzo
Contro tutta la terra
E i re di Giuda e i suoi principi
E contro i suoi sacerdoti
E contro il popolo tutto.
E tutti ti faranno guerra
Ma niente potranno contro te
Perché con te io sono
Parola di Yhwh
per liberarti.”

(……………………..)

*Per leggere la versione integrale del post/risposta direttamente da “Girolamo Melis journal”: http://girolamo.melis.it/2012/03/allora-caro-zairo-se-il-gioco-si-fa.html

**Per leggere la versione integrale della nostra chiamata: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2012/03/17/all-amico-del-dinanimismo-girolamo-melis-dai.html

Sierra Nevada di Giovanna Mulas (estratto da ‘Nocturno Oltre Confine’, diario di viaggio in Colombia. Di prossima uscita.)

ciudad_perdida_lost_city_sierra_nevada_santa_marta_colombia111-300x199.jpgNella hall veniamo fermati da due indigeni della Sierra Nevada. Lui è piccolo di statura, pallido, con la barba, la schiena curva. I capelli chiari, raccolti a coda di cavallo, ha in mano il tradizionale poporo. Lei più alta e snella, pelle olivastra e labbra sottili, tratti affilati, scarni. Ha occhi di cerbiatta all’erta, capelli neri lucidi, fluenti. Ogni qualvolta il compagno apre bocca lei abbassa gli occhi, zittisce rispettosa. Do ad entrambi una cinquantina d’anni circa, vestono con tunica e gonna lunga di cotone lei, tunica e pantalone lui. Gli abiti sono ricamati a mano, in quel bianco totale che appartiene al loro costume tradizionale. Borsa multicolore, a tracolla. Non padroneggiano pienamente la lingua spagnola, il loro idioma è l’Aruhako, una delle lingue derivate dal Chibcha. Si presentano come due compagni del partito comunista della Sierra Nevada. Con calma raccontano che oggi nella Sierra Nevada di Santa Marta sopravvivono i discendenti dei Tayrona, quattro etnie differenti ma imparentate fra di loro. Nel nord, vicino al mare vivono i Wiwa. All’interno vivono i Kogui, gli Arzario nelle vicinanze della città perduta dei Tayrona, chiamata Teyuna. Nel sud della Sierra invece, vivono gli Arhuakos, che si definiscono Ika. Isabel estrae dalla borsa un pc portatile, lo mette in funzione, inserisce un cd-rom. Il video riguarda riti tribali, la natura della Sierra divorata lentamente dalle costruzioni dellostraniero, dal turismo, dal commercio. Isabel e Clodomiro si confessano disperati: l’esercito e i paramilitari sono appostati da tempo sulla montagna ad accerchiare, controllare le tribù. Los compañeros temono che prima o poi le tribù vengano decimate, affinché i soldati possano impossessarsi di ciò che appartiene storicamente agli indigeni.
“…Per il governo colombiano tutto è interesse economico. Ha affidato ad imprese multinazionali progetti di infrastrutture, con tutto il danno culturale e ambientale che ne deriva…”, dice Clodomiro. S’infila una foglia di coca in bocca, mastica lentamente. Passa il bolo all’interno della guancia destra, continua a parlare. “…La Sierra Nevada di Santa Marta è un massiccio immenso, che si estende su un’area di circa 18.000 km quadrati, nel nord, nei dipartimenti di Magdalena, Cesar e La Guajira. Le cime piu alte della Sierra e di tutta la Colombia sono il picco Colón e il picco Bolivar.
Nella Sierra Nevada di Santa Marta ha vissuto l’uomo sin da tempi remoti…i primi insediamenti umani risalgono a dodicimila anni fa. Pastrana, Uribe e Santos hanno reso la Sierra una località alla moda. Uribe, durante una delle innumerevoli visite, convocò uno dei suoi primi Consigli Comunitari in Nabusimake, più tardi inaugurò il primo paese talanquera: Gunmak, dove, accolto con tutti gli onori dalla tribù, venne vestito con un sacro mantello arhuaca… .
Eppure, i programmi alimentari promossi dagli Stati Uniti mirano ad un cambio radicale dell’agricoltura e dell’alimentazione tradizionale delle tribù della Sierra Nevada: si punta alla produzione di caffè, cacao e legna da fuoco, portando lentamente alla scomparsa della coca. Il vero problema è l’identità culturale e la sopravvivenza di chi come noi, tradizionalmente, ha sempre riverito la pianta come sacra. Togliendo la coca, si sta distruggendo lo spirito stesso del popolo. Il passato ci mostra che tutte le visite presidenziali non sono gesti di amicizia come qualcuno può pensare, ma un piano macabro: l’applicazione di una politica nella quale solo i grandi capitali trovano riscontro. Il governo colombiano, d’accordo col piano imperialista statunitense, ha avviato progetti come el Puerto Multiproposito di Dibulla, la Represa de Rancheria e un porto carbonifero che va costruendosi lentamente e nel silenzio del mondo.
Si trovano in un territorio che gli indigeni considerano sacro…si cementifica sfruttando la bellezza incontaminata della natura locale… si sta puntando alla colonizzazione degli indigeni.
In questo momento possiamo solo urlare per difenderci.”.
In Colombia vivono 87 popoli indigeni identificati che parlano 64 lingue amerindie. Questi sono i gruppi umani più vulnerabili alla violenza e ai suoi effetti interni: secondo cifre ufficiali, approssimatamente il 2% del totale dei desplazados del paese appartiene a una etnia indigena (…).

