Archive from ottobre, 2011
Ott 31, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    1 Comment

LETTERA APERTA AI GIOVANI ( DENTRO O FUORI NON IMPORTA ) CHE ANCORA SOGNANO di Zairo Ferrante

 

LETTERA APERTA AI GIOVANI ( DENTRO O FUORI NON IMPORTA ) CHE ANCORA SOGNANO

 

di

 

Zairo Ferrante

 

– Manifesto/Azione del Dinanimismo (movimento poetico/artistico d’avanguardia) –

 

 

 

i cavalieri.jpgA Chi scrivo?

Scrivo a Chi ogni mattina apre gli occhi e si ricorda che ha smesso di dormire ma non di sognare.

Scrivo a Chi, nonostante il mondo fuori lo vuole morto, si ricorda – con i fatti e con le parole – che è ancora vivo.

Scrivo a Chi si sente giovane non perché la patente non l’ha ancora rinnovata, ma perché ogni giorno continua a lavorare per costruire in faccia a chi vuole solo distruggere.

Scrivo a Chi sa ancora ascoltare. Scrivo a Chi non si da per vinto davanti a quelli che gli vogliono far credere che l’unica via d’uscita è il fallimento.

Scrivo alle Mamme che piangono sognando il futuro dei propri figli.

Scrivo ai Figli che rincuorano le Mamme quando queste – disperate – pensano che stanno fallendo.

Scrivo alla Gente che difende le idee. Scrivo a Chiunque suda con dignità lavorando.

Scrivo a Chi non si arrende anche se è contagiato da una brutta malattia che chiamano “crisi”.

Scrivo a Chi urla perché non ci sta.

Scrivo a Quelli che sono convinti  che se la prossima fine del mondo bussa alla loro porta è peggio per lei.

Scrivo al coraggio, affinché esca dalla sua tana, venga a bussare alle nostre porte e s’impossessi dei nostri spiriti.

 

A Tutti Questi dedico queste parole, affinché – con perseveranza – continuino a coltivare i propri Sogni.

Affinché – con dignità – continuino a spingere la loro Vita.

Affinché, tutti gli altri capiscano che di morire anzitempo proprio non ne abbiamo voglia.

 

Zairo Ferrante

per il Movimento Dinanimista


*Quadro: “I cavalieri dell’Apocalisse” di Vitaliano Parussini, liberamente postato dalla Redazione e tratto da

http://digilander.libero.it/vitalianoparussini/biografia.htm

 

 

ILTEMPO LASTORIA: Dal 2 al 6 Novembre torna la “Settimana della Storia”

 

 

 

321689_169571299795392_100002275694125_350457_2072627732_n.jpgDall’Unità italiana a Roma Capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

A Roma, Monterotondo, Formello e Sant’Oreste la “Grande Storia”, dal 2 al 6 novembre, tornerà protagonista grazie a un sistema di iniziative culturali tra loro complementari: presentazioni, proiezioni, reading, incontri e spettacoli.

 

 

In occasione del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia, Il Tempo La Storia, forte del successo degli scorsi anni, ha organizzato una nuova edizione della Manifestazione – realizzata in collaborazione con la Provincia di Roma e i Comuni di Monterotondo, Formello e Sant’Oreste – che sarà dedicata alla rievocazione, alla celebrazione, alla reinterpretazione del Risorgimento italiano.

 

 

Quest’anno la programmazione della Settimana della Storia si rivolge soprattutto ad un pubblico giovane. Per la prima volta, infatti, nell’ottica di sensibilizzare alla partecipazione le nuove generazioni – gli italiani di domani – alcune iniziative si svolgeranno nelle Scuole di Roma e Provincia. Una novità assoluta che è stata apprezzata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale ha conferito all’Edizione 2011 della Settimana della Storia una propria medaglia di rappresentanza.

 

 

Il momento centrale dell’edizione 2011 della Settimana della Storia sarà il Caffè della Storia, un ciclo di “Incontri con gli Autori” che si terrà presso la Libreria MELBOOKSTORE di ROMA (Via Nazionale 252-255) e durante il quale, oltre alle novità editoriali, troveranno spazio anche alcune proiezione come, ad esempio, il film doc Rai di Italo Moscati Concerto Italiano. Storia e storie dell’Unità d’Italia.

