Archive from aprile, 2011
Apr 22, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

IL DINANIMISMO AUGURA A TUTTI UNA PASQUA ALLA RICERCA DELL’UOMO

caravaggio_tommasoR375.jpgIl dinanimismo augura a tutti i suoi lettori una felice e serena Pasqua.

Dio si è fatto Carne ed ha consegnato l’Umanità nelle mani dell’Uomo affinché potesse essere salvata, protetta ed amata.

Questo è il nostro compito, ieri come oggi ed oggi come domani.

ZF

Elegia Pasquale -Andrea Zanzotto

Pasqua ventosa


che sali ai crocifissi


con tutto il tuo pallore


disperato, dov’è il crudo


preludio del sole?


e la rosa la vaga profezia?


Dagli orti di marmo


ecco l’agnello flagellato


a brucare scarsa primavera


e illumina i mali dei morti


Pasqua ventosa


che i mali fa più acuti


E se è vero che oppresso


mi composero a questo tempo


vuoto per l’esaltazione del domani,


ho tanto desiderato questa


ghirlanda di vento e di sale


queste pendici che lenirono


il mio corpo ferita di cristallo;


ho consumato purissimo pane


Discrete febbri screpolano la luce


di tutte le pendici della pasqua,


svenano il vino gelido dell’odio;


è mia questa inquieta Gerusalemme


di residue nevi, il belletto


s’accumula nelle stanze


nelle gabbie spalancate


dove grandi uccelli


covarono colori d’uova


e di rosei regali, e il cielo


e il mondo è l’indegno sacrario


dei propri lievi silenzi.


Crocifissa ai raggi ultimi


è l’ombra le bocche


non sono che sangue


i cuori non sono che neve


le mani sono immagini


inferme della sera


che miti vittime cela nel seno.
*Poesia postata dalla Redazione e liberamente tratta da:  http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-andrea-zanzotto/elegia-pasquale.html
**Quadro “l’Incredulità di San Tommaso” (Caravaggio 1600-1601) postato dalla Redazione e liberamente tratto da: http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/4/22/PASQUA-Aldo-Trento-la-vittoria-sull-oscuro-male-del-vivere-quotidiano/170283/
Apr 17, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    2 Comments

Azione dinanimista: sulla cattiva strada

barboni.jpgDedico questa a chi ruba il pane, al barbone dietro l’angolo, a chi vive ai margini di un semaforo, a chi vende il proprio corpo per sopravvivere, a chi – malato di solitudine – si droga per curarsi, a chi vive in ginocchio, a chi è sudicio e per strada viene scansato…a tutti gli “amici” che, a causa della mia ipocrisia, hanno scelto la loro personale “cattiva strada”.
Ma posso davvero essere sicuro che sia stata una scelta peggiore rispetto alla mia “buona strada”?  (Zairo Ferrante)                                                                                                                                                                                                                                                                                                      
“La Cattiva Strada” (Fabrizio De Andrè 1997)
*Alla parata militare
sputò negli occhi a un innocente
e quando lui chiese “Perché “
lui gli rispose “Questo è niente
e adesso è ora che io vada”
e l’innocente lo seguì,
senza le armi lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Sui viali dietro la stazione
rubò l’incasso a una regina
e quando lei gli disse “Come “
lui le risposte “Forse è meglio è come prima
forse è ora che io vada “
e la regina lo seguì
col suo dolore lo seguì
sulla sua cattiva strada.

E in una notte senza luna
truccò le stelle ad un pilota
quando l’aeroplano cadde
lui disse “È colpa di chi muore
comunque è meglio che io vada “
ed il pilota lo seguì
senza le stelle lo seguì
sulla sua cattiva strada.

A un diciottenne alcolizzato
versò da bere ancora un poco
e mentre quello lo guardava
lui disse “Amico ci scommetto stai per dirmi
adesso è ora che io vada”
l’alcolizzato lo capì
non disse niente e lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Ad un processo per amore
baciò le bocche dei giurati
e ai loro sguardi imbarazzati
rispose “Adesso è più normale
adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto
che io vada “
ed i giurati lo seguirono
a bocca aperta lo seguirono
sulla sua cattiva strada,
sulla sua cattiva strada.

