Archive from febbraio, 2012

Da “Storie di Donne, di Lupi, di Amore e di Onore lavato con il Sangue” di Giovanna Mulas

giovanna mulas,estratto,blog,dinanimismo,foto lupi“…Pascale distolse lo sguardo dalla bellezza melanconica e struggente di lei. Non le domandò perché Roma le era divenuta troppo stretta. E ringraziò, osò ringraziare con tutta l’anima il suo Dio, seppure un Dio lassù c’era anche per i peccatori come Pascale, perché aveva portato Mariana fino alla Sardegna, fino a Nuoro. Fino a lui. E non le domandò se l’affetto che la legava a maistru Pili somigliasse all’amore, non lo domandò e neppure le chiese se stava bene con lui; sempre accanto a lui. E se lui la cercava, nel buio, se lei cercava lui. E se quando lui la cercava lei avrebbe voluto dormire oppure sognare, o sperare, di stare tra le braccia di un altro.
Solo gli montò in corpo una rabbia tragica, incontenibile, simile ad una bestia chiusa in gabbia da troppo, troppo. E la bestia s’aggira nervosa dietro le sbarre e ringhia, sbava a chiunque le si avvicini anche solo per portarle il cibo. E’ nervosa, la bestia ed è furiosa perché sa che prima o poi avrà uno spiraglio di libertà e allora, se necessario, sbranerà pure il padrone che le dà da vivere pur di possederla tutta, la sua libertà. 
E possedere la libertà del suo padrone. 
-E’ ora che andiate-, disse Pascale a denti stretti…” 

Estratto ricevuto da: Giovanna Mulas

( GM, da ‘Storie di donne, di Lupi, di Amore e di Onore lavato con il Sangue’, racconti, 2010 ).

Continua a leggere ‘Il Rumore degli Alberi’ dal blog ufficiale: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/il-rumore-degli-alberi-da-storie-di.html

**Foto liberamente postata dalla redazione e tratta da: http://www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo/man_dettaglio.php?id=10138

GIOVANNA MULAS: Nuova edizione per ‘Mandinga’​. Estratto da ‘Acta Est Fabula’.

giovanna mulas,estratto,blog,dinanimismo,libro.2010: in pochissime copie numerate nasce la prima edizione del romanzo ‘Mandinga’, adattato ai più giovani, ultimo titolo della mia trilogia noir dopo ‘Dannati’ ( http://www.ibs.it/code/9788889322192/mulas-giovanna/dannati.html ) e ‘Nessuno doveva Sapere, Nessuno doveva Sentire (accabadora)’:

Illustrazioni curate da Noemi, mia figlia.

L’estate 2012 vedrà la nuova edizione del romanzo, integrale, con distribuzione nazionale.
I dettagli durante le prossime settimane.

Intanto, dal blog ufficiale, un estratto dal libro, nato come forte critica sociale:http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/il-virus-sembra-colpire.html

Questo estratto da ‘Acta Est Fabula’, datato 2008, nasce da un mio sogno.

Scrissi il romanzo durante la via crucis che seguì la cura, attraverso vari ospedali d’Italia, di uno dei miei figli. Stilisticamente ritengo ‘Acta est Fabula’ opera autonoma che stabilisce un gioco ipertestuale con alcuni personaggi tratti da Il Tempo di Un’Estate, datato 1993. Qui acquisiscono un ruolo secondario: negli stessi corridoi che vedono il loro camminare lungo il primo romanzo, si apre una finestra che conduce, appunto, in ‘Acta est Fabula’.
Ho dedicato l’opera a quelle donne e quegli uomini che, con coraggio e disperazione, vivono combattendo ogni giorno il tumore e, ancora prima, ai loro cari: che riusciate a vedere.
E a tutti i Nino e i Massimo del mondo.

Dal blog ufficiale, un estratto dal libro: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/02/quei-frammenti-di-maschere-estratto-da.html

Giovanna Mulas

SILENZIO E NUDITA’ IN VERSI

Schiele_043.jpgDEL TUO NUDO SILENZIO

di Giancarlo Fattori

Di ghiaccio e vento

s’intrecciano le chiome,

cornice al pallore

degli occhi tuoi stanchi.

Freddo notturno

mi poni sul labbro

dalle tue labbra di luna,

increspate in gelide acque.

