Archive from giugno, 2012

“LE TEMPS”: versi di Zairo Ferrante – traduzione della poetessa francese Laura Mucelli.

 

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Le temps

Le temps s’écoule
entre les coudes anguleux
inutilement arrondis
par des souvenirs soustraits.
Presque il rebondit
des tapis de la mémoire
comme une histoire immortalisée
sur la page inutile
d’un essai de vie.
Et pourtant il se meut.
-Le temps-
Comme un chien matraqué
qui glapit au milieu des épines.
Uniques roses d’un jardin
abandonné.
Et il demande la note.
-Le temps-
Lorsque, au comptoir,
tu consommes et tu perds
la face
en voulant masquer ton passé.
Et en prenant ta dernière
monnaie, le barman
-en effronté-
te rappelle celui que tu étais.
Et il sourit lorsque
tu l’attends dans ton restoroute.
Dernier arrêt boiteux
comme une oasis qui t’éloigne
de la mort.
-C’est une illusion stupide-
De toute façon c’est le temps : qui te sert,
vole et te dépasse.
Sur cette autoroute
que freine ton chemin
et qui est la vie.

*VERSI DI ZAIRO FERRANTE TRADOTTI DALLA POETESSA FRANCO-ITALIANA LAURA MUCELLI.

 

L TEMPO ( inedito)

Scorre il tempo
tra curve spigolose
inutilmente arrotondate
da ricordi trafugati.
Quasi rimbalza
dai tappeti della memoria
come storia immortalata
nell’inutile pagina
di un tentato vivere.
Eppur si muove.
– Il tempo –
Come cane bastonato
a mugolare tra le spine.
Uniche rose di un giardino
abbandonato.
E chiede il conto.
– Questo tempo –
Quando, al bancone,
tu consumi e perdi
la tua faccia
nel mascherare il tuo passato.
E nel prendere gli ultimi
tuoi spicci, il barista,
da sfacciato –
ti rammenta quel che eri.
E sorride mentre
tu l’aspetti al tuo autogrill.
Ultima fermata sgangherata
come oasi che ti allontana
dalla morte.
– E’ stupida illusione –
Tanto è tempo: che ti serve,
vola e ti sorpassa.
In quest’autostrada
che rallenta il tuo cammino
e che è la vita.

Italia Vs Inghilterra 4 – 2 ( ai rigori )… anche questo è Poesia!!!

calcio,italia inghilterra,poesia,zairo ferrante,pier paolo pasolini,dinanimismoSe sostituissimo i tifosi imbecilli – violenti e violentatori del sogno calcio – con dei tifosi orgogliosi e civili –  fierezza di una Nazione – ecco che il calcio magicamente si libererebbe dalle catene dell’umana natura per trasformarsi in poesia.

Versi in cui la metrica ( 4-4-2, 3-5-2, 4-3-3 ) conta poco, perché quello che realmente fa la differenza è la musica, la coralità, la squadra.

E allora potremmo leggere le parole che si rincorrono sulla pagina verde e trovarvi metafore di vita: alcune volte si perde giocando bene e altre volte si vince giocando male.

Perché, in fondo, anche questo è vita.

Anche così è la vita: l’importante è giocare con cuore e onestà. 

E se per caso si sente la mancanza di una rima, ecco il palo all’ottanciquesimo minuto come una rima baciata che ti s’inchioda nella mente.

Per non parlare di una rovesciata, colpo di genio, al limite dell’aria di rigore come una spledida rima invertita che arriva quando ormai non te l’aspetti.

E il rigore, verso d’Autore che ti svela il senso di tutta una partita.

E il goal, finale atteso che aspettavi almeno dal giorno prima e che ti libera dall’angoscia.

Tutto questo è calcio, tutto questo è anche poesia perché – e proprio adesso me lo ha ricordato il grande Pasolini – :

“*Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del «goal». Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica.” …

 

… e “Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell’anno.”