 

 

Le presentazioni del Caffè della Storia, organizzate in collaborazione con alcune tra le più importanti case editrici italiane – Il Mulino, Marsilio, Einaudi, Rubbettino, Palombi Editore, Edizioni Nuova Cultura e Lepre Edizioni – saranno la spina dorsale dell’intera manifestazione: momenti di interessante interazione durante i quali gli Autori proporranno i propri lavori in modo originale dando la possibilità al grande pubblico di sentirsi protagonista dell’Evento. Sarà infatti possibile incontrare e porre domande a storici, registi e giornalisti che nel corso degli ultimi mesi si sono rivolti allo studio e all’approfondimento del Risorgimento italiano.

 

 

L’intera programmazione dell’evento – che cronologicamente andrà ben oltre la “settimana” – grazie ai contenuti, al livello degli ospiti e alle iniziative collegate focalizzerà l’attenzione, su fatti, vicende e personaggi – anche poco conosciuti – che hanno contribuito a «fare l’Italia».
Anche quest’anno la Manifestazione è curata da Roberto Bonuglia e Luca Giansanti. Tutte le iniziative in calendario sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

 

 

*COMUNICATO STAMPA RICEVUTO DIRETTAMENTE DA: UFFICIO STAMPA IL TEMPO LA STORIA

www.iltempolastoria.it – 

IL DINANIMISMO SALUTA E RENDE OMAGGIO A JAMES HILLMAN

hillman.jpg…I grandi epici, e anche i poeti di oggi non usano astrazioni. Cercano di esprimere il mondo interiore con immagini e suoni molto precisi e concreti. I nostri sogni non dicono <<paura>> o <<sesso>>. Nei sogni incontriamo eventi e immagini…..  Ciò che la psiche fa per prima cosa è presentare la sua interiorità nei sogni….non in parole, non in concetti, non in sentimenti: in immagini! Quindi se l’attività primaria e congenita della psiche è  <<fare-immagine>>, poiesis in greco, allora la psicologia deve essere prima di tutto uno studio dell’immaginazione…”

Queste le parole di James Hillman rilasciate in una Sua intervista tanto illuminante da divenire uno splendido saggio edito da BUR – “Il piacere di pensare” conversazione con Silvia Ronchey -.

Queste le parole da cui prendevo spunto – più di due anni fa – per scrivere il secondo, e forse più importante, manifesto del dinanimismo.

Queste le parole con cui oggi voglio ricordare, ringraziare e salutare lo stesso Hillman, il piu’ famoso psicoanalista e filosofo americano contemporaneo.

Lui, il padre della psicologia archetipa e teorizzatore del “fare anima” come mezzo d’identificazione dell’uomo psicologico, ci ha definitivamente salutato due giorni fa ( ma da tempo hillman era ammalato di cancro ), non senza donarci un’ultima lezione.

Ha deciso, infatti,  di lasciare questo mondo –  sicuramente per lui abbondantemente compreso – con lucidita’, rinunciando alla somministrazione di dosi  massicce di morfina che avrebbero certamente lenito i suoi dolori  ma, nello stesso tempo, offuscato il suo pensiero. Volendoci, forse, in questo modo ricordare l’importanza del pensiero e delle idee che neppure con la morte possono e devono dissolversi.

A lui va il mio grazie, con la viva convinzione che il suo ‘daimon’ continuera’ ad elargire doni per molto tempo ancora.

zairo ferrante

 

 

*Per leggere la biografia di hillman: http://it.wikipedia.org/wiki/James_Hillman


** Un suo libro e il suo “daimon” : http://www.parodos.it/books/pensiero%20filosofico/hillman.htm

 

***ulteriori notizie sulla sua morte: http://blog.panorama.it/italia/2011/10/28/eutanasia-la-morte-di-james-hillman-e-una-lezione-sulla-vita/

 

****foto tratta da: http://www.scottlondon.com/interviews/hillman_italian.html

 

“I BISBIGLI DI UN’ANIMA MUTA” recensione di Emilio Diedo

 

9788896703526.jpg” I bisbigli di un’anima muta Prosa, poesie e dinanimismo ” di Zairo Ferrante

Recensione di: Emilio diedo

In copertina, elaborazione di Zairo Ferrante d’una fotografia di Agostino Panajia

CSA Castellana Grotte, 2011, pp.96, € 10,00

 

 

 

 

I bisbigli di un’animadi Zairo Ferrante hanno in sé la coerente, identica enfasi e l’altrettanto uguale significato dell’opera prima D’amore, di sogni e di altre follie (Este Edition) pubblicata nel 2009.