Leggi dal Blog ufficiale:
http://giovannamulas.blogspot.it/2012/03/sierra-nevada-estratto-nocturno-oltre.html

*Foto liberamente tratta da: http://www.uniquecolombia.com/destinos/santa-marta/ciudad-perdida/

Giancarlo Fattori: tra prosa e poesia!!!

100_3432-2 copia.jpgVENEZIA di Giancarlo Fattori
 
Sembra che tutto, all’improvviso,
sia giunto a termine,
nella luce trasfigurata
del tuo sogno di bellezza eterna.
Stai morendo? Che importa,
forse muoio anche io,
affondando nei tuoi diafani seni,
nella borghese melanconia
del tuo salotto da Titanic,
che cola a picco nei miasmi lagunari,
nelle acque infette della storia,
o nella superbia, dietro cui ti celi.
Adagiata sul mare
come sull’orlo dell’abisso,
con vista sulle tue viscere antiche.
Sto morendo?
Si, e tu non m’accogli nel tuo ventre,
distratta come sei dalle tue briciole d’Oriente,
e, nel silenzio, echeggiano i miei passi,
io, pallida maschera di porcellana
che si spegne, in un tormentato inganno.
E, dunque, chi sono io, adesso?
Io, che muoio con te,
che piango le tue stesse lacrime sovrane,
con le dita tese a Bisanzio,
e il lontano ricordo delle fiamme
che rasero al suolo Aquileia,
mentre sul mare languiva Grado,
e s’accendeva il tuo splendore.
Vedi? E’ tutto finito, persino noi,
e quando m’assale la tristezza
mi crogiolo nei marmi traforati
delle tue scollature,
perchè siamo uguali, io e te,
la nostra struttura è irrazionale.
Agli occhi frettolosi di chi passa,
di chi ti compra a pezzi
senza lasciarti amore,
sei l’amore dei luoghi comuni, e oscuri.
E non mostri i tuoi relitti
se non nei colori spenti
delle tue forme di vecchia amante,
senza peso, senza materia,
fino a divenire sfuggente, traditrice.
Sul delta di Venere del tuo abbandono 
io giaccio,
indifferente alla tua 
come alla mia stessa morte,
e m’addormento tra le tue braccia
come tra le cosce d’una sposa,
solo, col cuore ardente,
tra i veli del tuo spettro,
pregni di vento, di adriatico sale.

*Dipinto digitale e poesia ricevuti direttamente dall’Autore.

GIROLAMO MELIS, DAL SUO JOURNAL, SALUTA “LE QUOTE BIANCHE”!!!

