Archive from luglio, 2012
Lug 29, 2012 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

Dedicata a chi pensa che il successo raggiunto e il potere ottenuto siano gli unici obiettivi di una vita:

ilmarchesedelgrillo1.jpgUN ALTRO GIORNO E’ ANDATO

di Francesco Guccini

E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
quanto tempo è ormai passato e passerà?
Le orchestre di motori ne accompagnano i sospiri:
l’ oggi dove è andato l’ ieri se ne andrà.
Se guardi nelle tasche della sera
ritrovi le ore che conosci già,
ma il riso dei minuti cambia in pianto ormai
e il tempo andato non ritroverai…

Giornate senza senso, come un mare senza vento,
come perle di collane di tristezza…
Le porte dell’estate dall’ inverno son bagnate:
fugge un cane come la tua giovinezza.
Negli angoli di casa cerchi il mondo,
nei libri e nei poeti cerchi te,
ma il tuo poeta muore e l’ alba non vedrà
e dove corra il tempo chi lo sa?

Nel sole dei cortili i tuoi fantasmi giovanili
corron dietro a delle Silvie beffeggianti,
si è spenta la fontana, si è ossidata la campana:
perchè adesso ridi al gioco degli amanti?
Sei pronto per gettarti sulle strade,
l’ inutile bagaglio hai dentro in te,
ma temi il sole e l’ acqua prima o poi cadrà
e il tempo andato non ritornerà…

Professionisti acuti, fra i sorrisi ed i saluti,
ironizzano i tuoi dubbi sulla vita,
le madri dei tuoi amori sognan trepide dottori,
ti rinfacciano una crisi non chiarita:
la sfera di cristallo si è offuscata
e l’ aquilone tuo non vola più,
nemmeno il dubbio resta nei pensieri tuoi
e il tempo passa e fermalo se puoi…

Se i giorni ti han chiamato tu hai risposto da svogliato,
il sorriso degli specchi è già finito,
nei vicoli e sui muri quel buffone che tu eri
è rimasto solo a pianger divertito.
Nel seme al vento afferri la fortuna,
al rosso saggio chiedi i tuoi perchè,
vorresti alzarti in cielo a urlare chi sei tu,
ma il tempo passa e non ritorna più…

E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
quanto tempo è ormai passato e passerà!
Tu canti nella strada frasi a cui nessuno bada,
il domani come tutto se ne andrà:
ti guardi nelle mani e stringi il vuoto,
se guardi nelle tasche troverai
gli spiccioli che ieri non avevi, ma
il tempo andato non ritornerà,
il tempo andato non ritornerà,
il tempo andato non ritornerà…

*Testo postato dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratto da: http://angolotesti.leonardo.it/F/testi_canzoni_francesco_guccini_1655/testo_canzone_un_altro_giorno_e_andato_42881.html

“Pensiero fisso” di Carlos Sanchez premiata a VIDEOEMOZIONAMI!!!

PENSIERO FISSO

di

Carlos Sanchez con Video di István Horkay

Sabato 28 Luglio ore 18.00
Auditorio Comunale G. Tebaldini
Viale de Gasperi
San Benedetto del Tronto (A.P.)

Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto del Tronto
e Alchimie D’Arte
Concorso Nazionale di Videopoesia

Serata Finale
Oltre alla proiezione dei Video Finalisti, ci sarà tanta Musica,Teatro Vernacolare con la Ribalta Picena, Omaggio ad Alda Merini.

 

*Segnalazione ricevuta Tramite Social Network

L’uomo-automa e il mito-rincoglionito dal “progresso” di Mikael Martin Marino ( parafrasando Girolamo Melis ed Edward Sapir ).

 

 

DAI OK bassa 4_Pagina_01.pngL’uomo-automa attraversa la strada rigorosamente sulle “striscie” ( strisce ) bianche senza guardare ai lati, perché l’uomo-automa corre a lavoro assorto nei suoi pensieri.

Ha sempre molta fretta l’uomo-automa, con il cervello rinsecchito, sì, ma con un incarico carico di prestigio e stracolmo di responsabilità.

Non si può fermare l’uomo-automa e per questo motivo l’automobilista-automatico, con le mani occupate da iphone e ipad, s’incazza. Il mega-sensore della sua automobile ha prontamente percepito la presenza del rincoglionito responsabilizzato e, con un beep, ha subito comandato l’arresto/inchiodata della modernissima vettura.

Anche l’automobilista –automatico ha molto da fare e ha molta fretta.

Anche Lui ha le sue responsabilità.

Sono entrambi dei professionisti ( avvocati, medici, ingegneri o economisti… questo ha poca importanza. ), hanno entrambi delle responsabilità, hanno fretta tutti e due e per questi motivi sanno benissimo di non essere più degli uomini.

Entrambi sono macchine manipolate dalla scienza e dalla tecnica.

Hanno ben compreso, nel profondo del loro animo, di essere i figli del progresso e per questo, sempre nel profondo del loro animo, sono morti proprio mentre l’Uomo, fermo a chiedere monete al semaforo delle “striscie”, osservava tutto questo e sornione sorrideva.