Mi desti d’ogni senso,

m’accendi un virile tormento,

come faro per me,

che m’attardo a tornare.

E spazza un vento impetuoso

ogni mia nostalgia, ogni ricordo,

stagliati su cieli dipinti

di vibranti vapori,

spezzando i nostri sogni

come s’incrina un ghiacciaio.

Occhi-faro ghiaccio-mare,

barbagli che lastricano le notti infinite,

vampe appiccate a ogni turgore

mio, per lasciarmi poi senza fiato.

Nudo mi giaccio,

tra le braccia nude

del tuo nudo silenzio.


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore

**Quadro “Nudo disteso” di Egon Schiele postato liberamente dalla Redazione e tratto da: http://esperidi.blogspot.com/2010/03/egon-schiele-quando-lossesione-diventa.html

Feb 11, 2012 - opinioni    No Comments

Quando i Poeti parlano: ITALIA AL BORDO DELL’ABISSO di Gabriel Impaglione*

gabriel impaglione,dichiarazioni,situazione italiana,futuro,guerraI crani costituiti nel potere formale, in Italia, danno continuità alle misure politiche neoliberali che vanno applicandosi dall’era berlusconiana.
In questo senso poco o niente è cambiato salvo, se si vuole, una certa impopolarità che non pagherà elettoralmente la lega dei rappresentanti della casta fondomonetaria al governo, e sempre di partito politico parliamo.
E’ grazie a questo infimo dettaglio che la destra e i suoi complici lasciano lavorare i burocrati con totale libertà.
Uno per tutti e tutti per uno.

Senza l’articolo 18 a salvaguardia dei lavoratori, con norme che favoriscono una flessibilizzazione ancora più approfondita nel mondo del lavoro, sarà un gioco da bambini ricevere ‘possibilità d’ investimento’  in un paese nel quale le condizioni di schiavitù non avranno limite, come non avranno limite le garanzie degli imprenditori.
Diciamola così, in una situazione inversamente proporzionale: fame per il popolo lavoratore, ricchezza abusiva per l’oligarchia.
Ciò che già accade in Honduras, Guatemala e Messico, in Haiti….
Ma questa è l’Italia!
 
Grazie alle richieste del Vicerè Monti e i suoi seguaci, l’Italia rischierà di trovarsi allo stesso livello di un’ enorme quantità di paesi del terzo mondo, dove lo sfruttamento ‘legale’ è un diritto dei monopoli.
Mi viene in mente la nordamericana United Fruit, col suo operato in Centro America…e non è un capriccio.
La manifestazione dei metalmeccanici prevista per il 18 febbraio prossimo è un atto di dignità. Se, come credo, nel popolo italiano perdurerà questa virtù, lo sciopero dovrà estendersi a tutto il paese e in maniera indefinita.
 
Tutto indica che la questione di classe gioca la sua battaglia. Tutto indica che Marx continua ad essere più attuale della ‘fine della storia’ di un certo Fukuyama, “best seller” tanto declamato dall’ ultracapitalismo: la felicità planetaria in armonioso equilibriograzie alla teoria di domanda e offerta, non è più certa.

Non si sa come parare la caduta dell’impero del lucro che presenta crepe da ogni parte, fa acqua. E i suoi apostoli non hanno più un discorso che valga. Inventeranno altre guerre. La presenza yankee attorno a Siria e Iran è soffocante.
La formula: ti invado- ti derubo- ti colonizzo, ha dato tanti morti al mondo come garanzia ai governi imperiali…questo orrore non ha misura.

L’ Italia non è estranea questa logica, né innocente. I cacciaborbardieri comprati dal governo avranno finalmente la loro missione  da un momento all’altro ( i tagli non hanno impedito l’acquisto di macchine da morte dalla necessitata industria bellica yankee…sarà uno dei tanti accordi di alleanza invasiva?)
 
E mentre l’Italia cammina in silenzio fino alla realtà di Repubblica delle Banane, con la complicità di una casta conservatrice e l’indifferenza suicida di una buona porzione di popolo (addormentato a lungo in un benessere fittizio), il mondo è diretto dall’impero di pochi fino al pericoloso abisso di una guerra che potrà essere ultima a scuotere la vita del pianeta.

