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Laurea Honoris Causa in Lettere a Giovanna Mulas…

A Giovanna Mulas e’ stata conferita la Laurea Honoris Causa in Lettere, cerimonia ufficiale il 13 ottobre alla Certosa di San Lorenzo (Patrimonio UNESCO), Salerno.

Tra gli insigniti italiani degli anni scorsi dalla Constantinian University, associata alla Johnson & Wales University, ricordiamo il Prof. Giulio Tarro (candidato al Premio Nobel per la medicina nel 2000), il Prof. Giacomo Borruso (Rettore dell’Università di Trieste), Massimo Andreoli (Presidente del CERS, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), l’On. Dino Madauto, (Sottosegretario di Stato alle Finanze), Massimo Magliaro (direttore di RAI International), il Dott. Stefano Andreani (Addetto Stampa della Presidenza del Consiglio dei
Ministri), l’Amm. Sergio Biraghi (Consigliere Militare del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi).

Alla cerimonia di conferimento seguiranno le Cerimonie d’investitura all’ Ordine O.S.J Cavalieri di Malta,  ordine religioso cavalleresco canonicamente dipendente dal Vaticano.

La Costantinian University affonda le proprie radici in una delle epoche più importanti dell’evoluzione della civiltà occidentale: l’era di Costantino il Grande (280 – 337 d.C.), primo Imperatore Cristiano di Roma, di cui da secoli la Constantinian University, onorandone il nome, ne tutela e diffonde memoria e valori.

Prossimi incontri coi Lettori: il 20 ottobre Giovanna Mulas & Gabriel Impaglione a Nuoro, alla biblioteca Satta, per la maratona poetica di ‘Ottobre in Poesia’. Reading e laboratorio di poesia e narrativa aperto al pubblico.
21 ottobre reading pubblico a Sassari (Info al Comune di Sassari)

Aggiornamenti dal Blog ufficiale di Giovanna Mulas, diario di viaggio
alle Canarie: http://giovannamulas.baab.it/

**Comunicato stampa ricevuto direttamente da Ufficio stampa Isola Nera per Giovanna Mulas.

***Foto di Francesco Petrarca postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.lettere.unipd.it/magistrali/lslfm/mag_lslfm.html

Stelle, Amore e Dio nella poesia di Carlos Sanchez…

“Diatriba”

Versi di Carlos Sanchez

Se tutto si muove nell’apparente quiete
e quello che si muove si muove due volte

se il cielo è pettinato da astri
e le stelle che si vedono sono morte
se accettiamo che al giorno succeda un altro giorno
ed all’estate un autunno riparatore
se mettiamo gli anni in fila indiana
per misurare senza certezze una conclusione
se dissotterriamo una città perduta
diamo nome ad un nuovo pianeta
preghiamo creatori tanto eterogenei
se crediamo che il domani possa essere migliore
se non facciamo niente perché accada.

Diatriba

Si todo se mueve en la aparente quietud
y eso que se mueve se mueve dos veces
si el cielo está peinado por astros
y las estrellas que se ven están muertas
si aceptamos que al día suceda otro día
y al verano un otoño reparador
si ponemos los años en fila india
para medir sin certezas un desenlace
si desenterramos una ciudad perdida
damos nombre a un nuevo planeta
oramos a creadores tan heterogéneos
si creemos que el mañana puede ser mejor
si no hacemos nada para que suceda.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagine liberamente postata dalla Redazione di questo blog e tratta da: http://astrocultura.uai.it/tesi/stella2004/Veronica_Tentori/pagina5.htm

 

Giovanna Mulas: appunti di un viaggio di mezza estate!!!

 

Canarie e i Figli della Luna (aggiornamenti dal blog ufficiale)

di

Giovanna Mulas

“Penso che in parecchi conosciate la cerimonia del the saharaui.                                                                    

Per diverse notti di stelle accese e fino alle tre, le quattro del mattino, ho avuto le donne saharaui e i loro bambini gioiosi, urlanti –figli della luna, li ho chiamati-, davanti alla finestra, tra l’oceano atlantico furioso sempre e comunque, gruppi di gabbiani ciondolanti ed una sabbia grossa, nera, interrotta da palme alte e dune madri. Sono avvezzi a dormire durante il giorno i saharaui, per sopportare meglio le temperature del deserto. Ebbene, queste donne nascoste dai veli è difficile guardarle strappando il mio di velo, quello del pregiudizio, delle feroci impennate femministe. D’istinto penso a quel “…povera musa senza poeta / povero corpo senza investimento / povera donna senza nessuno che la sogni”, di Cristina P.Rossi. Non reggo la visione di una castrazione forzata imposta alla donna, di qualunque tipologia. Eppure, le saharaui, sanno un tempo di altra dimensione, dove tutto scorre lento, lontano da orologi e calendari, legato a stagioni, avvenimenti. Laddove la pioggia rappresenta, come nelle Canarie, benedizione che edifica e non distrugge, si può ascoltare qualcuno dire io sono nato durante le pellegrinazioni all’Est, o nell’anno della caduta del pozzo di Anayim.

