Archive from gennaio, 2015

A Ferrara il nuovo quotidiano on-line… libero, indipendente e irriverente “ASINOROSSO.IT”

pubblicitàIl quotidiano online Asino Rosso nasce dall’esigenza di avere un giornale libero e indipendente.

R.G.
Dall’esperienza pluriennale (2008) del Giornale blog Asino Rosso, di taglio futuristico, nasce nel 2015 l’omonima testata, articolata in dinamiche meno avanguardistiche e più divulgative. La filosofia editoriale e mediatica resta la stessa, semmai ora più accentuata: sempre focus Ferrara ma vista in chiave sistemica e non “provinciale”, connessa in un gioco feedback con l’Italia e non solo, dal punto di vista metapolitico, culturale, tecnologico, anti-ideologico e sempre d’opposizione.
Buona rivoluzione conservatrice 2.0…

Direttore Responsabile:
Lorenzo Barbieri

Redazione:
Roberto Guerra
Alberto Ferretti

Collaboratori:
Pierluigi Casalino (Imperia) , Graziano Cecchini (Roma), Gianni Correggiari (Bologna – Buenos Aires), Emilio Diedo (Ferrara), Zairo Ferrante (Ferrara), Sandro Giovannini (Pesaro), Stefano Guglielmini (Ferrara), Massimiliano Mazzanti (Bologna), Daniela Rispoli (Bologna), Antonio Saccoccio (Roma), Luigi Franco Sgroi (Milano), Luca Siniscalco (Milano), Massimo Viglione (Roma), Kitty Vinciguerra (Ferrara)

LEGGI TUTTO SU: http://www.asinorosso.it/

Kitty Vinciguerra e Laura Corsini ad ogni costo… su “La notizia h 24”!!! by Roby Guerra

FRONTE-Kitty-ad-ogni-costo_Vinciguerra-Concetta-01-FILEminimizer-209x300Roma, tra Helmut Newton e John Lennon, intervista a Kitty Vinciguerra e Laura Corsini

gennaio 21, 2015 • Cultura e Spettacolo

 

Per Kitti Vinciguerra e Laura Corsini  “Kitty ad ogni costo” (Davidand Matthaus edizioni, 2014), intervista alle autrici. Un libro rivelazione di fine 2014, scritto a 4 mani, fulgido esempio di una nuova scrittrice atemporale, da cui questa biografia ammaliante e avvincente e perturbante, socialmente scorretta, espressa con cifra letteraria d’alta stoffa…Non ultimo, focalizzata anche nella stagione d’oro de La Dolce Vita di Fellini e la Eckberg,  sinergie personali  stesse persino con figure icone super pop quali Helmut Newton e John Lennon..  K. Vinciguerra si era già segnalata per la raccolta poetica softerotica “Una carezza al cuore” (CSA)

 

D-  Una biografia a 2 voci, tra poesia, arte e vita, quasi come un surf, esatto?

Buongiorno, Roberto. Sì, la biografia Kitty ad ogni costo è un testo in cui arte e vita si mescolano, tanto che è impossibile distinguerle fra queste pagine. D’altronde la vita stessa di Kitty è all’insegna dell’arte, dell’eleganza e del bello. Ma tutto questo non coincide con futilità. La nostra protagonista ha sofferto, e tanto, perciò in lei la bellezza è sempre accompagnata da una grande profondità d’animo e una straordinaria sensibilità, oltre a un rispetto assoluto per gli altri. Questa biografia credo che sia originale proprio per questo motivo: si parla di bel mondo, di cinema, moda, ma nulla qui è frivolo e superficiale, lo spessore di queste pagine è sempre notevole, in una veste comunque di piacevole lettura. Non so se sia come andare in surf, ma comunque garantiamo una grande emozione.

 

D-  Tra Infanzia, una vita quasi immaginifica (tra Piazza Armerina e Lennon ecc) e poi il fiorire letterario successivo: un viaggio del tempo paradossale?

Tra Piazza Armerina e Lennon pare esserci un abisso. E invece no. Entrambi contengono la fiaba e la magia, quella complicità che serviva a Kitty, bambina prima e donna poi, per vivere e sognare, per sentirsi appagata e poter sprigionare tutta l’energia che sempre l’ha caratterizzata, insieme a una capacità artistica ed espressiva fuori dal comune. Piazza Armerina, Lennon e non solo sono le armi con cui la nostra eroina riesce a combattere le sue lotte quotidiane. Immaginiamola in un mondo ostile, estraneo, in cui lei era e si sentiva estranea. Immaginiamo le violenze (fisiche e psicologiche) le delusioni, le amarezze, e capiremo quanto Kitty avesse bisogno di sognare, di proteggersi, di volare lontano, almeno con la fantasia.

…CONTINUA: http://lanotiziah24.com/2015/01/roma-tra-helmut-newton-e-john-lennon-intervista-a-kitty-vinciguerra-e-laura-corsini/

I Bilanci di Carlos Sanchez

A dispetto di tutto
di
Carlos Sanchez

justice_and_peaceUn vecchio bilancio 
che non chiuderò 
in questo anno 
che sta finendo
di bugie 
di obbrobri 
di ingiustizie. 
Non posso parlare 
della speranza 
non ho voce 
per tanta utopia.
Continuerò a camminare 
in mezzo ai difetti
del sistema.