 

     Un significato cioè imposto, nella sua essenza programmatica ed idealistica, fin dalla prefazione disvelante un’ironia, qualche volta anche ridanciana, ma soprattutto fungente da assiduo spot pubblicitario all’insegna del cosiddetto dinAnimismo.

 

     Questo il fine primario. Tutta la raccolta (un mixage tra poesia e parafrasi, con un innesto, o meglio un brano d’avvio, perché posto proprio in apertura, d’un raccontino ispiratore e, per così dire, propedeutico ad un finalistico concento) è ineccepibilmente orientata ad una sorta d’addottrinamento dinanimista.

 

     La medesima, e se vogliamo, impropria prefazione (la quale avrebbe potuto trovare una diversa, più canonica denominazione, del tipo introduzione; e quindi essere divisa in due parti, di cui la seconda, magari collocata a fine opera piuttosto che all’inizio, con la distinta dizione di ringraziamenti), nel richiamo che reca in sé, rende il libretto alquanto stuzzicante.

 

     Il baricentro concettuale dell’opera è, come anticipato, una metodica discettazione sul dinAnimismo,  movimento che il giovane, ventisettenne autore ha fondato per stimolare «una certa coscienza comunitaria utile a contrastare la futilità, l’ingiustizia e a difendere l’Uomo […] da contrapporre alla dilagante superficialità dei nostri giorni […] una poetica  e una produzione artistica ispirate a principi di matrice “romantico-umanistica”», da intendersi, in buona sostanza, «come un “futurismo” che esalti il divenire dell’uomo e della sua interiorità anziché il divenire della “macchina”».   

 

     Il costrutto poetico, a parte, come si disse, l’incipitario raccontino (Prosimetro), è invariabilmente seguito da consequenziali parafrasi e/o annotazioni tendenti, nel dilatare i vari passaggi poetici, ad elevare di volta in volta la conoscenza al dinanimismo. Non sono note strettamente esplicative dei contenuti (non se ne ravvisa alcuna necessità, né concettuale né metaforica, in quanto esemplari per trasparenza semantica) bensì sembrerebbero assolvere a quell’unico bersaglio dinanimista.

 

     Il titolo, I bisbigli di un’anima, è di fatto la letterale specificazione del dinanimismo, in quanto comprensivo della dinamicità dell’Anima. Se è vero che l’anima non partecipa ai rumori molesti del corpo che la rappresenta, potrebbe però essere altrettanto vero che, proprio in forza della parola trascritta nella poesia, essa possa persino cantare ed urlare a squarciagola. Ma, l’implicita sinestesia (e qui sta davvero il piatto forte della poesia di Zairo Ferrante, che snocciola un espediente assai più incisivo della metafora), vuole dimostrare che, nella costruttiva meditazione dell’anima, il suo inappagabile silenzio non vuole farsi stridente portatore di proclami, bensì ama unicamente essere un sussurro latore d’amore, di pace, di giustizia… bisbiglio (tendente a rappresentare un ossimoro di forte sonorità) di sola verità, che comunque, nella sua ponderata posa, sa a sua volta farsi icasticamente prorompente.

 

     Lo scrivere in versi di questo poeta è appunto e soprattutto un inno all’Amore. 

 

 


Ferrara, ottobre 2011


*RECENSIONE RICEVUTA DIRETTAMENTE DAL CRITICO, POETA E SCRITTORE EMILIO DIEDO.

**INFO SU ACQUISTO: http://www.autoriitaliani.it/autoriaffiliati/zairoferrante/

 

 

 

 

VERSI DI ANTONIO VANNI

antonio vanni,versi,poesia,dinanimismo,isernia,ferrara,genesi edizioniIL TRAMONTO (dedicata a Luciano)

tratta dalla raccolta edita DIARIO DI UNA NUVOLA BASSA,edizioni EVA, Venafro(IS), 1994.

Doveva esserci dell’aria
nel globo marmoreo ove tu posasti
le tue felicità e stanchezze un solo istante
sdraiato ai seni necessari dell’alba,
se ora al mio respiro esso sfugge al cielo
ed io sì forte non mi conoscevo
da librarti in aria amore mio.
Questo è il silenzio dei tetti rosa all’agghiaccio
ch’io ascolto, il freddo che chi ama sa riconoscere,
il freddo della chiesetta chiara al docile vagabondare
dei suoi angeli, i chierichetti,
come onde le sfuggenti campanelle
e si disperano.
Gesù è un gioco bello, di coccinelle,
e dura poco.