Così si regala un nome al nostro tempo di occidentali distratti, nella mitologia saharaui. I saharaui non coltivano la foglia verde quanto, amano ripetere, la cerimonia che l’accompagna e che sotto vari aspetti collego al passaggio del mate argentino di mano in mano, di stessa bombilla, cannuccia, in segno di fiducia e amicizia. La cerimonia del the consiste in tre ronde che rappresentano i cicli dell’esistenza. Il primo sorso è amaro come la vita, il secondo dolce come l’amore, il terzo è soave, dicono, come la morte. Nel sahara una discussione che non si svolge attorno al the sarà poco feconda, formale, meno ispiratrice, spiega il poeta Limam Boicha. E’ un sortilegio, quel rituale che trascende al mero atto di bere il the: il gusto riempie l’aria fondendosi col lebjur, l’incenso, si espande in bocca e il dialogo nasce come spuma, le emozioni fluiscono.

L’alba canariense, preciosa, velata di bruma, ci saluta dalle spalle dell’isola di Tenerife, allungandosi su colline dolci, oceano e ancora oceano, su un’architettura affascinante, di chiara influenza portoghese, di legno intarsiato nelle balconate, pietra grezza e ceramica. Le Canarie sono terre aride ma ospitali, odorano di magia e rabbia repressa come la mia Sardegna. Segnate storicamente da invasioni aliene, ferite dalla crisi economica mondiale, patria di gruppi indipendentisti che alternano esperienze di teatro sociale alla radio comunitaria, in resistenza, da sempre, contro uno Stato padrone. La vita nelle isole, cosmopolite, si svolge lenta, violentata dal turismo di massa. Rappresenta una cerimonia del the saharaui: quel gusto ti esplode in bocca, ti affratella alla spuma dell’oceano, quindi al mondo stesso.

Con Samir, Antonio, Isa, Juan Carlos, Susi e gli altri amici poeti mangiamo papas con mojo picon, formaggio di capra, pescado, quel platano fritto che adoro, introvabile in Italia. Ridiamo amari…”

 

Continua a leggere il pezzo dal blog ufficiale: http://giovannamulas.baab.it/2012/09/23/canarie-e-i-figli-della-luna/

*Estratto ricevuto direttamente da Giovanna Mulas http://giovannamulas.baab.it/

**Immagine liberamente postata dalla redazione di questo blog e tratta da: http://it.paperblog.com/il-te-nel-deserto-e-una-tazza-piena-di-sabbia-e-stordimento-quella-che-bertolucci-ci-ha-offerto-543247/

Poesi(A)rte di fin’estate by Giancarlo Fattori

CREPUSCOLO D’OTTOBRE

 

RITRATTO DI CRISTINA copia copia.jpgLaggiù, le foglie raggrinzite,

i rami secchi sul sentiero

ad ogni sfumatura di pallida luce.

 

Al canto del Vespro l’orizzonte si placa

dei miei sguardi oltre il tumulo e il declivio,

e la terra si sgretola, sotto i miei passi.

 

Oltre, gli spiriti del bosco.

Qui, l’anima in tumulto, fragile.

Vertigini di parole, da un silenzio all’altro.

 

Gli occhi socchiusi su paesaggi interiori,

ebbro fino allo stremo del fruscio

delle foglie, delle ali:

 

ecco, lassù, il rondone, il germano reale,

il picchio dorato, il piviere,

il cielo ambrato che s’appresta a dormire.

 

E l’eco, infine, dei miei respiri,

come cantillazione tra le mura d’un chiostro,

o un piccolo tozzo di pane, mendicato.

 

Profumo di cedro, di vitigni maturi.

Oltre, il sogno, velato di pianto.

Screpolature di labbra, su labbra leggere.

