IN ESCLUSIVA PER IL DINANIMISMO: VERSI DEL POETA FILIPPINO SANTIAGO VILLAFANIA

E’ con grande orgoglio che di seguito pubblichiamo le traduzioni italiane – alcune anche in esclusiva – delle poesie del poeta filippino Santiago Villafania. Per ragioni di spazio – vista la lunghezza della silloge – abbiamo preferito presentare solo le traduzioni ma, è giusto sottolineare che, il poeta ha scritto i suoi versi originali in lingua Pangasinan, pertanto il lavoro di traduzione si è articolato in più fasi. Una prima traduzione è stata fatta dal Pangasinan all’Inglese e una seconda traduzione dall’Inglese all’Italiano.

I versi sono stati pubblicati con il diretto consenso dell’Autore e, a tal proposito, si ringrazia la poetessa americana Ute Margaret Saine che, oltre ad aver tradotto alcuni dei seguenti scritti, ha anche svolto il non facile compito d’intermediario tra Noi e il Poeta.

Zairo Ferrante

per:

la Redazione del Dinanimismo


175px-Santiago_villafania.jpgL’ESSERE ADAMO

di Santiago Villafania

Traduzione Antonio Blunda e Ute Margaret Saine

i.

all’inizio
IO SONO tutto
parola e yoni
è un canto
uni-versale-
una voce
un nome
IO SONO uno
con me (stesso)
la genesi
(è) una notte
un vuoto e
il niente

ii.

Ho pronunciato
il mio prenome
e sono
divenuto ciò che
IO SONO
un mondo
di me stesso
il mio nome
senza parole
(atomi
della mia esistenza)

IO SONO divenuto
luce – il primo
Cristo

iii.

luminosità
coronandomi la testa
divinità dentro
divinità fuori
primigenito della
mente
partenogenita
IO SONO vita
–forza incarnata
fattore
fachiro
e soprattutto
(uomo) poeta

iv.

la mia voce
ha sposato l’oscurità (l’essere oscuro)
& l’abisso
la frutta
di questo incesto
è il caos
fuori dal quale
la luce primordiale
è nata
dalla mia fronte (testa)
ho respirato formando
il firmamento
in rotazione cosmica
sono nati i cieli
scatenate le poesie

v.

rimasi
completamente
incompleto
sulla terra
dove IO SONO
è IO SONO
Dio adirato
rompe
l’inferno
fuori da me
pigliando
un osso
o due

la mia costola
è rotta
rotta &
Eva della costola rotta
è apparsa più colomba
di Lilith
il mio essere Adamo
è completo

vi.

trino
con il monello di Dio
vide Gesù
l’angelo ancorato
mentre mangiavo
l’Ultima Cena
il mio peccato originale
la Parola
sulla lingua
sulle labbra
il suo sangue
il migliore pasto
che ho mai mangiato
fin ad ora
non è da meravigliare
che l’Altruista
abbia proibito
il frutto della
conoscenza

vii.

il serpente
trionfante
a est
dell’orto
lì è una porta
con il segno
USCITA
Eva
e me
siamo andati via
coprendo la nostra
femminile/virile umanità
dai colori
della rovina.

 

untitled.pngEROLALIA 

di Santiago Villafania

Traduzione di Mario Rigli

                    
I )

stasera
Sono Abelardo
Mia Eloisa
Canterò
Delle tue labbra di poesia
Il contorno del tuo seno
Le tue cosce
La tua dolce sorpresa!

II)

Quando dentro
la tua nudità in festa
o mio cuore
romperò ogni impegno!
batterò anche
il cranio e il petto di Dio
Non avrò mente
né morte, né età

III)

donna vorrei baciare
le pendici del tuo seno
E pensare all’Himalaya
E’ come raggiungere
il suolo più alto dell’Everest
quando quelle superbe cime gemelle
sono intrappolate tra le mie labbra

IV)

uccidimi dolcemente amore
nel cuore della notte
con il tuo serico abito caduto
ai piedi dalle caviglie di rosa
seppelliscimi dolcemente amore
seppelliscimi Oh seppelliscimi con
tutto il fascino di Eva
del tuo corpo d’oriente

V)                                                    

Non so dire una parola amore mio
quando vedo rose
sulle tue guance
e gusto l’aroma di vino rosso
sulle tue labbra

le tue guance
le tue labbra
i tuoi seni
piccole poesie silenziose
che hanno ispirato questo canto
Canterò di loro
oh con dolcezza di loro canterò
come se fossero gli ultimi frutti
e fiori del perduto
frutteto dell’Eden

VI)

verrò da te amore
verrò da te, su di te
sì, bianco come chiaro di luna
tagliente come una stella
Ti prenderò amore
dolcemente, oh delicatamente
tu non conoscerai altro, altro
oh fioritura sotto di me,
se non il mio fulgore sopra di te
il mio splendore scintillante
che si impossessa della tua rosea morbidezza
con bianchi canti di luce