OGGI, 8 MARZO 2012. SALUTO “*LE QUOTE BIANCHE” AL CAMPIDOGLIO, CON QUESTO MIO ANATEMA CONTRO L’EGOISMO

by Girolamo Melis

Guardingo sulle feci_Pagina_1.jpg

DEDICATO A… CONTINUA A LEGGERE SU: http://girolamo.melis.it/2012/03/oggi-8-marzo-2012-saluto-le-quote.html

*Il Comitato per le Quote Bianche, di cui il Modavi e l’Associazione Valentina sono portavoce, si batte per ottenere maggiori spazi di rappresentanza per le persone disabili nelle istituzioni politiche ed economiche. Obiettivo del Comitato, cui hanno già aderito numerose altre associazioni, è quello di facilitare il cursus honorum di chi – come professionisti, lavoratori, studenti, etc. – a prescindere dai propri meriti personali, incontra inevitabilmente ed oggettivamente più ostacoli degli altri. Si tratta, prima di tutto, di una grande battaglia di civiltà che tutti noi dobbiamo combattere in prima persona per vincere l’atteggiamento “ghettizzante” che di fatto esclude milioni di persone dalle decisioni che riguardano la “cosa pubblica”…

l’8 Marzo alle ore 11.00, in cima al Campidoglio, metterà in scena una rappresentazione teatrale: la Corte di Giustizia degli Ultimi. Donne, disabili e l’attore fiorentino Paolo Bussagli, nel ruolo del PM, metteranno sotto accusa l’Egoismo, che, come in ogni processo che si rispetti, avrà un avvocato difensore e verrà sottoposto al giudizio del Giudice… CONTINUA SU: http://quotebianche.wordpress.com/

INDIGNIAMOCI PER LA BIBLIOTECA DI NUORO PERCHé: QUANDO UNA BIBLIOTECA CHIUDE… CHIUDE ANCHE UN PEZZO DI FUTURO!!!

recanati_1995-02-22-35-2016.jpg

ATTENZIONE NOVITA’… POCHE ORE DOPO LA PUBBLICAZIONE DI QUESTO POST (7-3-2013) ABBIAMO APPRESO – DAL GRUPPO FACEBOOK “difendiamo la biblioteca Satta” – CHE LA BIBLIOTECA DI NUORO E’ STATA “SALVATA”…: http://www.rassegnanuoro.it/rassegna_leggi.asp?ID=101625


Nuoro: quando l’interesse marchettaro uccide una Biblioteca.

La biblioteca S.Satta, prima della Sardegna, una delle prime del centro e sud Italia, dal ruolo fondamentale e riconosciuto in tutta la comunità, “non ha i soldi per finire il mese”.

La biblioteca Satta che, dopo anni di morte annunciata e richieste di aiuto scandalosamente rimaste inascoltate, si avvia alla chiusura.

La ‘mia’ Nuoro, la ‘mia’ Satta.

Porto nel cuore, e porterò sempre, il ricordo di ore adolescenti trascorse alla Satta: a leggere, studiare, cazzeggiare e sempre e comunque crescere tra le pagine anche solo odorandole, facendoci l’amore.
A viaggiare con la mente in quei momenti di vita nei quali non mi era ancora possibile farlo di pelle ed esperienza.
Lapalissiano che la situazione attuale risulta assecondata, plagiata da decenni di mercato consumista/capitalismo durante i quali le teste del popolo, Popolo Consumo, hanno subito una formattazione all’accettazione passiva del nichilismo, a circolo chiuso.
La mitezza perversa poi, ignorante dei media monopolizzatori (come di certi paggi da corte) non sostiene e anzi affonda la coscienza di un popolo che ora più che mai necessita verità, che ha il diritto di verità.
Ecco quindi la conoscenza come arma di consapevolezza piena: affinché venga avanzato, con costanza, un pensiero a sostegno del bene comune dove non possono e non devono esistere scorciatoie ché la dignità come la intendo -ciò che davvero fa l’Uomo- non le può permettere.
“Un intellettuale è uomo la cui mente osserva se stessa”, dichiarava Albert Camus.