*Poeta italo-argentino ( Gabriel Impaglione )

**Scritto ricevuto da Giovanna Mulas

***Foto postata dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratta da: http://m1so.wbl.sk/simpsonovci.html

VERSI “NERAZZURRO”: CALCIO E (è) POESIA!!!

poesia dedicata all'inter f.c.,calcio e poesia,citazioni pasolini,nerazzurro,zairo ferranteEnzo Biagi: Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?
Pier Paolo Pasolini: Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l’eros, per me il football è uno dei grandi piaceri. (da La Stampa, 4 gennaio 1973)

Pier Paolo Pasolini: Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. (citato in la Repubblica del 10 luglio 2006, p. 19)… citazioni tratte da: http://it.wikiquote.org/wiki/Pier_Paolo_Pasolini


NERAZZURRO

( Versi inediti di Zairo Ferrante, per la serie: tutto può esser poesia )

 

stats.jpgUna linea sottile

separa il nero e

l’azzurro, la storia

tra genio e pazzia.

Corridoio infinito

d’alterne emozioni

scandite dal forte

fruscìo d’una palla

che dolce si scivola

e rotola su strade

di tiepido verde,

sipario di un’unica

arena e battaglia,

di sport e di vita,

scandita dal batter

feroce del tempo

che incastra sussulti,

emozioni e tremori.

Novanta minuti per

gioie e dolori che

incalzano lenti e

sommessi nel cuore.

E così, come un colpo

di vento leggiadro

scompiglia i capelli,

in quei minuti distesi

e dipinti di umano,

la mente si perde

in sublime viaggio

di Beneamata follia.

 

Zairo Ferrante

26 – 1 – 2012

*VERSI DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE ZAIRO FERRANTE, PERTANTO POSSONO ESSERE RIPRODOTTI SOLAMENTE CITANDONE LA FONTE E DOPO IL CONSENSO DIRETTO DEL MEDESIMO AUTORE. Copyright©http://zairoferrante.xoom.it/

**Immagini postate liberamente dalla Redazione e tratte da: http://www.inter.it/it/societa/storia2005-2.html

IN ESCLUSIVA PER IL DINANIMISMO: VERSI DEL POETA FILIPPINO SANTIAGO VILLAFANIA

E’ con grande orgoglio che di seguito pubblichiamo le traduzioni italiane – alcune anche in esclusiva – delle poesie del poeta filippino Santiago Villafania. Per ragioni di spazio – vista la lunghezza della silloge – abbiamo preferito presentare solo le traduzioni ma, è giusto sottolineare che, il poeta ha scritto i suoi versi originali in lingua Pangasinan, pertanto il lavoro di traduzione si è articolato in più fasi. Una prima traduzione è stata fatta dal Pangasinan all’Inglese e una seconda traduzione dall’Inglese all’Italiano.

I versi sono stati pubblicati con il diretto consenso dell’Autore e, a tal proposito, si ringrazia la poetessa americana Ute Margaret Saine che, oltre ad aver tradotto alcuni dei seguenti scritti, ha anche svolto il non facile compito d’intermediario tra Noi e il Poeta.

Zairo Ferrante

per:

la Redazione del Dinanimismo


175px-Santiago_villafania.jpgL’ESSERE ADAMO

di Santiago Villafania

Traduzione Antonio Blunda e Ute Margaret Saine

i.

all’inizio
IO SONO tutto
parola e yoni
è un canto
uni-versale-
una voce
un nome
IO SONO uno
con me (stesso)
la genesi
(è) una notte
un vuoto e
il niente

ii.

Ho pronunciato
il mio prenome
e sono
divenuto ciò che
IO SONO
un mondo
di me stesso
il mio nome
senza parole
(atomi
della mia esistenza)

IO SONO divenuto
luce – il primo
Cristo

iii.

luminosità
coronandomi la testa
divinità dentro
divinità fuori
primigenito della
mente
partenogenita
IO SONO vita
–forza incarnata
fattore
fachiro
e soprattutto
(uomo) poeta

iv.

la mia voce
ha sposato l’oscurità (l’essere oscuro)
& l’abisso
la frutta
di questo incesto
è il caos
fuori dal quale
la luce primordiale
è nata
dalla mia fronte (testa)
ho respirato formando
il firmamento
in rotazione cosmica
sono nati i cieli
scatenate le poesie

v.