 

Zairo Ferrante

*Pier Paolo Pasolini, Il calcio “è” un linguaggio con i suoi poeti e prosatori, su Il Giorno, 1971

**Foto del rigore capolavoro di Pirlo liberamente tratta da: http://www.ilmessaggero.it/foto/il_cucchiaio_di_pirlo_/2-8141-204553.shtml

 

 

 

In risposta all’amico Giro ( Melis per i nemici ) che scrive: ” Ma che fanno, le stelle, mentre tu le vedi? “

cometa1.jpgCaro Amico,

anch’io le vedo le Stelle e qualche volta le guardo. Intenzionalmente le osservo e loro restano ferme e, per questo, anch’io mi chiedo cosa pensano di me le Stelle. Mi domando cosa pensano del mondo le Stelle e ho come l’impressione che, alcune volte, si rompono le palle d’osservarci, di apprendere che spesso – volutamente e non – facciamo delle cazzate e allora si lasciano cadere.

In realtà le stelle cadono non perché si vogliono ammazzare.!

Proprio l’altra sera una me lo ha spiegato bene: a cadere sono soltanto le stelle buone e con “due palle così” ( l’ha detto Lei ). Quelle che, colte da sentimenti d’amore verso gli uomini e sentendosi impotenti perché bloccate nel firmamento, si ribellano al loro destino e cercano di raggiungerci.

L’unico modo per arrivare sulla terra è cadere e, una volta atterrate, perdono la loro essenza di Stelle e si trasformano in “colpi di fortuna” ( …ad essere sincero, la Stella che mi ha spiegato tutto questo ha usato l’espressione “Botta di culo”… ma credo che il senso sia lo stesso ).

La Stella decide di cadere perché mossa dall’irrefrenabile voglia di aiutare un uomo e quell’uomo, anche se non l’ha vista sfrecciare e spegnersi nel cielo, in quell’attimo – l’attimo della sua vita – può finalmente scartare e gordersi la sua fortuna.

Questa è la vera storia e comunque – e con questo concludo – io le Stelle le ringrazio a prescindere perché anche quando non cadono mi danno sempre un motivo per alzare gli occhi al cielo, per guardare al di là del mio naso e per continuare a sperare.

Zairo Ferrante

in risposta a: http://girolamo.melis.it/2012/06/ma-che-fanno-le-stelle-mentre-tu-le.html

**Foto liberamente tratta da: http://www.iljournal.it/2011/la-vera-storia-della-stella-cometa/290906

Giancarlo Fattori e la sua cosmo-poetica.

 
TAO
 
taoearth-300x297.jpgDunque non fu, all’inizio, 
che un placido fiume,
immota corrente senza suono.
Dal soffio primevo del pensiero
il fuoco lo rinnovò, plasmando,
in spirali di legno, il fluttuare delle età.
Tenebra e luce nelle cui forme,
di cielo di terra di fuoco di folgore,
mi muovo ancora, impercettibile.
Un opposto dopo l’altro
fino a trascendere il mio peso
e diventar polvere, nel vento.
Oltre la disarmonia io danzo,
sfogliando gli affanni, i sentori agrodolci,
un nulla, tra i cerchi del cosmo.
Priva di sforzo è questa danza:
ancorato alle pietre della terra,
come un airone nel cielo.
 
*Versi ricevuti direttamente da: Giancarlo Fattori, Giugno 2012

**Altre opere dell’Autore: http://ilsorrisodelmelograno.blogspot.it/



Giovanna Mulas: quando la censura esiste e non fa paura.

giovanna mulas,censura,nuova blog,dinanimismo,scrittrice,poesia,Riporta la scrittrice:

 