E quando poi sparì del tutto
a chi diceva “È stato un male”
a chi diceva “È stato un bene “
raccomandò “Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c’è amore un po’ per tutti 
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada
sulla cattiva strada.

*Testo spontaneamente tratto da: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_fabrizio_de_andre_1059/testo_canzone_la_cattiva_strada_33203.html

*Per guardare il video: http://www.musictory.it/musica/Fabrizio+De+Andr%C3%A8/La+Cattiva+Strada


*Foto spontaneamente tratta da: http://www.solidarietainrete.org/?p=2510

 

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE CON QUADRO DI LILIANA UMMARINO

LA CONTRO-BALLATA DELL’UOMO-ROBOT

Di

Zairo Ferrante

 

215421_1819367116782_1018269871_31866767_7761060_n.jpgVaga l’uomo-robot

in questo inizio

di millennio ma

fine di progenie,

vecchia e superata.

 

Vola l’uomo-robot

tra aurore siderali,

porte temporali e

ruscelli radiopachi

d’intelligenze neocreate.

 

Tra molecole di bario

al vento regalate,

vive l’uomo-robot,

che si nutre della scienza

a trasmissione ultravioletta.

 

Combatte l’uomo-robot

con tiranni sanguinari,

che han per padre

il dio danaro e per

madre il gran mercato.

 

Sopravvive l’uomo-robot

in questa fine di progenie,

in questo inizio dell’eterno.

Tra più soli artificiali e

viaggi interspaziali.

 

Ed insegue l’uomo-robot,

la sua anima ormai ceduta

ai diavoli mascherati,

con promesse ben’agghindate

per un futuro immacolato.

 

E si dispera l’uomo-robot

per la sua anima che ha perduto,

per la ricchezza vanificata,

ché solo un robot – e non un uomo –

all’eterno ha consegnato.

 

14-4-2011

Copyright2011©zairoferrante

http://zairoferrante.xoom.it/

 

*Quadro dell’Artista Liliana Ummarino: FUKUSHIMA olio su tela 35×50 (Foto ricevuta direttamente dall’Artista -Roma 2011 -)

Apr 7, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

Azione dinanimista contro la vita rubata

C_2_video_218261_videoThumbnail.jpgGuardate questo video e poi ditemi.

Ditemi se è possibile vivere così.

Ditemi se è giusto andare a scuola con l’incertezza ed il terrore del futuro e del presente.

Ditemi quanti di voi  si augurerebbero questo per il loro figli.

Ditemi quanti di voi riuscirebbero a lavorare  serenamente pensando a quello che da un momento all’altro può accadere ai propri figli.

E ditemi – infine – se sono “umano” nel pregare Dio affinchè la sua Ira si abbatta su chi, ogni giorno, sottrae a Bimbi ed adulti serenità, futuro e poesia del vivere.

Zairo Ferrante

Per vedere il video “Vivere a Forcella” (puntata Iene 6-4-2011): clicca qui

Apr 2, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    1 Comment

QUANDO LA CULTURA E’ DIETRO L’ANGOLO E NOI NON LA VEDIAMO.

Peter_Russell_17.jpgE’ da qualche giorno che in rete circola una lettera della Scrittrice ed amica del Dinanimismo Giovanna Mulas. Lo scritto, molto lungo e ben dettaglaito, descrive perfettamente una condizione purtroppo comune a molti Scrittori ed Artisti che, in assoluta dignità, hanno deciso di fare della propria Arte ( come è giusto che sia) il proprio mestiere.

Nella fattispecie, leggendo la lettera aperta, si scopre che la Scrittrice, pluripremiata a livello Internazionale e candidata – udite udite – addirittura al Nobel, non è mai riuscita ad organizzare un evento – ovviamente culturale – nel piccolo Comune dove vive, con Suo marito (Poeta Argentino) ed i suoi quattro figli, da ormai diversi anni. Eppure, chi segue questo blog, è ben a conoscenza di quanto la nostra Scrittrice abbia dato, all’Italia ed all’Italia nel Mondo, in termini di cultura, arte ed umana solidarietà. 

