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ECOCOLORDOPPLER poesia inedita di Zairo Ferrante – per la serie: tutto può contenere una briciola di poesia -.

raffaeleprudenzano_ecocolordoppler-1.jpg

ECOCOLORDOPPLER

( Inedito)

di

Zairo Ferrante

 

Se potesse, la mia mente,

fare “un’ecocolordoppler” e

consciamente scandagliare

il flusso rimbalzante di

pensieri accartocciati.

Quanto potrei godere

nel vederli glauchi quelli

– già pensati – che leggeri

si allontanano come un filo,

un rigagnolo di fonte chiara

depurata dall’immortale

setaccio del ragionamento.

E fantastico potrebbe essere

riconoscerli perché scarlatti

quelli ch’ancor non ho pensato

e predirli, pensarli, aprirli e…

mangiarli, l’uno chiama l’altro,

come chicchi di melagrana,

senza la vorace e deformante

ansia, angoscia d’improvviso.

 

Ma io vivo e non esisto!!!

 

E così, come sublime

e innata dote umana,

vivendo e non sapendo,

mi godo questo scherzo

della mente che s’affaccenda,

a volte aperta e a volte casta,

ad inzeppare vuoti e ingorghi

nei crepacci di memoria.

Senza ch’io possa sapere

come e quando cesserà;

ché sì facendo, a sua insaputa,

certamente ancor disseta

la mia fame di speranza.

 

Zairo Ferrante

20-3-2012  Copyright©2012 http://zairoferrante.xoom.it/

*Immagine di un’ecocolordoppler carotideo tratta liberamente da: http://www.medicitalia.it/minforma/Radiologia-interventistica/534/Ecocolordoppler-delle-carotidi-come-quando-perche

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE – VOCE DI ELIANA FARINON

BUONGIORNO DA ZAÌRO FERRANTE: Una consegna pesante… oppure una semina nel campo altrui?

 

 

 

IL TEMPO ( inedito)

Scorre il tempo
tra curve spigolose
inutilmente arrotondate
da ricordi trafugati.
Quasi rimbalza
dai tappeti della memoria
come storia immortalata
nell’inutile pagina
di un tentato vivere.
Eppur si muove.
– Il tempo –
Come cane bastonato
a mugolare tra le spine.
Uniche rose di un giardino
abbandonato.
E chiede il conto.
– Questo tempo –
Quando, al bancone,
tu consumi e perdi
la tua faccia
nel mascherare il tuo passato.
E nel prendere gli ultimi
tuoi spicci, il barista,

da sfacciato –
ti rammenta quel che eri.
E sorride mentre
tu l’aspetti al tuo autogrill.
Ultima fermata sgangherata
come oasi che ti allontana
dalla morte.
– E’ stupida illusione –
Tanto è tempo: che ti serve,
vola e ti sorpassa.
In quest’autostrada
che rallenta il tuo cammino
e che è la vita.
 
 
Zairo Ferrante, 8 – Ottobre – 2011
 
**Versi tratti dal sito:

http://girolamo.melis.it/2011/10/buongiorno-da-zairo-ferrante-una.html

” E scorrono i poeti “: Voce di Eliana Farinon (Lazzarino) – Poesia di Zairo Ferrante

– ELIANA FARINON

Curriculum:
Dizione e recitazione con Renato Stanisci a Vicenza, seminario con Maurizio Scaparro, teatro amatoriale, presentazione eventi. Vicentina, dieci anni a Torino, uno a Roma, abito a Milano.

Lavori realizzati:
Telecomunicati nazionali: Spot Elnapress per Retequattro. Radiocomunicati: Centinaia, solo regionali. Due spot per Kijiji – dicembre 2010 – diffusi in quattro regioni (Lazio,Marche,Emilia Romagna,Umbria). Insegno dizione a operatori della comunicazione. Figurazioni speciali e qualche battuta in tv, fiction e cinema. Comparsa nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo (La banda dei babbi natale), in “Così fan tutte” sitcom in onda su Italia 1. Contendente a “Forum”.

Collaborazioni:
Conduzione radiofonica mattutina con intrattenimento, rubriche e redazione notiziari. Quattro ore quotidiane, cinque giorni la settimana, durante dieci anni; in diretta con o senza ospiti, presso emittente privata di Castelfranco Veneto.

Caratteri:
Si. Dialetto: Veneto

Note:
Voice over in documentari commerciali, biografici o storico – naturalistici. Canto!

 

Per chi volesse conoscere meglio Eliana e la sua VOCE:

 

http://www.trovalavoce.it/ita/88-farinoneliana.html

 

– ZAIRO FERRANTE E IL SUO LIBRO “I bisbigli di un’anima muta ” :

http://www.autoriitaliani.it/autoriaffiliati/zairoferrante/

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE CON QUADRO DI LILIANA UMMARINO

LA CONTRO-BALLATA DELL’UOMO-ROBOT

Di

Zairo Ferrante

 

215421_1819367116782_1018269871_31866767_7761060_n.jpgVaga l’uomo-robot

in questo inizio

di millennio ma

fine di progenie,

vecchia e superata.