 

Si ricompone l’oceano, goccia dopo goccia,

di sorriso, di abbraccio, di coccio infranto,

un fuoco amoroso che divampa, gentile.

Ed io, pellegrino di continenti, sorgenti, fedi,

 in me accolgo tutto, e nulla, e su questi estremi

m’inerpico, come viandante sull’abisso.

Un errare è il mio, e senza meta,

coerente, nell’incoerenza,

cosciente, nell’incoscienza.

 

Plagiato dalla bellezza.

Visionario, di visioni crepuscolari.

Nel respiro del cosmo, fluttuando nel tempo.

 

(dedicata a Wolly Krishna Rama Dâsâ

e a Muhammad Ibn Abd-el-hamid Abû Rummân)


Versi ed *Immagine di Giancarlo Fattori ( ©giancarlofattori2005 ) e ricevuti direttamente dallo stesso

*Immagine: digital painting ” Ritratto di Cristina”


VIDEOPOESIA – da e di – Carlos Sanchez!!!

 

Percorsi e disguidi

di

Carlos Sanchez

Cammina tra gli alberi addormentati
un getto d’acqua opaca
forma nuvole di cenere
e nella voliera del bosco
funghi e crisalidi
muoiono e si trasformano
sulla terra sterile.
Un libro chiuso
reclinato su un tronco ferito
parla nel silenzio
nello strepitio di insetti ed uccelli.
Nella profondità
i fiumi sotterranei si incrociano
perforano e sognano
in lontananza grida la città
grida un mare ripetitivo
sulla spiaggia oziosa
l’orizzonte si affanna
nel non essere raggiunto
da gabbiani affamati
da canoe selvagge
da balene morte.
Gli alberi non si svegliano
si vestono e svestono
fra notti ed albe.

*segnalazione ricevuta direttamente dal poeta Carlos Sanchez tramite social-network.

Carlo Infante – in equilibrio tra Futurismo e Dinanimismo – intervistato da Roberto Guerra!!!

Carlo: Il dinanimismo, tra le nuove avanguardie letterarie…  Sperimentazione e-o Ritorno dell’anima nell’era del web?

 
Il Dinanimismo (http://e-bookdinanimismo.myblog.it/), Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario delle Anime, fondato nel 2009, da Zairo Ferrante, al quale aderisco, è per la divulgazione della Poesia, per il ritorno dell’anima nell’era del web, non parlerei, quindi, di semplice sperimentazione, in quanto si fa portatore di messaggi ben alti. Dunque non posso che augurargli i migliori successi.
 
Infante: l’arte contemporanea, futuribile o mistificazione non stop?
 
A livello di Arte Contemporanea, cerco di seguire la Poesia e la Pittura in primis. Poi la Fotografia e la Scultura. Dando la precedenza agli artisti italiani. Ma il Futurismo lo lascerei da parte. Ribadisco, penso che il Futurismo storico (RossoTrevi a parte) non sia eguagliabile.
Pratico la Fotografia, con qualche soddisfazione, dal 2003.
Ho redatto molti articoli di critica d’arte (prevalentemente di Pittura).
Diverse volte mi sono trovato in sintonia con Vittorio Sgarbi, che considero una rarissima voce alta e libera (e che più volte ha difeso il Mezzogiorno d’Italia e le sue genti, quindi lo ringrazio vivamente).
Sono un pittore alle prime armi (e siccome avrei molto da dire, anche in questo campo, spero di averne il tempo).
Fra i poeti preferisco Igino Ugo Tarchetti, Trilussa, Sandro Penna ed Elio Pagliarani, ma leggo veramente di tutto (a cominciare dagli italiani).
Fra i pittori preferisco Salvador Dalì, seguito dal lucchese Roberto Fontirossi.AmedeoModigliani m’interessa biograficamente.
Fra gli scultori m’interessa Medardo Rosso.
Ma l’Italia di oggi pullula di valenti pittori, scultori, fotografi e pure di poeti, l’Italia è quella che è sempre stata, la culla mondiale dell’Arte!
Nutro molto interesse per l’arte del mio conterraneo Carmelo Bene (che, tra le tante, portò in scena la poesia di Marinetti “Contro Venezia passatista” ed il “Manifesto del Futurismo”).http://www.youtube.com/watch?v=eaJvdw_1-tAhttp://www.youtube.com/watch?v=F_9PxfqLxWc
Grandi artisti come Marinetti, Quasimodo, Dalì e Bene sono immortali!



