Archive from novembre, 2014

NOCTURNO OLTRE CONFINE… GIOVANNA MULAS il libro!!!

unnamedCarissimi amici, lettori, poeti e scrittori sta per essere pubblicato “Nocturno Oltre Confine” l’ultimo grade lavoro letterario di Giovanna Mulas ( OCTOPUS ed. ).

ESTRATTO:

“Oh Terra, Oh Terra risorgi!

Alzati da questa erba bagnata di rosso!”

 

Per la mia Mama Madosini Latozi Mpahleni la divinità suprema è il Grande Albero che si fa poesia: “Siamo tutti parte del Grande Albero, e dalla posizione che occupiamo mai riusciremo a vederne ogni angolo. Potremo immaginarlo ma mai vederli tutti nella loro totalità. Questo serve per la poesia: non si potrà mai vederla ma la si potrà immaginare e vivere, ascoltare attraverso gli altri che ascoltano noi.”. La vecchia Mama nera è bellissima, sorridente e pronta all’abbraccio, forte della ribellione storica di un popolo alla schiavitù, al pregiudizio. Ogni mattina a colazione ci stringiamo senza parlare, pugno chiuso sul cuore.

Il mio per te, le dico con gli occhi. Lei risponde col tempo negli occhi:

“si bambina, è così”…. continua: http://giovannamulas.altervista.org/antes-del-confine-estratto-da-nocturno-oltre-confine-diario-di-viaggio-in-colombia/

**IL LIBRO LO TROVI qui: http://www.circumnavigarte.it/nocturno-oltre-confine.html

Nuovi sonetti di Giancarlo Fattori… e il suo nuovo blog “Scenari Passivi”

cropped-solitudeSONETTO N° 6
 

Apriti un varco al canto stralunato

dello sciamano ai bordi del deserto,

dipingi il labbro di bruma e di sconforto,

lucida specchi di un buio strascicato.

 

Le strade in fiamme, contorte di lamiere,

i vetri rotti, i corpi abbandonati

tra le lenzuola come tra le bufere,

 

le prospettive di cieli rossi e prati:

l’aurora che dipinge le brughiere

nell’assentarsi di occhi già arrossati.

 

©giancarlo fattori 2014

 

SONETTO N° 7

S’è ormai consunta, senza una fioritura,

questa mia nube nel grigio cielo estinto,

questo dolore che ha chiuso in un recinto

la sacra semina, la sacra trebbiatura.

 

E giace freddo, nel buio, il carbone,

cenere il fuoco, il cuore una fucina

dove si forgiano silenzio e afflizione:

 

e se mi stendo la notte mi destina,

forse per vizio, per noia, per visione,

 

una narcosi amara come una tossina.

 

giancarlo fattori ©2014

*NUOVO BLOG DELL’AUTORE: http://scenaripassivi.blogspot.it/

Transhumanist Art In Italy, manifesto di Giancarla Parisi… firmato da numerosi Artisti e Uomini di Cultura

