Archive from gennaio, 2011

Prosa poetica di Roberto Lo Presti

beata-madre-teresa-di-calcutta.jpgPoesia “Su Madre Teresa di Calcutta”

di Roberto Lo Presti

La forza,l’intelligenza nascosta e spesso velata,l’energia del mondo nelle tue piccole dolcissime mani di mamma,sorella,amica,confidente,suora,infermiera,madonna vestita di poco,esile ed apparentemente vacillante,dolcissima nel sorriso amaro dello specchio della sofferenza immane di:uomini senza casa,vita,respiro,speranza,dignità,sporchi legni sanguinanti gettati nel fango più del fango,immagine unica irrepetibile,misticissima,serenissima,decisissima,Vangelo aperto e voluminoso,ricchissimo di vita,di fascino,di infinito amore e serenità…Grazie,sorella mia,mia mia mia tutto…, il mondo intero ti abbraccia con un profondo sorriso ,misto al pianto dirotto,di chi ha capito di aver tanto sbagliato…Amen

Roberto Lo Presti: Laureato in  Economia e Commercio a Messina-  Conseguita Specializzazione in Economia Aziendale c/o l ‘Università ”L.Bocconi” in Milamo (corso biennale con 18 discipline d’esami)- Abilitato all’insegnamento di: Matematica x le Scuole Medie- Abilitazione per le Discipline Economico-tecniche aziendali  nonchè Giuridiche economiche e Turistico-alberghiere;dottore   commercialista e Revisore dei conti- Docente ruolo presso gli I.T.C. ( Ragioneria e Tecn.comm.le) –Cultore della materia: Statistica (Univ. Messina)–Docente a Contratto (Univ. ME) e Docente a contratto integrativo  da   8  anni c/o l’Ateneo di Messina-( di Economia Aziendale- Economia  -Economia applicata). Libero appassionato di Arte e di Poesia.

*Foto tratta da: http://www.frasibelle.net/madre-teresa-di-calcutta.html/beata-madre-teresa-di-calcutta

Versi di Un poeta per tensione

barbari_fondo-magazine1.jpg“Barbari”

di Martin Ricco

Ieri 

Ho visto le rondini ( tante ).


In un rovo centinaia d’api a suggere un fiore.


A casa con voce lontana il tg. parlava della fame nel mondo

del rincaro del riso, di scontri nelle piazze asiatiche e mediorientali

accaparramenti di cibo nei super market americani.


Beati i barbari che con 10 kg. di riso si illudono

di comprare l’immortalità.


Alzo lo sguardo e le rivedo..

gioiose

testimoni di continuità.

Martin Ricco (questo è il suo pseudonimo): è poeta e pittore ferrarese, scrive e produce per vocazione e tensione d’Animo. Non cerca verità, ma solo momenti. Ecco perchè non vuole essere ricordato, se non per il momento descritto.

*Immagine “i Barbari” tratta da: http://www.mirorenzaglia.org/?p=15756

Versi di Maria Teresa Sica

34521_138222812874476_100000602747842_288468_8217882_n.jpgIMMOBILI  da “Voli Emozionali”

di Maria Teresa Sica

 

Seduta di fronte a te sfioro i contorni del tuo viso, i tuoi capelli,

sorrido, dolcemente, ed i miei occhi sembrano sereni.

La tua espressione è grave, ma i tuoi occhi lucenti la tradiscono,

vorresti accarezzarmi, resti immobile.

Dolci sensazioni fanno vibrare i nostri corpi, le nostre menti,

comunichiamo, silenziosamente, ed intorno sembra esserci il vuoto.

Vorremmo poterci scambiare in dono un magico istante carico d’affetto,

non possiamo, restiamo immobili.

Per un attimo ti regalerei tutta me stessa,

per riempire, con amore, quel vuoto che pare ti accompagni,

colmare fugacemente un bisogno d’amore che ci teniamo dentro,

e dare, a te che sento così dolce, ma resto immobile.

Scompare il mio sorriso, sparisce la luce dei tuoi occhi,

la mia mano s’allontana dal tuo viso.

Rumori.

Scompare il vuoto intorno.