Biblioteca uguale Cultura, fuori da ogni mero interesse commerciale.
Biblioteca Cultura che non può e non deve morire: così come non si può e non si deve arginare la mente, coi suoi infiniti voli.

Salva i libri. Salverai te stesso (…)

*SEGNALAZIONE RICEVUTA DALLA SCRITTRICE GIOVANNA MULAS
Leggi il pezzo dal blog ufficiale: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/03/nuoro-quando-linteresse-marchettaro.html

**FOTO “LA BIBLIOTECA DI LEOPARDI” POSTATA DALLA REDAZIONE DEL DINANIMISMO E LIBERAMENTE TRATTA DA: http://www.fotografieitalia.it/foto.cfm?idfoto=22021

Giovanna Mulas per Rossella Urru e contro l’ipocrisia!!!

urru rossella,sardegna,mulas giovanna,incontri,dinanimismoIn questi giorni ho evitato, e non a caso, di scrivere su Rossella, quella che è diventata per tutti la ‘nostra’ Rossella Urru. Non amo l’ipocrisia e le strumentalizzazioni in genere e ultimamente, mio malgrado, ne sto constatando troppe sul caso, politiche o mediatiche, fisiologiche certo, e comunque assolutamente irrispettose a mio parere nei confronti di chi davvero soffre in silenzio, nell’attesa quindi la speranza che ne deriva.
Penso pure che, a volte, il silenzio o meglio il tempo siano necessari per chi, come in questo caso, opera solo attraverso la diplomazia per salvare una vita in terra straniera, in mezzo a un conflitto di natura internazionale. 
Detto questo, tra le numerose iniziative in corso ricordo che a Sant’Antioco si terrà una tre giorni di cultura, in nome della nostra Rossella.
Venerdì 9 marzo vi aspetto nell’Aula Consiliare di Sant’Antioco per un reading a tema sociale.
La mattina del 10 sarò al Liceo Scientifico locale per un incontro con studenti e docenti, aperto al pubblico.
Alle 18.00 Gabriel terrà un reading di poesia nell’aula consiliare.
Iniziative promosse dalle Associazioni Culturali Agorà e Sant’Antioco abbraccia il Mare.
Vi aspettiamo numerosi.

Aggiornamenti al blog ufficiale, sulla piaga anoressia: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/03/signor-giudice-capisca-che.html
 
Sorciopolis e la nuova bottega degli hamburgers McPapp’S 
nasce come critica sociale:  leggi hamburgers come Stati Uniti e destino manifesto. 
Consumismo/capitalismo a invadere, plagiare, spremere menti e corpi: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/03/sorciopolis-e-la-nuova-bottega-degli.html
 
A Milano il Primo simposio del Forum delle Associazioni: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/03/primo-simposio-organizzato-dal-forum.html
 
Vi abbraccio.

Giovanna Mulas

**Foto postata dalla Redazione e liberamente tratta da: http://piras-sassari.blogautore.repubblica.it/2012/02/29/rossella-libera/

Da “Storie di Donne, di Lupi, di Amore e di Onore lavato con il Sangue” di Giovanna Mulas

giovanna mulas,estratto,blog,dinanimismo,foto lupi“…Pascale distolse lo sguardo dalla bellezza melanconica e struggente di lei. Non le domandò perché Roma le era divenuta troppo stretta. E ringraziò, osò ringraziare con tutta l’anima il suo Dio, seppure un Dio lassù c’era anche per i peccatori come Pascale, perché aveva portato Mariana fino alla Sardegna, fino a Nuoro. Fino a lui. E non le domandò se l’affetto che la legava a maistru Pili somigliasse all’amore, non lo domandò e neppure le chiese se stava bene con lui; sempre accanto a lui. E se lui la cercava, nel buio, se lei cercava lui. E se quando lui la cercava lei avrebbe voluto dormire oppure sognare, o sperare, di stare tra le braccia di un altro.
Solo gli montò in corpo una rabbia tragica, incontenibile, simile ad una bestia chiusa in gabbia da troppo, troppo. E la bestia s’aggira nervosa dietro le sbarre e ringhia, sbava a chiunque le si avvicini anche solo per portarle il cibo. E’ nervosa, la bestia ed è furiosa perché sa che prima o poi avrà uno spiraglio di libertà e allora, se necessario, sbranerà pure il padrone che le dà da vivere pur di possederla tutta, la sua libertà. 
E possedere la libertà del suo padrone. 
-E’ ora che andiate-, disse Pascale a denti stretti…” 