Ma, come scrive Girolamo Melis, “ Il grande Maestro (ndr. Edward Sapir ) aveva già immaginato che – nemmeno mezzo secolo dopo – il “progresso” avrebbe… scientificamente… smantellato ogni Integrità di Individuo e di Popolo, e ridotto l’Uomo a io-massa occidentale.

**M. M. Marino

( per la Redazione del dinanimismo )

*Per leggere “Edward Sapir 1949 uno squarcio di luce su ciò che chiamiamo progresso” accedere a: http://girolamo.melis.it/2012/07/edward-sapir-1949-uno-squarcio-di-luce.html


**BIOGRAFIA

Mikael Martin Marino è nato nell’isola di “fatti-i-fatti-tuoi” in un bel giorno di bufera soleggiata. Come tutti ha un Nome e un Congnome registrati in un registro di un’anagrafe ma, quando ha i coglioni girati ( e questo capita spesso ndr.), preferisce farsi chiamare Mikael Martin Marino.

Mikael, in onore dell’Arcangelo Michele e della sua  Giustizia.

Martin, in onore dell’omonimo Santo e della sua leggendaria Estate.

Marino, di buon auspicio per la sua Anima affinché essa sia sempre in grado di guardare oltre le apparenze del mondo con occhi “color del mare”, attenti, profondi, luminosi e imperscrutabili.

Non ha alcuna intenzione di pubblicare libri e raccolte, scrive senza chiedere nulla in cambio, non si sente uno scrittore e, per questi motivi, ha chiesto “asilo artistico” al Dinanimismo che, ovviamente e con enorme soddisfazione, gliel’ha concesso senza indugiare.

 

 

Antes del Confine di Giovanna Mulas (‘Nocturno Oltre Confine’, diario di viaggio in Colombia, estratto):

giovanna mulas,diario,colombia,estratto,blog,dinanimismo“(…) Era di maggio, ricordo, avevo otto anni e camminavo diretta alla scuola.
Prima di arrivare dovevo attraversare un pezzo di campagna agreste sarda, la tanto fotografata dai turisti annoiati, in quel periodo dell’anno in piena fioritura, fragrante di terra umida, rugiada. Cartella sulle spalle, avevo l’abitudine di camminare a testa bassa per “cercare quadrifogli”, andavo ripetendo alle amiche dell’Azione Cattolica. Vidi un uccellino morto, buttato sul ciglio della strada. Un dettaglio comune se vogliamo e di cui, diversi anni più tardi, avrei scritto in un racconto. L’uccellino lo ricordo ancora oggi talmente…bello nell’orrore, nella fissità della sua morte. Imponente, quasi. Di colorito spento, il corpo martoriato, invaso da formiche e parassiti ma la morte, spogliandolo di ogni dignità, in realtà lo rendeva assai dignitoso, un Re in esilio: nella fugacità di quell’attimo rappresentava per me un guerriero che aveva perduto, combattendo ferocemente, la sua battaglia migliore ché l’ ultima. Orgoglioso, ali schierate, ancora e nonostante in trincea, piume disseminate attorno. Il suo onore mi colpiva, attirando un’ ammirazione che a distanza di tempo oserei definire morbosamente malinconica: accerchiato, presidiato ma lui, eroe di tempi ed eventi, lì continuava a stare, imperterrito e orrendo, sfacciatamente fisso, ancora padrone di un campo di battaglia dove, ne ero certa, si era dibattuto fino all’ultimo respiro. Pensai che doveva essere caduto in volo. Non so perché, ma in quell’istante lo pensai. Facile preda di un falco, forse. Ed eccoti qui, mio eroe: a lasciare che sia l’orrore della realtà a parlare del tuo orrore. Deriso dalla vita, sfigurato dalla morte mentre il Tutto attorno, mondo indifferente alla sua carne e ad un’ essenza -se mai c’era stata o c’è, in lui e in noi-; si affollava di erbe e fiori nuovi, odori e umori all’attenti della primavera.
Un mondo-sistema creato per deridere il più debole, macchina-sistema a sfigurarlo, a trasformare in eroicità la normalità di un uccellino che nient’altro domanda alla vita se non di essere un uccellino.
Rabbiosa per l’insensibilità diffusa, avevo calciato terra e sassi addosso a formiche e parassiti inutili…”.

*Estratto ricevuto dalla stessa Scrittrice:
 
 
Continua a leggere dal Blog ufficiale:
 

**Foto postata dalla redazione del dinanimismo e liberamente tratta da: http://www.viaggiscoop.it/foto/107688/colombia/san-agustin.ashx

“La Rivoluzione è Noi”… di Girolamo Melis ( segnalato da Mikael Martin Marino )

A me non me lo dici “vedremo”. 
Dillo ai cadaveri dei tuoi fantasmi. 
E finché non mi guardi con gli occhi 
che dicono “noi” 
non dirmi “noi” 
con le parole avare 
del conflitto d’interessi 
tra te e il tuo corpo 
tra te e la speranza. 
Tra l’Io e il Noi tutto corre 
e tutto esplode 
tranne l’azzeramento della tua 
e della mia persona. 
Il Noi si avvera 
se l’Io si specchia nell’abisso del Dio 
sì dello stesso Dio che avvera il Tu.