VII)

i tuoi seni sono uccelli
sotto le mie mani
desiderosi di essere liberi
dal loro affanno
le tue labbra sono fiori senza nome
che brancolano alla ricerca
della terra in cui
troveranno il loro
principio

i tuoi occhi sono stelle lontane
perse nella propria costellazione
E benché le tenga strette
sono troppo lontane
E il tuo corpo
paradiso di carne
con la sua ombra
E le armoniose sfere
respira il fuoco e la vita
mentre mi tuffo
in movimenti ritmici
o cado in cadenza misurata

uomo-dio e tuono
dentro il tuo misterioso
universo

VIII)

Oh la scura foresta vergine
ora giace sotto di me, sotto di me

Sono rubino
Sono porpora
Sono acciaio

Avvolgimi ora Oh più divina di tutte le amanti
avvolgimi ora con la tua dolcezza
come un uccello in gabbia, in gabbia
tra le tue dita di raso

sarai trafitta da melodie
sarai bagnata da rugiada d’argento
imparerai come si danza sotto di me

E affogherò nelle profondità della “piccola morte”
dentro il tuo intimo universo
dove sono per la prima volta

ix.

mi hai reso Dio stasera
chiuso di luce sotto di te
che con il tuo essere assoluto
hai condotto la mia virilità di Adamo
brevemente in paradiso

così forte
così rapido il mio corpo
che non ho sentito la canzone
di agonia nei tuoi occhi

x.

E ci siamo amati e amati
E amati ancora e ancora
Stupenda è stata la notte
di pioggia cremisi
e canzoni d’amore.

 

PANGASINAN

Versi di Santiago Villafania in lingua originale.

dia ed nipangaw a dapag a bansa na pusok
anggapo’y maanlong a bosis ono Catullus
ono kumasamplon musian onkalab ed Parnasu

kanian inagbibit ko iya’y onoonan liknaan
pian nipintak na salita tan kolor so pamawi
ed ampasiseng a panaon na Caboloan –

saray awaran tan uliran iran inkorit
ed aninagan ya bolobolong na impakalingwan
angga’d itatken kon imbeneg la’d lingwan

say kanonotan dapul la’d panaanap
na bawig ed bukig a sinummingan
tan say dakep na ag ni-Babel kon dila

onsabi so panaon ompano nanonotan da ak
ed Parthenon iran ipaalagey ko para’d anlong

PANGASINANO

Traduzione Inglese-Italiano di Ute Margaret Saine

qui nel paese prigionero del mio cuore
non c’è voce da bardo neanche un Catullo
nè la decima musa per salire sul Parnasso

e così porto questa passione primitiva
dipingendo in parole e colori il richiamo
dei giorni di smeralda di Caboloan –

le sue storie e leggende scritte
sulle pagine trasparenti dell’oblio
finché per caso sarò dimenticato io

ho la memoria brizzolata dal rivelare
il fulcro degli inizi orientali e
la bellezza d’una lingua non da Babele

fra un tempo magari mi ricorderanno
nei Partenoni che costruirò per la poesia

SANTIAGO B. VILLAFANIA è un poeta filippino che scrive in lingua pangasinana e inglese e ha pubblicato due sillogi poetiche e altre liriche.   “Balikas na Caboloan” (Voci da Caboloan) – pubblicato nel 2005 dalla National Commission for the Culture and the Arts (NCCA) delle Filippine sotto la categoria UBOD New Authors.  “Malagilion: Sonnets tan Villanelles” (Maligilion: Sonetti e Villanelle), pubblicato nel 2007, è stato nominato finalista per il Migliore Libro di Poesia del Ventisettesimo Premio Nazionale del Libro.  
Le poesie in pangasinano e inglese di Santiago Villafania sono state tradotte in spagnolo, italiano, tedesco, e francese e sono state pubblicate sia in riviste stampate che on-line.   Villafania è stato nominato uno degli 11 “Pangasinensi eccelsi” e nel 2010 ha ricevuto il premio ASNA per le Arti e la Cultura durante la prima commemorazione annuale dell’origine (documentata) della cultura pangasinana – 430 anni fa (Giornata della Fundazione Pangasinana).   La sua terza silloge “Pinabli and Other Poems” si pubblicherà nel maggio del 2012.

*Per maggiori informazioni sul poeta: http://en.wikipedia.org/wiki/Santiago_B._Villafania

IN ESCLUSIVA PER IL DINANIMISMO: VERSI DEL POETA FILIPPINO SANTIAGO VILLAFANIAultima modifica: 2012-02-10T10:34:00+01:00da zairo-ferrante
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