10556498_672017056245328_5587769349244344044_nLa nota affermazione di Marinetti sul disprezzo delle donne contenuta nel suo manifesto futurista, che in qualità di donna di primo acchito potrebbe lasciarmi attonita e disgustata, è in realtà solo figlia del suo tempo. Fortunatamente disponiamo anche di un punto di vista femminile sul futurismo: leggendo attentamente il coevo testo della Valentine de Saint-Point, autrice del Manifesto della Lussuria e del Manifesto della donna futurista, si comprende che egli non si riferiva tanto al genere femminile in toto, bensì a quel femminino molle, femminista e degenerativo trasversale ad ambo i sessi e ritenuto antipatriottico, antieroico, non attivista, pacifista e buonista, affatto adatto al “virile” progetto rivoluzionario futurista.  Quello che Valentine cercava di esprimere con le parole, un’artista idealmente a me molto vicina, Tamara de Lempicka, lo esprimeva egregiamente con i suoi tratti di pennello.Contemporaneamente, dall’altra parte del mondo e su basi ideologicamente contrapposte, Frida Kahlo esprimeva potentemente, attraverso le sue stigmate, l’archetipa sofferta energia femminile alla luce dei nuovi tempi.
Il prototipo di entrambe queste eroiche e “virili” protagoniste del XX secolo era Artemisia Gentileschi, la prima pittrice donna che realmente influenzò la storia della pittura del diciassettesimo secolo, contro ogni stereotipo oscurantista del ruolo femminile. Sempre dal futuro anteriore o ancora. Ora, nel XXI secolo, (quando tutti dovevamo avere macchine volanti) la condizione femminile non è poi così diversa da quella della Roma papalina della fine del Cinquecento: solo poche donne hanno il coraggio e l’onestà intellettuale di ribellarsi al vigente status quo ed esprimere se stesse e la propria vera natura femminile, anche usando il proprio corpo in risposta a quella etichettatura banale e bassamente sessista che oramai da secoli pesa su di noi. Artiste come l’Abramovic, la Vita-More, la Anderson, Madonna e pochissime altre ne sono testimonianza pulsante. Per quanto mi riguarda, io stessa, attraverso le mie opere transfuturiste, voglio generare nello spettatore un impulso elettrico che riaccenda quell’encefalogramma piatto tipico di gran parte dell’attuale umanità, risvegliando anche solo per un istante la coscienza di quelle poche emozioni che da sempre hanno distinto l’essere umano dagli animali e ultimamente anche dalle nascenti macchine pensanti. Che cosa è quindi il transumanesimo artistico, almeno in Italia, dopo ormai quasi 30 anni di transumanesimo internazionale, una decina dalle nostre parti, e dopo il ritorno del futurismo, conclamato dalla grande retrospettiva al Guggenheim del 2014 (a cura di Vivien Green.  L’ arte transumanista in Italia è attualmente operativa in alcuni percorsi complementari e sul piano concettuale fa ovviamente riferimento al Transumanesimo italiano e al neo futurismo o futurismo contemporaneo. Basti citare i vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Graziano Cecchini, Luca Siniscalco, Maria Antonietta Pinna (quasi tutti anche artisti o scrittori con una notevole pubblicistica editoriale di alto livello), che evidenziano la stessa sinergia contemporanea futurismo-transumanesimo… Stefano Vaj l’ha dichiarato anche in una intervista su hPLus magazine, Guerra l’ha scritto in diversi suoi saggi; Saccoccio, Guerra e Cecchini sono persino stati ospiti a Transvision 2010, il congresso internazionale transumanista. Cecchini è attivo nell’arte contemporanea pura d’avanguardia, prossimo sia alla Street Art che alla cosmopittura neorinascimentale, erede del dinamismo boccioniano e dell’aeropittura storica. La mia arte (contemporanea e strettamente Visual) si estende dalla nuova tradizione al digitale stesso: fonde la classica e antica tecnica pittorica dell’olio su tela ed esprime pienamente quel concetto di principio proattivo perfettamente in linea con le teorizzazioni dell’ artista multimediale Natasha Vita-More (madre dell’ arte transumanista internazionale) e spiritualmente espresse dalle performances artistiche di Marina Abramovic. Si potrebbe anche dire che musicalmente le mie opere amano le atmosfere acustico-tecnologiche della stessa Laurie Anderson. La mia pittura esprima anche una certa inquietante sensualità: per me non è un plusvalore volutamente aggiunto, ma semplicemente un riflesso inconscio della mia interiorità. Quello che faccio è profondamente ispirato alla mia esperienza lavorativa nel campo dell’industrial design e della modellazione matematica 3D, quindi ognuno può interpretarlo autonomamente, in base alla propria esperienza estetica. Infine, negli ultimi lavori, esposti nelle mostre Transhuman Woman e Omegalfa (nel 2013 e nel 2014), intendo esprimere quel misto di speranza e paura tipica degli “ultimi giorni dell’impero”, quando tutti, più o meno consapevolmente, stanno traghettando attraverso quel periglioso tratto di mare che conduce verso una nuova e misteriosa epoca della nostra storia, che per la prima volta potrebbe diventare finalmente transumana, sperando altresì che non diventi inumana.
 
Giancarla Parisi, Pittrice, Torino

Carlos Sanchez: Il gaucho di Folignano City

Cronaca familiare

di

Carlos Sanchez

lo-chiamavano-trinitac2a0Il gaucho di Folignano City 
continua il suo lungo viaggio 
tra estesi silenzi
e cammini agresti.
Confonde a volte i segni 
di proposito 
i ricordi nelle bisacce 
risuonano come pietre di sabbia.
Vedi allontanarsi a volte 
il filo dall’orizzonte 
che sembra statico 
a volte lo acceca 
altre semplicemente allunga la sua ombra.
Volteggiano nella notte 
aquile di stelle 
la luna ogni tanto gli sorride 
altre volte si completa 
affinché ululino i lupi 
affinché il vento che fischia 
sia un mantra nella sua barba.
L’allegria giocherella 
sotto le zampe del suo cavallo 
ambedue hanno per certo 
ignorare il destino del viaggio.
Ogni tanto un incontro 
ogni tanto un saluto genuino.
Nel frattempo continua 
a riempire la bisaccia 
non sia che il viaggio 
dopo tanto camminare 
risulti inutile.

Folignano City, 2014

Crónica familiar 

El gaucho de Folignano City
continúa su largo viaje
entre extensos silencios
y caminos agrestes.
Confunde a veces las señales
de propósito
los recuerdos en las alforjas
resuenan como piedras de arena.
Ve alejarse el hilo del horizonte
que parece estático
a veces lo enceguece
otras simplemente alarga su sombra.
Revolotean en la noche
águilas de estrellas
la luna cada tanto le sonríe
otras veces se completa
para que aúllen los lobos
para que el viento que silba
sea un mantra en su barba.
La alegría juguetea 
bajo las patas de su caballo
ambos tienen por cierto
ignorar el destino del viaje.
Cada tanto un encuentro
cada tanto un saludo genuino.
Va mientras tanto
llenando la alforja
no sea que viaje
después de tanto andar
resulte inútil.

Folignano City, 2014

*Versi Ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta dahttp://www.ilcinemaniaco.com/lo-chiamavano-trinita-recensione/