Oh quanta sete in quest’esodo di fuoco!
Un uomo solo dai mille cappelli io resto,
dinanzi i vetri lucidi dei tuoi occhi,
un palco di colori per la recita.
Un uomo elegante col fascino della sabbia che brucia
sulle labbra e ti segna con la mano
uno ciao marino.
Doveva esserci dell’aria nel mio cuore ed una nuvola
se confido nel volo di un’ala,da sola,
un pò grottesca a vedersi
col corpo nello sguardo della sera disperso.
E sei solo amore
giù con le corde delle bambine
non appena tutto è diverso da te.

Crescono nel cortile gli scolari.
Ai loro doni di china sul viso
tu poni resina di mirto tra i capelli,
che m’invento un cigno,il tramonto,
se è vero ch’esso è vicino a Dio, il suo canto,
e tagli il vento coi vestiti nuovi
e cammini.
Poi attraversa il campo un bel veliero giallo,
un ritornello così, quasi un fratello.
Farai tardi a scuola
(col Miracolo di Heliane che hai udito,tossendo)
la tua cartella è di gioia
(Korngold,correndo,Il bravo sartino tredicenne)
coi quaderni a quadretti sul globo marmoreo
dimenticati,sì,dimenticati
com’esuli graffiti ai sassi rovesciati.
Io me ne andrei via felice
ultima estate da bambino,
diario di una nuvola bassa.

(Antonio Vanni)

ANTONIO VANNI È nato ad Isernia (Molise) il 16-12-65. Diplomato Ragioniere ed Infermiere Professionale, è laureando in Psicologia. Secondo di 5 fratelli, inizia a comporre versi all’età di 12 anni, divenendo a 18 anni, con la prima raccolta edita La Nube membro onorario dell’Accademia di Scienze Umanistiche del Brasile. È autore di racconti brevi, ancora inediti.
Nel 1995 il giornalista Fulvio Castellani pubblica una monografia sull’opera di Antonio Vanni. Opere pubblicate: La Nube, 1984; Alcadi, 1986; Viale dei Persi, 1987; L’albero senza rami e la luna, 1992, presso la Genesi Editrice, con prefazione di Giorgio Bárberi Squarotti; diario di una Nuvola Bassa, 1994; L’Ariel, 1997.
Profilo critico: “È, Antonio Vanni poeta (e prosatore) lirico, contemplativo, descrittivo, estatico evocatore di paesaggi primaverili di boschi, radure, fiori gentili, di spiagge felici, di acque limpide, di loci amaeni entro cui si ambientano lievi vicende di sensuali malizie infantili, quasi sognanti sequenze di gesti affettuosi e ridenti, in un’atmosfera di età dell’oro, prima di ogni velo e di ogni consapevolezza di peccato e di divieto.” (Giorgio Bárberi Squarotti)

*VERSI: Ricevuti direttamente dall’Autore.

**BIOGRAFIA: tratta da  http://www.genesi.org/autore~id_autore~327.htm dietro indicazione dello stesso Autore.

 

 

     
 

” PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’ popolo, partecipazione, destino “: un’idea, un manifesto, un libro!!!

 

da Estense.com: Alla ricerca della “Nuova Oggettività”

A breve il libro-manifesto del neonato movimento filosofico. Oltre ottanta le persone coinvolte in tutta Italia

 

nuova oggettività,libro,video,intellettuali,filosofia,graziano cecchini,roby guerra,zairo ferrante,riccardo roversi

 

Prestigiosa sinergia prossima, programmata per settembre-ottobre, per alcuni scrittori ferraresi: è il progetto Nuova Oggettività, a cura di un neonato movimento filosofico a livello nazionale, in particolare dell’area intellettuale di Roma, dei vari Sandro Giovannini, Giovanni Sessa, Stefano Vai.

Tra breve il libro manifesto omonimo (edizioni Heliopolis, Roma-Pesaro), con ben e oltre 80 scrittori, filosofi contemporanei, alcuni molto noti: tra essi, oltre ai curatori, lo stesso Stefano Zecchi finanche i futuristi Graziano Cecchini, Riccardo Campa, Antonio Saccoccio, Stefano Balice e il ferrarese Roby Guerra (anche nella segreteria e blogger del sito del movimento Nuova Oggettività). E anche altri ferraresi noti: Riccardo Roversi, Zairo Ferrante, Maurizio Ganzaroli, il centese Giovanni Tuzet e le scrittrici Gaia Conventi e Sylvia Forty.