*Quadro: “Donna e Dama” della pittrice messinese Francesca  Lo Presti

 

 

 

Biografia della Poetessa:

 

Nata a Napoli il 15 Aprile 1967 Maria Teresa Sica è una maestra di scuola elementare. Diplomata ISEF, per un breve periodo ha gareggiato come mezzofondista; tecnico audiometrista, nel periodo in cui era tirocinante in ospedale ha seguito un corso di LIS (lingua italiana dei sordi) perché trovava necessario saper interagire con i pazienti che ne avevano bisogno. Molto di quanto appreso nella sua formazione, in particolare le nozioni di fonetica, logopedia, fonologia e linguistica, le utilizza nell’espletamento della sua attuale professione; ricorre anche alle conoscenze di acustica, per avvicinare i suoi alunni alla musica ed al canto, il quale rappresenta da sempre una sua passione cui si dedica a livello amatoriale. Il percorso professionale è affiancato da molteplici interessi: oltre il canto c’è la matematica, intorno alla quale ha effettuato uno studio sui numeri primi pubblicato su una rivista on-line; la grafica pubblicitaria, che ha perfezionato seguendo un corso inerente; l’astrologia, cui si è dedicata per un periodo interessandosi a quadri astrali, effemeridi, aspetti ed relative influenze sulla personalità; la scrittura, che ha abbracciato sin da adolescente dando origine a poesie, testi ed altre produzioni molte delle quali… ancora inedite.

Nel dicembre 2009 ha pubblicato “Voli Emozionali” una raccolta di poesie caratterizzate, più che da una metrica, da un ritmo musicale interiore; il libro, a detta di chi lo ha letto, è un profondo viaggio nelle emozioni che, espresse in maniera semplice e fluida spingono alla riflessione ed aprono, in parte, la via per meglio conoscere la natura dell’autrice.

Poesia di Zairo Ferrante

E SCORRONO I POETI

di Zairo Ferrante

18434_103344779687158_100000349098153_78159_5988403_n.jpgE scorrono i Poeti

come fiume argento vivo

a perdersi nel mare.

Molti sono già passati

Alcuni sono passanti

Qualc’altro, e questo sono io,

è morto giovane.

E frugano i Poeti

tra le lacrime della gente.

A loro poco importa

quando piegano,

a fatica,

le parole nel recinto d’una pagina.

Ed ecco ché li deridono,

quando parlano i Poeti.


Perché non sono nulla

se si esclude la loro voce.

Perché contano meno,

quando in silenzio,

della gente

un poco…,

portan la Croce.

 

Zairo Ferrante

26-1-2011

Copyright©2011: http://zairoferrante.xoom.it/

Dedicata ai Poeti, a Chi fa poesia, a Chi

la poesia la vive nel silenzio del Cuore.

*Quadro: “Mendicante” di Carofalo Vincenzo

Dal libro “Ricordati che non sai ricordare” – “Recuérdate que no sabes recordar”.

n1090935450_30199746_6816911.jpgIn questo mare di Carlos Sanchez

Il vento e il suo rumore di lontananza

passa da finestra a finestra

come una pettinatore di carte sciolte

di porte socchiuse

e ordina con la sua logica

I’ordine soggetivo della mia vita.

Filtra nel mar d’aria

mi fa nuotare d’immesità

in questo punto incerto.

I fantasmi burloni

che abitano la casa

disordinano i miei libri

ed i miei ricordi balbuzienti.

Profumi di tigli

d’acacie e carne arrosto

si lasciano trasportare dalle onde

nell’alta marea del villaggio.

Non ho preoccupazioni nuove

mentre scarabocchio questa poesia

da millepiedi lento

non mi assalgano i dubbi

che continuano a rimanere senza risposta

né i dischi volanti

né la putrefazione di questo sistema

in questo mare d’aria che respiro.

 

23 di marzo 2010

Folignano

 

 

En este mar

El viento y su rumor de lejanías

pasa de ventana a ventana

como un peinador de papeles sueltos

de puertas entreabiertas

y ordena con su lógica

el sujetivo orden de mi vida.

Se filtra en este mar de aire

me hace nadar de inmensidad

en este punto incierto.

Los fantasmas burlones

que viven en la casa

desordenan mis libros

y mis recuerdos tartamudos.