 

Vola l’uomo-robot

tra aurore siderali,

porte temporali e

ruscelli radiopachi

d’intelligenze neocreate.

 

Tra molecole di bario

al vento regalate,

vive l’uomo-robot,

che si nutre della scienza

a trasmissione ultravioletta.

 

Combatte l’uomo-robot

con tiranni sanguinari,

che han per padre

il dio danaro e per

madre il gran mercato.

 

Sopravvive l’uomo-robot

in questa fine di progenie,

in questo inizio dell’eterno.

Tra più soli artificiali e

viaggi interspaziali.

 

Ed insegue l’uomo-robot,

la sua anima ormai ceduta

ai diavoli mascherati,

con promesse ben’agghindate

per un futuro immacolato.

 

E si dispera l’uomo-robot

per la sua anima che ha perduto,

per la ricchezza vanificata,

ché solo un robot – e non un uomo –

all’eterno ha consegnato.

 

14-4-2011

Copyright2011©zairoferrante

http://zairoferrante.xoom.it/

 

*Quadro dell’Artista Liliana Ummarino: FUKUSHIMA olio su tela 35×50 (Foto ricevuta direttamente dall’Artista -Roma 2011 -)

POESIA DI ZAIRO FERRANTE

 

***Alcuni dei seguenti versi di Zairo Ferrante sono stati inseriti ne “I bisbigli di un’anima muta”.

Libro del medesimo autore, edito da  CSA EDITRICE   (2011).


A ME CHE SON DI-VERSO

di Zairo Ferrante

sindrome-di-down-300x236.jpgA me che son di-verso

qualche verso mi decanto,

per sberleffo

e dis-canto del normale.

A me che sono gay

quando, solo, cerco e trovo

la carezza di un amico.

A me che sono cieco

quando, forte, chiudo gli occhi

nell’amore della Donna,

assaporando quel suo bacio.

A me che sono down

quando, perso, nell’abbraccio di mia madre

dolcemente allungo gli occhi,

che si perdon’in un sorriso.

A me che son barbone

quando, al freddo, d’una panchina

mangio pane e bevo birra.

 

E decanto qualche verso

a Chi semina parole

per il mondo degli Uguali.

A Chi in silenzio,

per amore del di-verso,

si vergogna del normale.

 

Zairo Ferrante

4-2-2011

Copyright©2011: http://zairoferrante.xoom.it/ (sito ufficiale di Zairo Ferrante)

 

( Liberamente ispirata dalla lettura di “Io mi prendo cura di te” .

Libro di Girolamo Melis e vera professione d’Amore verso il dis-uguale. )

 

 *Immagine tratta dal sito blogzine indipendete: MONDORARO.org

Poesia di Zairo Ferrante

E SCORRONO I POETI

di Zairo Ferrante

18434_103344779687158_100000349098153_78159_5988403_n.jpgE scorrono i Poeti

come fiume argento vivo

a perdersi nel mare.

Molti sono già passati

Alcuni sono passanti

Qualc’altro, e questo sono io,

è morto giovane.

E frugano i Poeti

tra le lacrime della gente.

A loro poco importa

quando piegano,

a fatica,

le parole nel recinto d’una pagina.

Ed ecco ché li deridono,

quando parlano i Poeti.


Perché non sono nulla

se si esclude la loro voce.

Perché contano meno,

quando in silenzio,

della gente

un poco…,

portan la Croce.

 

Zairo Ferrante

26-1-2011

Copyright©2011: http://zairoferrante.xoom.it/

Dedicata ai Poeti, a Chi fa poesia, a Chi

la poesia la vive nel silenzio del Cuore.

*Quadro: “Mendicante” di Carofalo Vincenzo

Dic 22, 2010 - b) VERSI DINANIMISTI    No Comments

Poesia di Zairo Ferrante tradotta in Inglese e Spagnolo

34461_137590179587528_100000096404624_361036_3826858_a.jpgVIAGGIO NEL SILENZIO di Zairo Ferrante

Soltanto sospinto dal vento
io sento il suo canto
e d’incanto mi perdo nel sole.
È mattino! 

Libere traduzioni, in Inglese e Spagnolo, della Poetessa Californiana Ute Margaret Saine
 
 
Traveling through the Silence

Only driven by the wind
I hear how it sings
and by its charm
find myself in the sun.
It’s morning!
 
 
Viajando por el silencio
 
Solo empujado por el viento
escucho su canto
y del encanto me pierdo en el sol.
¡Es la mañana!