Il progetto è programmaticamente articolato come libera e libera esplorazione ciberculturale, al di là dell’ideologia del Novecento, modulato in diverse griglie tematiche, dalla metapolitica all’estetica alla comunicazione, eccetera, tra -come sottolineano gli stessi promotori forse principali, Sessa e Giovannini, i bordi concettuali interfacciati e simultanei della Tradizione e della Modernità assoluti, verso un futuribile neoumanistico contemporaneo. Un “volo” sorprendente, meritorio e significativo per gli autori di Ferrara ed emiliani in un contesto filosofico al centro del dibattito italiano attuale e non da oggi.

Lo stesso Giovannini ha curato per oltre un decennio la rivista specialistica Letteratura-Tradizione.

TRATTO DA: http://www.estense.com/?p=161627
 
*RASSEGNA STAMPA ” PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’ “:

http://oubliettemagazine.com/2011/10/14/scrittori-ferraresi-in-il-libro-manifesto-nuova-oggettivita-heliopolis-2011/

http://www.sitiwebferrara.com/scrittori-ferraresi-in-il-libro-manifesto-%E2%80%9Cnuova-oggettivita%E2%80%9D-1013.html

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/2011/10/libro-manifesto-nuova-oggettivita_14.html

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/2011/10/book-trailer-e-promo-1-libro-manifesto.html

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/2011/10/il-secondo-sole-dellavvenire.html

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE – VOCE DI ELIANA FARINON

BUONGIORNO DA ZAÌRO FERRANTE: Una consegna pesante… oppure una semina nel campo altrui?

 

 

 

IL TEMPO ( inedito)

Scorre il tempo
tra curve spigolose
inutilmente arrotondate
da ricordi trafugati.
Quasi rimbalza
dai tappeti della memoria
come storia immortalata
nell’inutile pagina
di un tentato vivere.
Eppur si muove.
– Il tempo –
Come cane bastonato
a mugolare tra le spine.
Uniche rose di un giardino
abbandonato.
E chiede il conto.
– Questo tempo –
Quando, al bancone,
tu consumi e perdi
la tua faccia
nel mascherare il tuo passato.
E nel prendere gli ultimi
tuoi spicci, il barista,

da sfacciato –
ti rammenta quel che eri.
E sorride mentre
tu l’aspetti al tuo autogrill.
Ultima fermata sgangherata
come oasi che ti allontana
dalla morte.
– E’ stupida illusione –
Tanto è tempo: che ti serve,
vola e ti sorpassa.
In quest’autostrada
che rallenta il tuo cammino
e che è la vita.
 
 
Zairo Ferrante, 8 – Ottobre – 2011
 
**Versi tratti dal sito:

http://girolamo.melis.it/2011/10/buongiorno-da-zairo-ferrante-una.html

DA IL FONDO MEGAZINE: Edizioni Heliopolis e il libro-manifesto ” Per una nuova oggettività “

Sarà disponibile entro breve, il libro-manifesto edito dalla Heliopolis Edizioni e curato da Sandro Giovannini, di cui più volte, su Fondo, abbiamo discusso. Di seguito la nota programmatica del curatore.