rimasi
completamente
incompleto
sulla terra
dove IO SONO
è IO SONO
Dio adirato
rompe
l’inferno
fuori da me
pigliando
un osso
o due

la mia costola
è rotta
rotta &
Eva della costola rotta
è apparsa più colomba
di Lilith
il mio essere Adamo
è completo

vi.

trino
con il monello di Dio
vide Gesù
l’angelo ancorato
mentre mangiavo
l’Ultima Cena
il mio peccato originale
la Parola
sulla lingua
sulle labbra
il suo sangue
il migliore pasto
che ho mai mangiato
fin ad ora
non è da meravigliare
che l’Altruista
abbia proibito
il frutto della
conoscenza

vii.

il serpente
trionfante
a est
dell’orto
lì è una porta
con il segno
USCITA
Eva
e me
siamo andati via
coprendo la nostra
femminile/virile umanità
dai colori
della rovina.

 

untitled.pngEROLALIA 

di Santiago Villafania

Traduzione di Mario Rigli

                    
I )

stasera
Sono Abelardo
Mia Eloisa
Canterò
Delle tue labbra di poesia
Il contorno del tuo seno
Le tue cosce
La tua dolce sorpresa!

II)

Quando dentro
la tua nudità in festa
o mio cuore
romperò ogni impegno!
batterò anche
il cranio e il petto di Dio
Non avrò mente
né morte, né età

III)

donna vorrei baciare
le pendici del tuo seno
E pensare all’Himalaya
E’ come raggiungere
il suolo più alto dell’Everest
quando quelle superbe cime gemelle
sono intrappolate tra le mie labbra

IV)

uccidimi dolcemente amore
nel cuore della notte
con il tuo serico abito caduto
ai piedi dalle caviglie di rosa
seppelliscimi dolcemente amore
seppelliscimi Oh seppelliscimi con
tutto il fascino di Eva
del tuo corpo d’oriente

V)                                                    

Non so dire una parola amore mio
quando vedo rose
sulle tue guance
e gusto l’aroma di vino rosso
sulle tue labbra

le tue guance
le tue labbra
i tuoi seni
piccole poesie silenziose
che hanno ispirato questo canto
Canterò di loro
oh con dolcezza di loro canterò
come se fossero gli ultimi frutti
e fiori del perduto
frutteto dell’Eden

VI)

verrò da te amore
verrò da te, su di te
sì, bianco come chiaro di luna
tagliente come una stella
Ti prenderò amore
dolcemente, oh delicatamente
tu non conoscerai altro, altro
oh fioritura sotto di me,
se non il mio fulgore sopra di te
il mio splendore scintillante
che si impossessa della tua rosea morbidezza
con bianchi canti di luce

VII)

i tuoi seni sono uccelli
sotto le mie mani
desiderosi di essere liberi
dal loro affanno
le tue labbra sono fiori senza nome
che brancolano alla ricerca
della terra in cui
troveranno il loro
principio

i tuoi occhi sono stelle lontane
perse nella propria costellazione
E benché le tenga strette
sono troppo lontane
E il tuo corpo
paradiso di carne
con la sua ombra
E le armoniose sfere
respira il fuoco e la vita
mentre mi tuffo
in movimenti ritmici
o cado in cadenza misurata

uomo-dio e tuono
dentro il tuo misterioso
universo

VIII)

Oh la scura foresta vergine
ora giace sotto di me, sotto di me

Sono rubino
Sono porpora
Sono acciaio

Avvolgimi ora Oh più divina di tutte le amanti
avvolgimi ora con la tua dolcezza
come un uccello in gabbia, in gabbia
tra le tue dita di raso

sarai trafitta da melodie
sarai bagnata da rugiada d’argento
imparerai come si danza sotto di me

E affogherò nelle profondità della “piccola morte”
dentro il tuo intimo universo
dove sono per la prima volta

ix.

mi hai reso Dio stasera
chiuso di luce sotto di te
che con il tuo essere assoluto
hai condotto la mia virilità di Adamo
brevemente in paradiso

così forte
così rapido il mio corpo
che non ho sentito la canzone
di agonia nei tuoi occhi

x.