IL Dinanimismo segnala: Beppe Costa e Friends…

FERMATI. RESPIRA. CHIUDI GLI OCCHI. RIAPRILI. LEGGI!!!

http://www.beppecostaandfriends.com/

Questo spazio vuole essere un omaggio e un invito; dopo tanti anni di attività e tanta poesia sparsa in giro, desidero continuare a segnalare, come sempre, quei pochi che della poesia “degli altri” si nutrono, in musica, in pittura, con la forza della parola rinunciando a tante inutilità “costose” che la vita offre, specchietti per allodole che vengono cacciate. Tanti sono venuti a mancare, questo spazio è dedicato anche a loro, ma soprattutto a chi continua a vivere vicino a ciò per cui ho sempre lottato.

bc

Giancarlo Fattori gioca ( d’anticipo ) coi versi.

AUTUNNO

di

Giancarlo Fattori

 

AUTUNNO.jpg

…pioggia, ruscello, fiume, oceano, lacrime:

 scorre il tempo come acqua, 

scivola da sguardi di melanconia

 

 e si frange su risacche di labbra, 

il volto tuo come spiaggia, 

muto testimone sbreccato di giorni;

 

 pioggia ruscello lacrime di gioia,

 il vento che spazza le tue superfici,

 incrostandole di sabbia, 

 

scava nel profondo, 

rilasciando i suoi gioielli più cari,

 da custodire come arcano scrigno;

 

 pioggia ruscello fiume oceano,

 là l’oscurità che opprime,

 e oltre la luce, che ti accarezza i declivi stanchi…


 

AUTUNNO: versi e digital painting di Giancarlo Fattori, ricevuti direttamente dallo stesso Autore: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=6385

 

FIRMA ANCHE TU: Manifesto di Resistenza della Cultura per la Vita

Manifesto di Resistenza della Cultura per la Vita
( Firma e fai firmare: al fianco dei minatori, dei cassaintegrati, Uomini e Donne in resistenza )
Giovanna Mulas

 

Affinché l’ autentico intellettualismo etico, cultore di un moderno valore umanistico secondo cui l’agire morale è possibile soltanto in quanto si conosca e si razionalizzi il bene mediante l’intelletto;
tramite il presente Manifesto di Resistenza della Cultura Per la Vita vada a testimoniare sostegno coerente, costante al fianco dei minatori, dei cassaintegrati, Uomini e Donne in resistenza, Cittadini italiani provati nella loro dignità e privati della stessa, in un’ Italia da allarme sociale dove undici milioni di persone vivono in vergognosa povertà.
Una nazione che nel 2013, secondo la Banca d’Italia, supererà l’ undici per cento del tasso di disoccupazione stroncando, per lo più, l‘avvenire produttivo di giovani e donne.
Un’ Italia dove cultura ed arte muoiono in silenzio, dove affonda la stessa identità.
E mentre l’ indigenza mette in ginocchio una popolazione stordita, impreparata al peggio,
nell’assenza di un’informazione libera da condizionamenti,
Governo e partiti proseguono scandalosi, coesi, nel non privarsi di antichi privilegi, nel sostenere quella politica bancaria perversa, già scritta:
ai poveri si aggiungono e si aggiungeranno nuovi poveri, i ricchi si fanno più ricchi ché le possibilità di guidare, governare dal politico, culturale e territoriale, rappresentano porta aperta per quelle istituzioni-Stato che vivono nella e della corruzione.
E’ necessario pensare a modelli diversi di società rispetto al capitalismo, da sempre peggior nemico dell’Uomo: partorisce guerre, individualismo, egoismo. Non è accettabile che, ad oggi, multinazionali e pochi paesi prevarichino sull’Umanità, tentando di conquistare l’egemonia sul mondo.
L’Umanità deve e può lottare per cambiare la situazione sociale ed ecologica del pianeta.
La realtà stessa, la prevaricazione fisiologica e storica del potere, il dominio sul più debole hanno trasportato il popolo nelle vie della risposta spesso violenta, non sempre voluta.
L’asfissiante situazione attuale deriva da una formattazione decennale inconscia sfociata in una generale tolleranza, nella rassegnazione, nel fatalismo acritico.
Da un modo perverso di esercitare proibizioni nell’essere umano, dal persuaderlo affinché durante tutta le sua vita non vada a rompere –e neppure ci pensi- gli schemi prestabiliti, imposti.
Dalla mancanza di un’informazione libera dai condizionamenti dei singoli gruppi di potere.
La vittimizzazione di un popolo si costruisce col tempo e la storia. E’ una cipolla coi suoi strati: il primo è rappresentato dall’impedire un lavoro e di conseguenza il cibo, quindi la dignità, fino ad arrivare al nucleo della cipolla: l’annullamento dell’uomo in quanto tale, la sua distruzione.
TU SEI se consumi, TU SEI se produci. Se crolli lasci di funzionare per il sistema. Se non consumi e non produci non esisti, o meglio: il sistema fa si che tu senta di non esistere. In base a questi crismi è inutile vivere senza esistere o almeno, esistere secondo il concetto imposto di esistenza.
In Italia, oggi, ogni singolo è chiamato sul ring da personaggio, a ricostruire, modellare, migliorarsi e migliorare.
E’ in questo contesto che urge la necessità del ritorno alle piazze simbolo del risorgimento del popolo, il Popolo Mondo. Piazze che mai hanno smesso di appartenere al popolo se non quando il popolo stesso le ha dimenticate, distratto dal nichilismo, da tutto ciò che comporta l’imperialismo.
Un cambio radicale è possibile con l’arte quindi la cultura, per una società dove la Comunità sarà protagonista per un cambio nella coscienza sociale, per la rottura delle catene dei dogma.
Non potremo e non dovremo dare riposo alla nostra coscienza, alla nostra intelligenza fino a quando sapremo un solo uomo nel sopruso, nel degrado iniquo e non voluto.
Un cambiamento è possibile; c’è da camminare e costruire un’ autocoscienza necessaria alla critica costante sulla e della realtà, che tenda la mano ai movimenti sociali in opposizione alla guerra, l’ingiustizia, alla disuguaglianza sociale.
Fragile uomo che solo una goccia d’acqua basta ad ucciderlo…l’unica sua dignità sta nel pensiero, nella conoscenza,
nel diritto di Essere.
 