La redazione de ” IL FONDO MEGAZINE DI MIRO RENZAGLIA “

Libro-manifesto
Per una nuova oggettività
popolo, partecipazione, destino

Nel presentare il lavoro appena impostato più di un anno fa e sostanzialmente compiuto e tra poco in distribuzione, possiamo compiere alcune considerazioni, spero oneste e non trionfaliste. Anzi speriamo sostanzialmente autocritiche, se sempre, siamo convinti, ci debba assistere una forte insoddisfazione per ciò che noi stessi raggiungiamo, anche con sforzo notevole, per ambire a sempre maggiori risultati. Oltre 150 adesioni formali, oltre 90 contributi scritti riordinatisi naturalmente per “Argomenti”, a seconda di vocazioni ed attitudini. Ma al di là del dato numerico che potrebbe significare molto e poco, assieme, ciò che conta è verificare se da questo sforzo, che non ha oggettivamente eguali comunque negli ultimi decenni, venga fuori una prospettiva di lavoro utile. Nella Postfazione di Sessa, compiuta per necessità strumentali a circa ¾ del lavoro complessivo e quindi non includente necessariamente la totalità delle sollecitazioni derivanti dai contributi stessi, ma che con grande capacità coglie gli elementi fondanti tale insieme di espressioni, viene definita una “identità plurale”, non come minus, ma come una speranza di “fuoriuscita dall’apatia al progetto”, con implicita una “forte motivazione inclusiva”. Le prospettive sono le più varie “geo-filosofiche, estetico-politiche, psicologico-archetipali”, e questo oltre ad essere scontato è anche, a ben vedersi, una potenzialità spendibile in ogni campo, per articolazione e complessità. Il tutto sostanzialmente perché si è saputo comunque “pensare in modo critico l’identità ideale ed esistenziale prodottasi nel corso della nostra microstoria”. Proiettivamente, per usare ancora le sue parole: “felicità è agire” per riconoscere “le isole in arcipelago” e perché si riveli l’utopia come “sempre transitabile”.

Ora consideriamo quale è (ancora e sempre più ) attualmente il nostro punto di partenza. Una terra desolata ove le nubi della “smobilitazione ideale” ovvero della smobilitazione totale, operano trombonescamente e livide di rabbia contro ogni conato, prevedibile e sacrosanto, si opponga ad una deriva di fallimento prima spirituale ed animico e poi materiale ed economico. I pochi (o molti?) che si potrebbero opporre ancora con dignità di vita alle spalle ed indipendenza dimostrata spesso non vogliono più rischiare ulteriori delusioni o prevedibili fallimenti e così si ritirano in una torre ben difesa ed arredata, dalla quale fanno spesso solo singolari escursioni preoccupate e rapidissime, certo non favorite dal mugghiante e dolorante contorno di sommersi e salvati ed a tutto ciò presiede una cupola mediatica, sorta di ripetitore osceno sulle colline, che racconta fandonie insulse e vellica i peggiori istinti di fine ciclo.

Potremmo anche sorridere amaramente ma ciò non ci esime dal combattere per ottenere ciò che vogliamo con tutte le nostre forze, riordinando gli animi, i pensieri, le fila, le utopie. Lasceremo agli altri, perché l’abbiamo già fatto noi, prima ancora di cominciare, riscontrare ogni caduta di livello inscusabile, ogni monomaniacalità necessitata, ogni ingenuità prevedibile, per concentrarci sul possibile e sul giusto.

Diremo ancora di più e forse di peggio, e questo per avversari ed anche per amici: ciò che ci preoccupa non è la nostra diversità interna, che ad un occhio meno arreso alla quotidianità e meno arroccato sul nomadismo e l’anarcoidismo che va oggi tanto di moda – ulteriore segno dei tempi – non è metro di scandaglio profondo ma solo osservazione della tempesta superficiale, ma forse una relazionata concentrazione (semplificazione?) di diversità reale ed antagonista… quella che ci dovrebbe condurre al primato ed alla vittoria, per gradi. Per chi ha letto, parola per parola, i pensieri dei presenti ed anche degli assenti, di quelli che comunque potevano e dovevano esserci e non ci sono stati per disillusione, stanchezza od errata analisi di presunte inesistenti differenze, lo spavento non viene dalla diversità ma proprio dal contrario: cioè, al fondo, da un’accerchiata e dolente compressione del pensiero atto a creare il nuovo. Ovviamente all’interno dei parametri antiglobalisti, antiusurocratici, anticonsumisti, antiespropriatorii e relazionalmente popolari, partecipativi, differenzialisti, olisti e destinali. Tutti responsabilmente declinabili, ma tutti, per noi, invalicabili.

La necessità di una sorta d’urfuturismo – o chiamiamolo come vogliamo ma comprendendo endiadi ed ossimoro – quindi oggettivamente per principi espressi e per direzionalità scelte – è vitale e non solo spirituale, ideale, generazionale, artistica. E dobbiamo figurarcela come estranea a tutti i parametri della usualità borghese accettabile attuale, ovvero quel qualcosa che sta tra l’eccellenza senza paragoni (ovunque si verifichi) e la scorrettezza estrema del pensiero non assoggettato – almeno in prima battuta – ad alcun limite, né di tipo umanistico né di tipo confessionale ed una vitalità ritrovata e luperca che non deve prendere esempio da nessuno perché nessuno è in grado di darci ciò che non ci appartiene già, almeno come ipotesi di lavoro. Ogni volta nella storia in cui ci siamo accompagnati od affidati ad altro od ad altri siamo sempre miseramente falliti, prima o poi, perché la nostra vocazione è trovare la nostra strada da soli, in estremamente attenta ma perfetta autoreferenzialità, che è l’unico viatico, paradossalmente, anche per sopravvivere nel mondo globalizzato attuale. Auguri a noi.