*Da: http://girolamo.melis.it/2012/07/la-rivoluzione.html

GABRIEL IMPAGLIONE: AL FESTIVAL MUNDIAL DE POESIA DE VENEZUELA E UNA NUOVA SILLOGE IN DISTRIBUZIONE…

altIl Poeta e giornalista Gabriel Impaglione ha preso parte, per l’Argentina, al prestigioso Festival Mundial de Poesia de Venezuela.

Del Poeta e’ inoltre in distribuzione, in lingua originale, la silloge poetica ‘Giovannia’, con nota introduttiva del poeta Gustavo Pereira, prefazione del poeta argentino Luis Benitez.

Leggi il pezzo e ordina il libro direttamente dal sito ufficiale della Fondazione Editoriale El Perro y La Rana.

http://www.elperroylarana.gob.ve/index.php?option=com_content&view=article&id=383:el-arroz-tambien-es-poetico-&catid=60:noticias&Itemid=50

 

*notizia ricevuta da: Ufficio stampa Isola Nera

Guarda il Video del Festival:

TU PUOI… ALLORA Dài!!! By Girolamo Melis

DAI OK bassa 4_Pagina_01.pngTu puoi costruire il Futuro della memoria e del valore: investi sul tuo mito terrestre. Conserva il tuo Nome. Non “fare cultura”, come la gonza Società, come l’ipocrisia sociale, ti stimola a fare. Continua a Coltivare, come prima, più di prima. Coltiva uomini e sogni. 
Raduna intorno a te i Ragazzi, le Ragazze, i Vecchi della tua Famiglia, della tua Terra, delle Terre vicine. Suona la campana del Campanile che porta il tuo Nome. Costruisci Capannoni al chiuso e all’aperto, apri Scuole e Laboratori, trasforma il misero utile in Gloria. 
Che tu sia diventato un Principe dei Motori o dei Vini, del Vestire o del Nutrire, da quel preciso momento nutrirai di sapere, di saper fare, di voglia e di invenzioni, di cento discipline d’Impresa e di generosa condivisione, di Modelli, di Pulsioni desideranti, e di Benessere… il tuo Popolo, la tua Gente. 
Trasformerai il Denaro in prosperità, la Fabbrica in sacrario. La Memoria di Te in Amore.

…CONTINUA SU: http://girolamo.melis.it/2012/07/la-morte-del-capitalismo-non-e-morte.html

GIOVANNA MULAS: Aperte le iscrizioni al nuovo ciclo del Laboratorio di Scrittura Creativa e Poesia

dinanimismo,giovanna mulas,corso di scrittura cretiva,inizio,iscrizioniSono aperte le iscrizioni al Laboratorio di scrittura creativa e poesia che con Gabriel terremo a settembre in Arbatax, presso il Caffe’ Letterario La Rosa dei Venti. Classe a numero chiuso. Scrivere un libro: struttura narrativa, tecniche della narrazione, stile, esercizi creativi, sviluppo del talento letterario. Agenzie letterarie: cosa sono e perche’ servono all’autore. Lo scrittore come figura utile alla societa’: responsabilita’ intellettuale. Sui critici letterari, recensori e testate giornalistiche, premi letterari. Pubblicare: in Italia e/o all’estero, case editrici, corruzione editoriale. Poesia, autori e stili, struttura, metafora, haiku.
A chiusura laboratorio si terra’ un reading pubblico con partecipazione diretta degli iscritti al corso.
  
Per iscrizioni/prezzi/vario eventuale: http://giovannamulas.baab.it/2012/06/26/aperte-le-iscrizioni-al-nuovo-ciclo-del-laboratorio-di-scrittura-creativa-e-poesia/

Video e poesia… da Carlos Sanchez.

In questo mare

di Carlos Sanchez

Il vento e il suo rumore di lontananze
passa da finestra a finestra
come una pettinatrice di carte sciolte
di porte socchiuse
e ordina con la sua logica
l’ordine soggettivo della mia vita
Si filtra in questo mare d’aria
mi fa nuotare d’immensità
in questo punto incerto.
I fantasmi burloni
che abitano nella casa
disordinano i miei libri
ed i miei ricordi balbuzienti.
Profumi di tigli
d’acacie e carne arrosto
si lasciano trasportare delle onde
nell’alta marea del villaggio.
Non ho preoccupazioni nuove
mentre scarabocchio questa poesia
da millepiedi lenti
non mi assaltano i dubbi
che continuano a rimanere senza risposta
né i dischi volanti
né la putrefazione di questo sistema
in questo mare d’aria che respiro.

*Segnalazione ricevuta direttamente dal Poeta Argentino Carlos Sanchez

**Video realizzato da Olimpia Improta e disponibile al seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=YIPIn-xFZJM&feature=share&fb_source=message