” (…) Con righe recenti quanto basta, informavo i Lettori sulla censura politica applicata al mio blog ufficiale.
La lotta contro la censura, di ogni natura e qualsiasi potere la sostenga, e’ fisiologica quanto la liberta’ che nasce con l’Uomo, fa l’Uomo. Censura significa assassinio della mente.
Sul tema potrebbe esserci tanto ancora da dire, troppo. Potrei parlarvi di libri e streghe da rogo, dell’ indignazione conformista di qualche editore che in passato mi ha chiesto di tagliare interi pezzi dai romanzi, pena la non pubblicazione (puntualmente non avvenuta).
O di un paio di readings sulla violenza contro la donna, previsti in piazze che solo al popolo appartengono per natura (nonostante la dimenticanza del popolo) e saltati, come ho gia’ avuto modo di denunciare in altre sedi, per intromissione clericale.
Di una sala conferenze a Leticia, in Amazzonia, riempita per l’ esatta meta’ da soldati armati, ‘a controllo’. 
Ma questo lo leggerete su ‘Nocturno oltre Confine’, il diario di viaggio in Colombia.
Cose a cui un libero pensatore dovrebbe essere abituato, nel suo costante e coerente camminare a piedi scalzi, in dignita’.
Eppure mai dovrebbe avvenire un’abitudine alla censura: assassinio della mente, assassinio dell’Arte.
Potrei parlare anche di certi quotidiani nazional borghesi dall’ autoproibizione esasperata ma oggi, testarda fenice, sono ancora (e solo) a presentare un Blog nuovo, in costante evoluzione, non diverso dal precedente: scrigno di riflessioni, estratti della mia letteratura, reportages.
Tutto un blog che, in realta’, e’ gia’ diario di viaggio, mappatura di pelle: quel lungo viaggio, di oceano e fiume, che e’ la vita. Pezzo di me quanto basta, dove ritrovarci ogni volta che ne sentirete la voglia.

Bene ennidos: benvenuti, bentornati. “

Scopri il Nuovo Blog Ufficiale di Giovanna Mulas: http://giovannamulas.baab.it/2012/06/17/nonostante-la-censura/

Giovanna Mulas, quattro pagine ufficiali in Facebook Italia, Profilo ufficiale in Twitter

(comunicato ricevuto direttamente da: Ufficio Stampa Isola Nera)

Carlos Sanchez e la sua “odissea”…

Riprendendo Omero

di

Carlos Sanchez

 

Tra tante polemiche archeologiche

forse ho visto Ithaki.

non potrebbe dire esattamente

in che posto Ulisse

si trattenne a pensare.

Omero scrisse un lungo articolo

dove narra la storia

hanno passato troppi anni

e del mondo ellenico

è rimasto solo fantasmi.

Mi piace pensare

che Penelope ha finalmente concluso il suo tessuto

che il cane fedele fece sfarzo del suo istinto

che il massacro fu giusto.

Non ho sentito le sirene cantare.

Il suo viaggio

si ripete in noi

insieme ricreiamo mitologie incerte.

O Lefkada è Ithaki

o Ithaki è Lefkada

ora questo non importa

se tuo hai saputo sfruttare

– come diceva Kavafis –

il tuo effimero viaggio.


 

Nell’imbarcazione

tra Grecia ed Italia

6 di giugno di 2012


 

 

 

Retomando Homero

 

Entre tantas polémicas arqueológicas

a lo mejor he visto Ithaki.

Non podría decir exactamente

en que lugar Ulises

se detuvo a pensar.

Homero escribió un largo articulo

donde narra la historia

han pasado demasiado años

y del mundo helénico

ha quedado solo fantasmas.

Me gusta pensar que Penélope

ha concluso finalmente su tejido

que el perro fiel hizo gala de su instinto

que la matanza fue justa.

No he oído las sirenas cantar.

Su viaje se repite en nosotros

juntos recreamos mitologías inciertas.

O Lefkada es Ithaki

o Ithaki es Lefkada

esto ahora no importa

si tu has sabido aprovechar

– como decìa Kavafis –

tu efímero viaje.

 

 

En la nave

entre Grecia e Italia

6 de junio de 2012


*Versi ricevuti direttamente dal Poeta argentino Carlos Sanchez tramite social network.

**Foto liberamente tratta da: http://www.tanogabo.it/mitologia/greca/omero.htm

Versi al Cane… di Zairo Ferrante

IL MIO CANE

di

Zairo Ferrante

 

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Il turchese del cielo si
copre di maglie
ceneree.
E stanca la brezza
accarezza la terra
assetata;
e lunga,
la quaresima dell’acqua
è ormai passata.
E tra le foglie ancora
verdi d’una nandina,
si dipingono in anticipo
i miei tenui ciclamini.
Presto si son’affacciati
per venir a festeggiare
e per primi dare annuncio
della caduca stagione.
E la Playa, distesa
ad occhi semichiusi,
l’aria annusa, ove vi
scorge l’odore del niente.
Annoiata dalla lunga
e afosa estate
accascia la sua faccia
sul ruvido cemento.
E per culla il suo
frenetico far niente,
faticosamente, ecco
che s’addormenta.
Sonnecchia il mio
cane.
E per non stonare
con la musica che
ha d’intorno
non abbaia.
È un po’ come

l’autunno
il mio cane.
In silenzio si distende
e prende spazio
per fare un po’ di posto
e aprir la porta,
all’ozio dolce
con la sua stagione
morta.