Sandro Giovannini

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/

 

 

 

PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’

POPOLO PARTECIPAZIONE DESTINO”

 

Sommario del “Libro-Manifesto”:

I PARTE – Premessa:

Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Claudio Bonvecchio, Stefano Vaj

II PARTE – Argomenti contributi scritti di:

 

1 – Metastoria-Metapolitica: Gabriele Adinolfi, Giuliano Borghi, Giandomenico Casalino, Luigi Capozza, Giovanni Damiano, Germanico Gallerani, Carlo Gambescia, Aldo La Fata, Alberto Lombardo, Francesco Mancinelli, Luca Leonello Rimbotti, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Andrea Scarabelli, Primo Siena, Piero Vassallo , Ubaldo Villani Lubelli.

2 – Geopolitica: Leonardo Clerici, Giulio Maganzini, Matteo Marconi, Marino Micich.

3 – Geofilosofia-Ecologia: Giuseppe Casale, Alberto Figliuzzi, Giuseppe Gorlani, Luigi Lombardi Vallauri, Simone Marletta, Paolo Aldo Rossi, Gianfredo Ruggiero, Giovanni Tuzet, Eduardo Zarelli.

4 – Simbolica-Psiche: Luciano Arcella, Mario Bernardi Guardi, Davide Bigalli, Francesco Cappuccio, Riccardo Campa, Sandro Consolato, Alessio De Giglio, Francesco Franci, Sandro Giovannini, Domenico Lancianese, Rita Catania Marrone, Roberto Sestito, Adriano Segatori.

5 – Etica-Politica-Economia: Vittorio de Pedys, Susanna Dolci, Luca Gallesi, Teodoro Klitsche de la Grange, Guglielmo Maria Lolli-Ghetti, Francesco Paolo Menna, Alberto B. Mariantoni, Riccardo Scarpa, Augusto Sinagra.

6 – Comunicazione:Marco Canestrari, Gaia Conventi, Marco Ferrazzoli, Alberto Figliuzzi, Maurizio Ganzaroli, Biagio Luparella, Elisabetta Oggero, GiuseppePuppo, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Luigi Sgroi.

7 – Estetica:

A) Arti Figurative: Ettore Bonessio di Terzet, Mario Bozzi Sentieri, Graziano Cecchini, Vincenzo Centorame, Vitaldo Conte, Alessandro Guzzi, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Filippo Venturini,

B) Poesia/Letteratura: Manlio Bichiri, Brunello De Cusatis, Giuseppe Di Gaetano, Zairo Ferrante, Cesare Ferri, Sylvia Forty, Roberto Guerra, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Ferdinando Menconi, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Riccardo Roversi, Paolo Silvestri,

C) Musica: Alberto Cesare Ambesi, Stefano Balice, Paolo Melandri, Marco Monaldi.

III PARTE – Appendice

1 – Postfazione di Giovanni Sessa; 2 – Note biobibliografiche, 3 – Elenco adesioni, 4 – Infolio di Sandro Giovannini; 5 – CD musicale di Mario Mariani

giovannini.sandro@libero.it

 

il libro-manifesto

per una

Nuova Oggettività
 
popolo partecipazione destino
 
può essere prenotato a 15 Euro
 
presso la libreria online: www.antichilibrionline.com
 
mail: libreriapandora@gmail.com
 
tel/fax : 0732-22882
 
Libreria Pandora, Piazza Fratelli Rosselli, 5 – 60044 – Fabriano (AN)
Pagamenti : Contrassegno, Paypal, Carte di Credito, Conto Corrente Postale, Bonifico Bancario.
Spedizioni : La Libreria Pandora spedisce entro 24 ore dalla ricezione del tuo ordine, dal lunedi al venerdi. Gli ordini che riceviamo durante il fine settimana vengono evasi il lunedì successivo.


Il libro-manifesto successivamente sarà messo
in distribuzione a 25 Euro
 
…per favore, indicare l’indirizzo postale ove inviare il libro-manifesto…
 
*data Uscita Libro 15 Ottobre 2011
Libro-Manifesto