Estratto ricevuto da: Giovanna Mulas

( GM, da ‘Storie di donne, di Lupi, di Amore e di Onore lavato con il Sangue’, racconti, 2010 ).

Continua a leggere ‘Il Rumore degli Alberi’ dal blog ufficiale: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/il-rumore-degli-alberi-da-storie-di.html

**Foto liberamente postata dalla redazione e tratta da: http://www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo/man_dettaglio.php?id=10138

GIOVANNA MULAS: Nuova edizione per ‘Mandinga’​. Estratto da ‘Acta Est Fabula’.

giovanna mulas,estratto,blog,dinanimismo,libro.2010: in pochissime copie numerate nasce la prima edizione del romanzo ‘Mandinga’, adattato ai più giovani, ultimo titolo della mia trilogia noir dopo ‘Dannati’ ( http://www.ibs.it/code/9788889322192/mulas-giovanna/dannati.html ) e ‘Nessuno doveva Sapere, Nessuno doveva Sentire (accabadora)’:

Illustrazioni curate da Noemi, mia figlia.

L’estate 2012 vedrà la nuova edizione del romanzo, integrale, con distribuzione nazionale.
I dettagli durante le prossime settimane.

Intanto, dal blog ufficiale, un estratto dal libro, nato come forte critica sociale:http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/il-virus-sembra-colpire.html

Questo estratto da ‘Acta Est Fabula’, datato 2008, nasce da un mio sogno.

Scrissi il romanzo durante la via crucis che seguì la cura, attraverso vari ospedali d’Italia, di uno dei miei figli. Stilisticamente ritengo ‘Acta est Fabula’ opera autonoma che stabilisce un gioco ipertestuale con alcuni personaggi tratti da Il Tempo di Un’Estate, datato 1993. Qui acquisiscono un ruolo secondario: negli stessi corridoi che vedono il loro camminare lungo il primo romanzo, si apre una finestra che conduce, appunto, in ‘Acta est Fabula’.
Ho dedicato l’opera a quelle donne e quegli uomini che, con coraggio e disperazione, vivono combattendo ogni giorno il tumore e, ancora prima, ai loro cari: che riusciate a vedere.
E a tutti i Nino e i Massimo del mondo.

Dal blog ufficiale, un estratto dal libro: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/quei-frammenti-di-maschere-estratto-da.html

Giovanna Mulas

SILENZIO E NUDITA’ IN VERSI

Schiele_043.jpgDEL TUO NUDO SILENZIO

di Giancarlo Fattori

Di ghiaccio e vento

s’intrecciano le chiome,

cornice al pallore

degli occhi tuoi stanchi.

Freddo notturno

mi poni sul labbro

dalle tue labbra di luna,

increspate in gelide acque.

Mi desti d’ogni senso,

m’accendi un virile tormento,

come faro per me,

che m’attardo a tornare.

E spazza un vento impetuoso

ogni mia nostalgia, ogni ricordo,

stagliati su cieli dipinti

di vibranti vapori,

spezzando i nostri sogni

come s’incrina un ghiacciaio.

Occhi-faro ghiaccio-mare,

barbagli che lastricano le notti infinite,

vampe appiccate a ogni turgore

mio, per lasciarmi poi senza fiato.

Nudo mi giaccio,

tra le braccia nude

del tuo nudo silenzio.


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore

**Quadro “Nudo disteso” di Egon Schiele postato liberamente dalla Redazione e tratto da: http://esperidi.blogspot.com/2010/03/egon-schiele-quando-lossesione-diventa.html

Pagine:«1...30313233343536...42»