DSCF0616.JPG*Al mio cane che conosce l’Amore e mi insegna a donare senza
esigere nulla in cambio.


**Versi tratti dal libro “I bisbigli di un’anima muta” ( autore: Zairo Ferrante editore: CSA-editrice 2011 ):http://www.lafeltrinelli.it/products/9788896703526.html

***Nelle foto: la fedelissima Amica, Playa dei Tesorieri :).

FINALMENTE SI PUO’ ESSERE VECCHI…uno scritto di Girolamo Melis.

 

…E SE QUALCUNO TI CHIAMA “ANZIANO”, ABBATTILO!

 

Vecchio.

Parola grandiosa, dunque intollerabile dalla mediocrità del Linguaggio del nostro ex-Popolo. Te la sparo davanti in tutta la sua potenza, affinché schiaffeggi la parola “anziano”, e, abbattutala, infilzi con la sua spada le oscene zecche che hanno codificato la Lingua It’alièna del secondo cinquantennio del secolo XX, sputacchiando – dai loro antri ministeriali, sindacali, categoriali, circondariali, ecoambientali – eczemi e rigurgiti. E ti regalo la parola “Vecchio” affinché tu ne faccia il tuo monumento di Vecchio che si erge, di Vecchio incazzato, di Vecchia nerchia, di Vecchio sapiente, di Vecchio ricostruttore. E ti regalo la parola “Vecchio” affinché, munito di un bastone nodoso, tu rincorra l’ansimante arzillo azzimato “anziano” fino a farlo inciampare nella sua indecente rinuncia nonnesca e pensionistica. E poi ti esorto, Grande Vecchio, a non farti mai chiamare “anziano” dai milioni di tafani detti “adulti”, che ti circondano, ti assediano, ti umiliano.Dài, Vecchio!

LIBERAMENTE TRATTO DA:

http://girolamo.melis.it/2012/05/e-se-qualcuno-ti-chiama-anziano.html

 

 

 

ANTEPRIMA PROGETTO DàI: http://www.progettodai.com/

Oggi, 4 Giugno, siamo tutti in lutto… allora stiamo zitti!!!

SILENZIO = RISPETTO

FINALEMILIA_adn--400x300.jpg

Disposto un minuto di silenzio alle ore 12 di oggi in segno di lutto nazionale.



*La Redazione del dinanimismo segnala liberamente le “Poesie sul terremoto – lavoro della Scuola media, classe 1° B, Istituto Comprensivo “Galileo Galilei”, Santa Sofia – (FC)” gratuitamente consultabili al seguente link: http://www.edurisk.it/gallery2/main.php?g2_itemId=7133


**Foto liberamente tratta da: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/In-Emilia-la-terra-torna-a-tremare-Oggi-e-il-giorno-del-lutto-nazionale_313371044358.html

Roberto Guerra e il suo canto dal Futuro.

roberto guerra,poesia,dinanimismo,collaboratoriChip Chip Microchip… (microcanti dalla Terra Rossa)

1.
lieve, d’incanto liquido
come un sorso di Terra isterica
dopo il sogno rem
l’usignolo sopravvissuto
Un sublime horror
microchip

2.
L’ultimo usignolo
non soltanto al Lenin
del poeta della revolution
sopravvissuto
alla Natura Mantide
Altro che Madre Natura!
quanti neuroni piatti
gli eloi verdagnoli
materia grigia evaporata
anche sismografo
il cannocchiale di Galileo
La scienza fredda e calda gravità
solo funghi velenosi
i subumani al Potere

3.
d’incanto liquido
lieve sorso di Terra ruotante
dal sogno rem
al nanocanto
microinno al Sole
d”usignolo neonato
chip chip
microchip sublime

 

Roby Guerra

**Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network: http://lasinorosso.myblog.it/archive/2012/05/31/poesie-dalla-terra-rossa-microcanto-dell-usignolo.html

***Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.weddingbrescia.it/eventi-novita-matrimonio-brescia-verona-dettaglio.php?id_articolo=83