Perfumes de tilos

de acacias y carne asada

se dejan transportar por las olas

en la alta marea del poblado.

No tengo preocupaciones nuevas

mientras garabateo esta poesía

de lentos ciempiés

no me asaltan las dudas

que van quedando sin respuesta

ni los platos voladores

ni la putrefacción de este sistema

en este mar de aire que respiro.

 

23 de marzo 2010

Folignano

*Versi ricevuti dal poeta Carlos Sanchez: nato a Buenos Aires, in Argentina, il 24 dicembre 1942. Risiede in Italia. Ha viaggiato per anni nei paesi dell’ America Latina e del Medio ed Estremo Oriente come consulente ed esperto in comunicazione sociale per diversi organismi delle Nazioni Unite e della cooperazione internazionale.

 

 

    Ha lavorato come professore di Lingua e Letteratura Ispanoamericana presso le Universita  La Sapienzadi Roma, Cassino e Suor Orsola
Benincasa di Napoli.
    Come giornalista, regista e fotografo, ha collaborato con riviste e giornali di tutto il mondo.
    Ha scritto sceneggiature e diretto programmi televisivi per la RAI.
 
    Attualmente partecipa come collaboratore dell’Area Europea, nella rivista Polidiomatica On Line d’arte e Cultura “I Poeti Nomadi”, diretta da Martìn Micharvegas ed Enea Biumi.…..CONTINUA SU: http://www.europclub.eu/componente-Carlos-Sanchez.html

PER ALDA MERINI…di Francesco Masia

01_352-288.jpg Sa torrada de Alda” ……………………… “Il Ritorno di Alda”

Tue delicadu puzzoneddu……………………Tu fragile uccellino
bennida a plagiare ……………………………venuta a sedurre
chie già t’amaiada…………………………….chi già ti amava
pro ettare subra sa pedde nostra……………….per versare sulla nostra pelle
durchesa e poesia………………………………dolcezza e poesia
chi nd’est brinchende de innozenzia…….che trabocca d’innocenza.

Milli farses………………………………….Mille frasi
isparghes dae cue subra…………………….espandi da lassù
comente ddelizia de asos…………………….…come delizia di baci
inondas su tou passare………………….….. inondi il tuo passar
gemende de tanta innozenzia………………gemendo di tanta innocenza
in d’unu mare de eterna mitezza…..in un mare di eterna mitezza!!!

*Foto tratta da: il sole 24 ora.com

E PER STILE…MONTALE NON FU ASSASSINATO

Ho ricevuto, pubblicandolo di seguito, uno degli scritti più stupefacenti e sorprendenti che mi sia mai capitato di leggere. Chi mi conosce e chi mi legge, sa benissimo che non uso aggettivi e superlativi a casaccio. Nelle pagine che seguono, infatti, troverete quello che, l’Amico e Scrittore, Girolamo Melis ha assemblato e mi ha spedito. E se la grandezza delle persone e proporzionale alla grandezza delle loro idee, allora, non sbaglio ( non sbagliate) a ritenere Girolamo Melis un grande Scrittore. E sono sicuro che anche, il “semprevivo” e Genio, Montale, potrà, ora, sorridere di questo, dall’alto della sua Poesia, “sbracato dentro una giacca-camicia”.
Zairo Ferrante
37.
Eugenio Montale
Mi fece impressione rivedermelo davanti, accasciato su una seggiolina nella stretta Libreria di Cesarino Branduani, vivo pur se non vegeto, lui, il “poeta laureato”, il signor perito  Eugenio Montale. Scampato, senza saperlo, all’attentato letterario della Linea O, il Poeta non batté ciglio nel vedermi né alla presentazione che fece di me Cesarino. Gli ero del tutto sconosciuto, ma anche se gli fossi stato noto, la sua granitica e scostante superbia non gli avrebbe mosso neanche un pelo umano. Tuttavia mi porse una mano assente ma forte, che si distaccò di pochi centimetri dal corpo sbracato dentro una giacca-camicia.

Quando Cesarino gli disse che ormai vivevo a Parigi, si ravvivò e mi guardò attraverso le occhiaie cadenti,  mi lanciò una domanda da vecchio Premio Nobel strappato dalle terze file: “Che dicono di Montale, in Francia?”

