Archive from aprile, 2015

La poetica della Resistenza… viva l’Italia con i versi di Piero Calamandrei

Versi Piero Calamandrei

Logo-70Lo avrai 
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi itali
anima con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire. 
Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’un macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.

Albert Kesselring, che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia, a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l’esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu commutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera.

Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che secondo lui aveva loro fatto, avrebbero dovuto erigergli un monumento. In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe, dedicata a Duccio Galimberti, “Lo avrai, camerata Kesselring…“, il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia di Kesselring stesso, deposta dal comune di Cuneo, e poi affissa anche a Montepulciano, in località Sant’Agnese, a Sant’Anna di Stazzema, ad Aosta, ai piedi del faro di Prarostino, all’ingresso delle cascate delle Marmore e a Borgo San Lorenzo, sull’antico palazzo del Podestà… continua su: http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Calamandrei

**IMMAGINE POSTATA DALLA REDAZIONE DEL BLOG E LIBERAMENTE TRATTA DA: http://www.italia-resistenza.it/eventi-e-news/70-anniversario-della-resistenza/

 

ECCO la tela n° 31… progetto realizzato da M. Gallazzi, M.A. Molinari e M. Sesenna.

Mar-31-2013-web1(MO) Libero germogli di luce

 

(MA) Nel ripercorrere il mio cammino vedo i miglioramenti…

Ripenso.

 

(MO) toccando strofe di memoria.

(MA) Anni fa prima di qualsiasi evento dovevo prendere le compresse di “Buscopan”. Se non lo facevo il dolore diventava per me insopportabile, al punto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso.

(MO) Ricamo antiche storie

(MA) Indelebile nei miei ricordi quella volta in cui mi ero accordata con degli amici per la festa del mio compleanno…

(MO) correndo sul dorso del pensiero.

(MA) Il timore che qualcosa potesse andare storto o che per una ragione qualsiasi non si sarebbe potuta fare…

(MO) Incrocio dolori e pallori

(MA) Dolori addominali dalla sera prima.

Il mio tentativo di vivere un pensiero positivo per poter controllare il disagio del momento non bastava mai!

(MO) dominando il destino.

(MA) La notte trascorsa a cercare di sopportare, nella speranza che tutto passasse…

 

(MO) L’orgoglio della speranza

(MA) Sono finita al pronto soccorso

dove sono rimasta tutto il giorno e tutta la sera;

alle dimissioni i valori erano rientrati nella norma…

CONTINUA SU: http://trudy1961.altervista.org/ecco-la-tela-numero-31-completa-di-ritessitura-2/

Immagine realizzata e concessa dall’ artista Mario Sesenna per le tele di Maurizio Alberto Molinari e Mariangela Gallazzi

Carlos Sanchez, a proposito del Jazz – poesia suonata a Miles Davis.

miles-davis-live-miles-more-music-from-the-legendary-carnegie-hall-concert(live)-20120616053254A proposito del jazz di Carlos Sanchez

Caro Miles Davis 
non ricordo quando 
sommai ai miei sentimenti 
la nostalgia 
quel raro tessuto 
che a volte mi avvolge 
e mi lascia privo di voce.
Oggi un tanto distratto 
vedendo senza vedere 
come la foschia copriva 
questa parte piccola del mondo 
in che mi è dato vivere 
mi accarezzò all’improvviso 
il suono del tuo alito 
filtrando nella tromba 
una brezza di nostalgia 
che non ha colore 
né frontiere.
Come nel tango 
il jazz 
una nostalgia pulita 
navigando per le mie vene.

Folignano City, 2015

A propósito del jazz

Querido Miles Davis
no recuerdo cuándo
sumé a mis sentimientos
la nostalgia
esa rara tela
que a veces me envuelve
y me deja sin voz.
Hoy
un tanto distraído
viendo sin ver
como la neblina cubría 
esta parte pequeña del mundo
en que me es dado vivir
me acarició al improviso
el sonido de tu aliento
filtrando en la trompeta
un brisa de nostalgia
que no tiene color
ni fronteras.
Como en el tango
el jazz
una nostalgia limpia
navegando por mis venas. 

Folignano City, 2015

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.jazzmusicarchives.com/album/miles-davis/live-miles-more-music-from-the-legendary-carnegie-hall-concert(live)

Riflettiamo con Guccini e De Gregori affinché questa sia realmente la nostra Buona Pasqua!!!

VENERDI’ SANTO di F. Guccini

Titian Risen ChristVenerdì Santo, prima di sera, c’era l’odore di primavera; 
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto; 
Venerdì Santo, piene d’incenso sono le vecchie strade del centro 
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera. 

Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente 
Venerdì Santo, anche l’amore sembra languore di penitenza 
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia, 
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo… 

Venerdì Santo, prima di sera, c’era l’odore di primavera; 
Venerdì Santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto; 
Venerdì Santo, piene d’incenso sono le vecchie strade del centro 
o forse è polvere che in primavera sembra bruciare come la cera. 

Venerdì Santo, stanchi di gente, siamo in un buio fatto di niente 
Venerdì Santo, anche l’amore sembra languore di penitenza 
Venerdì Santo, muore il Signore, tu muori amore fra le mie braccia, 
poi viene sera resta soltanto dolce un ricordo: Venerdì Santo…

L’AGNELLO DI DIO di F. De Gregori

Ecco l’agnello di Dio
che toglie peccati del mondo.
Disse la ragazza slava
venuta allo sprofondo.
Disse la ragazza africana sul raccordo anulare.
Ecco l’agnello di Dio
che viene a pascolare.
E scende dall’automobile
per contrattare.
Ecco l’agnello di Dio
all’uscita dalla scuola.
Ha gli occhi come due monete,
il sorriso come una tagliola.
Ti dice che cosa ti costa,
ti dice che cosa ti piace.
Prima ancora della tua risposta ti dà un segno di pace.
E intanto due poliziotti
fanno finta di non vedere.
Oh, aiutami a fare come si può,
prenditi tutto quello che ho.
Insegnami le cose che ancora non so, non so.
E dimmi quanto maschere avrai
e quanto maschere avrò.

Ecco l’agnello di Dio
vestito da soldato,
con le gambe fracassate,
con il naso insaguinato.
Si nasconde dentro la terra,
tra le mani ha la testa di un uomo.
Ecco l’agnello di Dio
venuto a chiedere perdono.
Si ferma ad annusare il vento
ma nel vento sente odore di piombo.
Percosso e benedetto
ai piedi di una montagna.
Chiuso dentro una prigione,
braccato per la campagna.
Nascosto dentro a un treno,
legato sopra un altare.
Ecco l’agnello che nessuno lo può salvare.
Perduto nel deserto,
che nessuno lo può trovare.
Ecco l’agnello di Dio senza un posto dove stare.
Ecco l’agnello di Dio senza un posto dove stare.
Oh, aiutami a stare dove si può
e prenditi tutto quello che ho.
Insegnami le cose che ancora non so, non so.
E dimmi quanto maschere avrai,
regalami i trucchi che fai,
insegnami ad andare dovunque sarai, sarò.
E dimmi quanto maschere avrò.
Se mi riconoscerai,
dovunque sarò,
sarai.

*Testi liberamente tratti da: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_francesco_guccini_1655/testo_canzone_venerdi_santo_42545.html

http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_francesco_de_gregori_125/testo_canzone_lagnello_di_dio_7256.html

*FOTO QUADRO DI TIZIANO ” IL CRISTO RISORTO” liberamente postata dalla redazione del blog e tratta da: http://storiedellarte.com/2013/09/the-burlington-magazine-il-nuovo-cristo-risorto-di-tiziano.html