 
Solo una ragione naturalmente libera, e vera, non è soggetta a nulla ché al Nulla è superiore:
Qui, ora, un Manifesto di Resistenza per la Cultura della Vita.


 
 
Il nostro Basta! per gli operai, i cassaintegrati e le loro famiglie, per i nostri figli, per i cervelli in fuga, per il domani:
 
 insieme è necessario, insieme è Futuro.

 
 
Abbiamo bisogno anche di Te!
 
Firma e fai firmare l’adesione al Manifesto
( nome, cognome, città di provenienza, professione )

 
invia i tuoi dati a: mulasgiovanna@ymail.com
 
 
Ti aspettiamo.

 
 
Giovanna Mulas
  (Seguono Le Firme)

 
 

Dal Blog Ufficiale:
 
http://giovannamulas.baab.it/2012/09/02/manifesto-di-resistenza-della-cultura-per-la-vita-al-fianco-dei-minatori-dei-cassaintegrati-di-uomini-e-donne-in-resistenza/

**LETTERA-PETIZIONE RICEVUTA DIRETTAMENTE DALLA SCRITTRICE GIOVANNA MULAS.

Il dinanimismo presenta Carlo Infante!!!

“Futurismo a colazione (Manifesto del Futurismo 2012)”

di Carlo Infante

 

27745130.jpgFuturismo! RossoTrevi!

Noi marciamo come ieri!

Quando c’era Marinetti

sull’aereo c’era Tato

quando il mondo era quadrato

quando l’arte era reato

faccio quadri col gelato

quando c’era l’avanguardia

quando il faro era italiano

e mi lancio d’aeroplano

a Firenze seni nudi

grandi, caldi e colorati

futuristi assatanati

i colori son palline

tutte rosse le fontane

le poesie per le puttane

le fanciulle son sparite

son sparite mondo cane!

Quadri fatti col catrame

voglio palle di cannone!

I nemici nel burrone!

Voglio la rivoluzione!

Futurismo a colazione!

 

(Carlo Infante, Lecce, 1° settembre 2012)

 

Carlo Infante, leccese del ’73, è poeta, aforista, giornalista, scrittore, storico, critico d’arte, fotoreporter e pittore.

E’ membro di varie associazioni culturali e sociali.

Si è distinto in molti concorsi, nazionali ed internazionali, di Letteratura e Fotografia.

Sue liriche sono state pubblicate in antologie, agende, riviste, quotidiani e siti internet.


*Versi ricevuti direttamente dal medesimo Autore che viene presentato su queste pagine in qualità di sostenitore/collaboratore del Dinanimismo.

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