Gli risposi con una bugia letteraria: “Lei ha scosso il vecchio cuore intelligente della Francia di noi tutti…” Che cosa capì? Ci credette? Che cosa credette?

Non parlò più ma fece cenno a Cesarino di tirar fuori il suo nuovissimo libro Fuori di casa, lo firmò e me lo porse. Lo ringraziai e mi venne di carezzarlo, quel triste vecchio. Ma non riuscii a farlo, per rispetto e per affetto verso il grande Beniamino, ideatore di un mancato omicidio perfetto.

(Anni dopo, quando scoprii che alla furia collezionistica del mio caro amico Marcello Dell’Utri, quel libro poco noto, e con la prolissa dedica di Montale a me, avrebbe fatto molto piacere, glielo regalai immediatamente. Marcello ne fu contento e  i miei amati Poeti di casa mi sono ancora grati.)

 

(da Il Corpo è tutto)

 

Omicidi Letterari,

cortiletto del bar Giamaica. Milano 1961

 

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Nella foto, Beniamino dal Fabbro

Per essere certo che non sbagliassi mira, abbassò l’occhio in linea col mio fucile immaginario, mi sorresse il gomito sollevandomi lievemente la mano.  E disse: “Fuoco!”

Passammo quasi un’intera estate (l’estate del 1961) a progettare l’assassinio di Eugenio Montale.

Fu una delle estati più belle della mia vita. Con il grande Maestro Beniamino Dal Fabbro, atrabile cronista di Musica, spietato svelatore di note false e di arbitrii divistici, delizioso studioso d’arte pianistica (Il Crepuscolo del Pianoforte, Einaudi) e pianista per i rarissimi amici, ci scegliemmo a prima vista. Ci stringemmo e ci “rendemmo omaggio” con ironia goldoniana, e giocammo la Vita Spericolata, la sopravvivenza dandistica nel Secolo della mediocrità calcolata. Fummo inseparabili per alcune estati: ci accomunava la Lingua e la Poesia Francese, Dostoevskij, il “non-parlare-mai” del perito edile Montale, la tenerezza per Salvatore Quasimodo, l’ombrello amato da lui e odiato da me, e il camminare.
Seduti al Bar Giamaica, lungi dalla ristrutturazione, curammo nei dettagli il compimento della nostra missione. “Una missione umanitaria”, la definiva il grande Beniamino: colpendo al centro della fronte il poeta Montale un attimo prima che i battenti dell’autobus “S” si richiudessero, e contando sulla sua maleducazione che lo faceva stare aggrappato ad entrambi i montanti di ferro cromato, ostruendo la salita e la discesa degli altri passeggeri, il Montale non avrebbe mollato la presa ma, reclinando il capo con il proiettile tra i sopracciglioni, sarebbe rimasto così, sostenuto dalle porte chiuse.


La successiva fermata della “S” era proprio di fronte all’ingresso principale del Corriere della Serva, al 28 della via Solferino. Le porte si sarebbero riaperte e il Montale ne sarebbe rotolato fino a presentarsi davanti alla dimora dei “suoi padroni”. Perché “missione umanitaria”? Così avevo chiesto a Beniamino Dal Fabbro quando mi propose di eseguire il piano.
La sua risposta era stata: “Così il Montale, dopo una vita passata ad entrare dalla porta di servizio, potrà finalmente entrare dalla porta principale del giornale dei suoi padroni!”
Rinunciammo al Bel Gesto quando, dall’America, giunse la notizia che Hemingway si era puntato il fucile sotto il mento e si era fatto saltare il cervello. Così Beniamino dichiarò decaduto il nostro progetto con le seguenti parole: “Troppo banali, queste morti per arma da fuoco…”

 

 

Da http://girolamo.melis.it/

 

(a Beniamino Dal Fabbro)

Il grande Beniamino

 

 