Prendo nuovamente atto, con enorme rammarico, che i precedenti errori, compiuti nei confronti di Artisti poi diventati un orgoglio per il nostro Paese ( vedere Alda Merini), a nulla son serviti se non ad indignarci per qualche secondo.

Potrei farvi i nomi di centinai e centinai di Poeti, Scrittori ed Artisti che – vissuti nell’indifferenza più totale da parte delle istituzioni – sono stati poi osannati – dalle stesse -con corone d’alloro ed in nome della cultura, il giorno successivo alla loro morte.

Beh, nulla in contrario! E’ ovvio. Se non stessimo parlando di ipocrisia allo stato puro.

Insomma, perchè omaggiare un Artista quando ormai non si può più beneficiare della sua viva Arte e della sua Presenza?

Perché riconoscere un talento solo quando viene a mancare e, per di più, quando fino al giorno prima lo si snobbava?

Non è forse questo il seme, la pianta ed il frutto di quella che, comunemente, chiamiamo ipocrisia?

Non è forse più semplice, dignitoso, economico ed umano rendersi conto che la cultura è spesso dietro l’angolo e le Istituzioni – forse anche con la nostra complicità – quotidianamente  la lasciano in disparte?

Zairo Ferrante                                                                                                                                                         

LETTERA APERTA DELLA SCRITTRICE GIOVANNA MULAS

 

Ne parlavo proprio ieri con un’amica giornalista, per un pezzo che riporterò anche su queste mie pagine durante i prossimi giorni.

-…e a Lanusei come vivi?-, mi ha domandato Ilaria

-Tante persone col cuore puro, veri sardi. E questo fa un paese-

-Si ma…come vivi?-

 

È dal 2005 che vivo in Lanusei con mio marito e i miei quattro figli. La gente è semplice e cordiale quanto basta (potrei dire il contrario della mia gente?), dedita in linea di massima ad agricoltura e pastorizia, pettegolezzi da paese, vicoli stretti e strade da rifare. Per le vie, vecchie da rosario, odore di minestrina calda. Il mare sardo, con le sue rocce rosse, lo vedo dalla finestra della mia cucina. Pochi veri amici, gli stessi sacrifici di troppe famiglie in questa Italia che piange a sangue la bardatura a festa e gl’ interessi puntuali dei malati di ‘cholulismo’, come chiama mio marito lo smaniare di qualcuno per apparire ‘in foto con’ o ‘amico di’.

Disturbi fisiologici nel mio mestiere, un pò come il mal di stomaco legato all’influenza di stagione: ci si abitua col passare del tempo.

Spesso ripenso a Peter Russell, un caro amico scomparso per il quale, a lungo, mi sono battuta con amici giornalisti al fine di fargli ottenere la cittadinanza italiana e relativi favoritismi socio-economici che tale condizione comporta o dovrebbe comportare.

Grande poeta inglese di nascita ma, in realtà e come tutti i grandi, di appartenenza del mondo, pluripremiato, più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura. 

Ci penso anche quando leggo della giovane Fondazione a lui dedicata in Pian di Scò, luogo che l’ha visto attraversare i suoi ultimi anni in disperazione, miseria e quasi cecità, nell’indifferenza generale.

Penso a quante cose potrebbero realizzarsi grazie ad una cultura della cultura e a chi vive per la cultura in dignità e purezza, a quanto si può crescere e far crescere grazie alla e nella cultura, quanto si può diventare ciò per cui si è chiamati al mondo: uomini. Perché uomini si diventa, non si nasce.” …continua sulla pagina ufficiale della Scrittrice: http://www.facebook.com/#!/notes/dialogo-con-giovanna-mulas/comune-di-lanusei-e-lomertosa-coltura-della-non-cultura-giovanna-mulas/10150155458793521

**Foto del Poeta Peter Russel che la Redazione ha liberamente tratto da:  http://www.peterrussell.info/ilpoeta_home.htm