**Quadro “apparizione notturna I” dell’Artista Nicola Villano: http://www.arteitaliana.net/VILLANO/Main.htm

 

 

VERSI “GIOVANILI in RIMA SDRUCCIOLA” di ZAIRO FERRANTE

thumbs.jpgIL VELO*
Tra balli e festa
l’unica cosa che il cavaliere
poté vedere,
fu solo una testa.
Una testa mascherata
da un velo circondata.
Un velo dalla luce dei suoi occhi illuminato.
Una porta si aprì
ed il velo con il vento capì
che voleva andar via di lì.
E come una piuma sul pavimento scivolò
e come una piuma sul pavimento si fermò.
Un velo immacolato senza ali
il cavaliere vide scivolare,
e così si seppe innamorare.
Il velo fu recuperato
ed alla dama consegnato.
L’amore fu poi consumato.
E fu un “trionfo di colori”
e fu un trionfo di dolori.
Ma il velo non venne mai ridato
e dal cavaliere venne conservato,
tra il comodino impolverato
ed il cuscino sempre abbracciato.
Un velo immacolato senza gioia ne dolore
il cavaliere volle conservare
e così si seppe innamorare.
Molti amori si consumarono
ma il cavaliere e quella dama
mai più si ritrovarono.
L’unico ricordo furono:
quel velo, i suoi occhi e quella notte.
Il velo venne sempre dal cavaliere conservato
e dalla dama ricercato
ma mai venne ritrovato.
Per poi essere catalogato
come cornice
di quell’amore infelice.
Un velo immacolato senza
rancore ma con amore
la dama cercava di recuperare
e così si seppe innamorare.
E passarono gli anni
e cent’anni son pochi
e la dama riebbe il velo conservato
dal gentiluomo poi restituito.
Ed intanto i Cherubini poterono solo pregare,
affinché il velo ritrovato
fosse solo segno d’amore e non di peccato.
Un velo immacolato con amore e senza peccato
gli Angeli videro cadere
e così seppero perdonare.
Ma anche Dio in questo caso
restò senza fiato
e così l’amore venne consumato
e così l’amore venne eternizzato.
Per colpa di un velo incriminato,
per colpa di un velo immacolato,
che Dio vide scivolare
ma senza contestare.
2000
Copyright©*Versi tratti dal libro di prosa e poesia “D’Amore, di sogni e di altre follie” di Zairo Ferrante edito da este-edition 2009.
**Quadro FARFALLA IN METAMORFOSI  dell’artista Argentina Verderame che gira il Mondo sempre in compagnia del suo Velo, dono dello stilista Gianni Molaro

Dalla prosa alla Poesia con traduzione in nglese di Giovanna La Franca

Dante2.jpg**I KARONTE DEL MIO VIAGGIO


Sospeso, immobile sul

naso color fragola,

rotondo pomodoro.

Affogato da una lacrima,

con i fumi ed i vapori

di Divin Commedia.

L’abbandono: Padre,

Madre e figlio

dell’uomo solo

sulla bocca del pagliaccio.

Uomini e cravatte che

sputano parole e le mescolano

al mio sangue, nell’unico,

forse ultimo, viaggio

che noi chiamiamo vita e

che quando è terminata,

lì con essa,

cessa pure la menzogna.

E falsi sono i poeti

dell’ultima puntata,

a festa sono agghindati

e “vomitano parole”,

e dicono ghignanti:

“Questo è il mio pane,

prego, mangiatene tutti!!!”

E così, per opera Divina

e amorevole pietà,

noi (che dal falso

siam plasmati)

giustamente

abbiam condanna

ad inseguire il vero

smarrito nell’eterno.

Noi, nel cono di un vulcano,

invano torturati dalla Verità!!!


Zairo Ferrante

 

Libera traduzione di GIOVANNA LA FRANCA:

THE KARONTE OF MY JOURNEY
Suspended,
still on the strawberry color nose, round tomato.
Drowned from a tear,
with the smoke and the vapors of Divin Comedy.
The abandonment:
Father, Mother and son
of the only man on the mouth of the clown.
Men and ties that spit words and blend them to my blood,
in the travel, perhaps last one, that we call life and
the one that at the end will be, lavatory to the lie.
And fake they are the poets
of the last installment,
to party are dressed up and
“vomit words”, and say sneering:
“This is my bread, I pray you allto eat it! !!”
so, for Divine work and loving mercy,
we (that from the fake we are molded) fairly
we have condemns to pursue the true gotten lost in the eternal
We, in the cone of a volcano,
in vain we are tortured from the Truth!!


**Versi liberamente ed umilmente ispirati da: ULTIMA FERMATA (estratto da Caronte, romanzo, 2009 di Giovanna Mulas)

consultabile al seguente link: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/05/29/giovanna-mulas-e-la-sua-anima.html

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