E ci siamo amati e amati
E amati ancora e ancora
Stupenda è stata la notte
di pioggia cremisi
e canzoni d’amore.

 

PANGASINAN

Versi di Santiago Villafania in lingua originale.

dia ed nipangaw a dapag a bansa na pusok
anggapo’y maanlong a bosis ono Catullus
ono kumasamplon musian onkalab ed Parnasu

kanian inagbibit ko iya’y onoonan liknaan
pian nipintak na salita tan kolor so pamawi
ed ampasiseng a panaon na Caboloan –

saray awaran tan uliran iran inkorit
ed aninagan ya bolobolong na impakalingwan
angga’d itatken kon imbeneg la’d lingwan

say kanonotan dapul la’d panaanap
na bawig ed bukig a sinummingan
tan say dakep na ag ni-Babel kon dila

onsabi so panaon ompano nanonotan da ak
ed Parthenon iran ipaalagey ko para’d anlong

PANGASINANO

Traduzione Inglese-Italiano di Ute Margaret Saine

qui nel paese prigionero del mio cuore
non c’è voce da bardo neanche un Catullo
nè la decima musa per salire sul Parnasso

e così porto questa passione primitiva
dipingendo in parole e colori il richiamo
dei giorni di smeralda di Caboloan –

le sue storie e leggende scritte
sulle pagine trasparenti dell’oblio
finché per caso sarò dimenticato io

ho la memoria brizzolata dal rivelare
il fulcro degli inizi orientali e
la bellezza d’una lingua non da Babele

fra un tempo magari mi ricorderanno
nei Partenoni che costruirò per la poesia

SANTIAGO B. VILLAFANIA è un poeta filippino che scrive in lingua pangasinana e inglese e ha pubblicato due sillogi poetiche e altre liriche.   “Balikas na Caboloan” (Voci da Caboloan) – pubblicato nel 2005 dalla National Commission for the Culture and the Arts (NCCA) delle Filippine sotto la categoria UBOD New Authors.  “Malagilion: Sonnets tan Villanelles” (Maligilion: Sonetti e Villanelle), pubblicato nel 2007, è stato nominato finalista per il Migliore Libro di Poesia del Ventisettesimo Premio Nazionale del Libro.  
Le poesie in pangasinano e inglese di Santiago Villafania sono state tradotte in spagnolo, italiano, tedesco, e francese e sono state pubblicate sia in riviste stampate che on-line.   Villafania è stato nominato uno degli 11 “Pangasinensi eccelsi” e nel 2010 ha ricevuto il premio ASNA per le Arti e la Cultura durante la prima commemorazione annuale dell’origine (documentata) della cultura pangasinana – 430 anni fa (Giornata della Fundazione Pangasinana).   La sua terza silloge “Pinabli and Other Poems” si pubblicherà nel maggio del 2012.

*Per maggiori informazioni sul poeta: http://en.wikipedia.org/wiki/Santiago_B._Villafania

Giovanna Mulas, Gabriel Impaglione e Patrizio Pacioni al Centro Culturale ‘La Quercia’ di Vimodrone.

colombia1.jpgPomeriggio di Letteratura.

Il 19 febbraio gli scrittori Giovanna Mulas, Gabriel Impaglione e Patrizio Pacioni incontreranno i Lettori al Centro Culturale ‘La Quercia’ di Vimodrone, Milano.

Ufficio stampa Isola Nera

*Da GiovannaMulas.blogspot:

“Nelle tribù africane non esiste il cercare di essere meglio di, l’ambizione che soltanto noi, signori ‘evoluti’, conosciamo…si pensi proprio alla musica e ai suoi strumenti…”, mi dice Pedro, “…il capo tribù da un pezzo di canna ricava tante parti uguali quanti sono gli abitanti della tribù. Ognuno di loro potrà suonare soltanto una nota e sempre la stessa che, se presa sola, apparirà sgraziata: un lungo –o intermittente- insensato fischio…
ma unito alle note degli altri membri della tribù, quel fischio creerà la melodia. Tutti loro saranno uguali davanti alla musica e creandola.
Qui sta la filosofia dei popoli neri: tutti uguali davanti a tutti. Nessuno di loro potrebbe vivere senza gli altri.”

**Scritto liberamente scelto dalla Redazione del dinanimismo e tratto da: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/01/ho-visto.html