Pese a todo

Un viejo balance
que no cerraré
en este año 
que está terminando
de mentiras
de oprobios
de injusticias.
No puedo hablar
de la esperanza
no tengo voz
para tanta utopía.
Seguiré andando
entre las fallas 
del sistema.

GUERRA E PACE

*Versi ricevuti direttamente da Carlos Sanchez
**LA GIUSTIZIA A LA PACE SI ABBRACCIANO – JACOPO PALMA IL GIOVANE quadro postato dalla Redazione e liberamente tratto dal sito: http://www.copia-di-arte.com/a/jacopo-palma-il-giovane/la-giustizia-a-la-pace.html

UN LIBRO O UN CASO? Ma è “Suicidio” l’umiliazione, la condanna a morte di un Popolo Operoso da parte dello Stato?

Schermata 2015-01-13 alle 12.09.21“INNO ALLA VITA” – ERANO NOSTRI FRATELLI, LO STATO LI HA SUICIDATI.

Un libro di L. Facchinetti e G. Melis

Che c’entra il Suicidio con la Legge? Con le Regole Democratiche? Con l’Ordine Sociale? Con la Costituzione? Con Equitalia? Con la negazione di un piccolo Credito?

Ma è “Suicidio” l’umiliazione, la condanna a morte di un Popolo Operoso da parte dello Stato?

“Inno alla Vita” è il grido che gli Italiani migliori ci rivolgono per incoraggiarci a non lasciare nel dolore senza speranza i loro figli, le loro famiglie, le loro città, i loro paesi, le botteghe artigiane, le fabbriche, i piccoli e grandi capannoni, i laboratori… ai quali lo Stato ha detto: “Voi no!”

Erano nostri fratelli e si sono arresi, ma…

Questo libro ha le loro firme, e ci chiede di onorarle.

Grazie.

**LEGGI SU: http://www.girolamomelis.it/2015/01/inno-alla-vita-erano-nostri-fratelli-lo.html

Poesia della musica… note ai margini di un LP di Giancarlo Fattori.

unnamedQuella del 1981 fu, per me, l’estate più bella della mia gioventù. Decine di persone conosciute, atmosfere di festa e di gioia, esperienze lisergiche, amorazzi, tanta musica. L’ultima sera di vacanza ci trovammo tutti insieme sulla spiaggia: un falò, la birra, le sigarette, i fuochi d’artificio, un paio di chitarre. E all’improvviso una sottile malinconia, uno struggimento intenso, un lungo silenzio. Solo il rumore delle onde del mare. Qualcuno intonò Music is love, e presto divenne un mantra cantato da tutti. Nessuno voleva che quella notte finisse. Ecco, per me questo capolavoro di Crosby rimarrà per sempre legato a quel ricordo, ma non è solo per questo che mi piace, che lo considero, obiettivamente, un lavoro straordinario. In un certo qual modo è un disco che nasconde in sé il sentore di una profezia. Crosby si circonda di amici (Stills, Nash, Young, la Mitchell, la Slicks, Kaukonen, Garcia) e canta il tramonto dell’Utopia in cui erano appena passati, forse consapevoli che le cose stavano ormai cambiando (col senno di poi, il festival di Woodstock avrebbe segnato il capolinea di una stagione straordinaria per creatività, per ideali fortemente creduti, per fragilità e innocente incoscienza). Il tramonto già raffigurato in copertina segna una linea di confine tra il bello del prima e le oscure ombre del dopo. Così ecco una manciata di canzoni, tutte bellissime, tutte splendidamente suonate e cantate, più simili a mantra spirituali e a vortici psichedelici, immersi in un’atmosfera tra sogno, nostalgia, visione cosmica. Il risultato è proprio come quel falò sulla spiaggia, con la consapevolezza che le cose stanno volgendo al termine, mentre altre (magari la gioventù, col suo carico di miserie e splendori) stanno scivolando dalle dita come sabbia. Come quando, a festa finita, le luci si spengono, ma c’è sempre un manipolo di amici che rimane aggrappato all’ultimo bicchiere, all’ultima conversazione, all’ultima canzone, semplicemente perchè non vuole tornare a casa. Inevitabile che ci sia, tra i solchi di questo disco, una immensa tristezza, uno struggimento che non ha nome, ma che può, persino, inumidire gli occhi. Poi gli anni passano, inesorabili. Magari li vivi anche bene, e la tua maturità è all’insegna di progetti realizzati, di un quotidiano vissuto sempre con curiosità, impegno. Solo che ogni tanto ti volti, guardi indietro, e rivedi quell’immagine, ormai cristallizzata, a cui dai valenze e significati che probabilmente, col tempo, si sono anche modificati (o sopravvalutati, o mitizzati, o che altro). Rivedi le tue linee d’ombra, anche quelle in cui ti sei imbattuto crescendo. E scopri che ogni volta il disco di Crosby era lì, ad accompagnarti. Orgogliosamente vintage, e al tempo stesso eterno, moderno, indispensabile. 

*Testo ricevuto direttamente dall’Autore.