Mi manchi Benjamin rasente i muri

ho inseguito furioso i quarantanni

l’abisso affìne dell’età

t’ho sfidato a superarti

io vecchio e tu tornato adolescente

che tanto eri già

gestuale sacrificale

dentro attraverso il goliardico

confessionale

così battesimale

per accucciarmi accanto al pianoforte

al quale irato tu ricostruivi lo spartito mozartiano

cazzo urlavi il divino Mozart l’ha scritte così

e così e così queste note

non come il Benedetti Michelangioli le insulta

con le sue piote segaiuolvirtuose

bresciane bresciane

poi anche a me non le mandavi a dire

scazze feroci contro i pavesini e i vittorini

e i cecchini e i pratolini

toscanelli e aspiranti toscanini

non te n’andava bene una cristo

ma sai gliè che nessuna era bene

e la bellezza già in quell’affacciarsi

degli anni sessanta

era altrove

 

…gruppano ora dentro un vagolare

ànfanano e s’incrostano

armenti pacifisti inzaccherati

d’analfabetiche scorie 

Benjamin

c’era già Pasolini e parlava e scriveva e grandiosamente vedeva

le morenti generazioni

eppure le voleva salve a colpi di linguaggio

e non si dilettava negli agguati

abissalmente nuovo

ma Eschilo mica Flajano

sparava in bocca nel luogo d’afasìa

ai nuovi scolari ai nuovi maestrucoli

alla italiana linguetta

e diàva in Lengua

i milioni e milioni

che smerdavano il Sacro

e a Milano era amato dai rari

non dai vagheggiatori dei giangiacomi

 

…vedi sonnambulano

scuoiate bucherellate

sul fronte telecamera

mentre le braghe cacherellanti

ristagnano tra i risvolti di carni

e le frollate carte d’identità

le clonecàpre manco s’inerpicano

né precipitano se ne stazzano nell’ordinaria

lista d’attesa del burrone

alle costole dei clonecàpri trìffidi

lì nei paraggi d’un ticket usato

 

…e ti sembrava merda Benjamin

quando isterici Rumi & Garelli

razzavano le sottane deserte a Brera

e profittando di basse metriche

assonanzacce allitterazioni contrepèt al Montale

perito industrial Eugenio

topesco e corrierato di boria

e olé che entrino i còmici

prima dello spettacolo dell’attentato

olé

buster keaton

e wurstel crauti

e chatta nooga

e taras bulba

e coca cola

e walzer lento

e santo maso

e cassi nari

e mentre i cosiddetti minori

musicologi a ore e inchini

al Commendator Meneghini

e imbrattatele “ce l’hai un mila?”

entrava la Poéta aggrappata

al risottino delle Pirovini

aggratis

e lì su due ginocchi tremanti

t’obliteràva la Poèta

per una notte al caldo

olé

olé Benjamin

passavi all’azione verlainiana

e mi donav’iperdosi

d’aristocratico disprezzo

portando acqua al mare oceano

sanquirichese

e allora procediamo? Procediamo

 

il fucile ce lo metto io lo tengo

incollato sotto lo Steinway a coda lunga

oliato e pulito

e tu ci metti la mira oh senesìno

costì ò costì io resto accanto

allo spigolo del Ponte di Brera e batto il tempo

come arriva la “S” e si spalanca la prima porta

e il tronfio nobel mancato si scopre

ai montanti del bus

immontalato come un creditore

lo sguardo perso sotto i suoi livori

e prima che i battenti s’accostino

all’uopo di sfornarlo

flaccido e prono all’uscio

principal del Corsera –

un attimo un attimo oh ghibellino

e stciumm colpo secco nel centro della fronte

vetri rotti di bottiglia cocci

e il Montale s’accàpa ai battenti

e non stacca le mani e resta lì

laureato sul campo e rotola

alla fermata della sua Stoccolma

al sacro numero della via Solferino

 

e tosto gli ruscellano intorno

buzzati e gramigna

giansiri ferrati

anceschi belli freschi

e la crespi disadorna

e chi è stato! e chi ha osato!?

sacrilegio all’erede del Pascoli

e per giunta bello fresco

ma no Benjamin non potrebbe

no non è stato il corvo di Belluno

non ci vede d’un palmo

c’è una mano sicaria –

a Brera a Brera!

 

ma il Montale vivrà

putrescente da vivo

falso allarme non è morto

Benjamin

era solo una prova una prova generale

senesìno però l’angolatura era buona

la prossima volta

la prossima volta

ma non c’è mai stata Benjamin

ti ricordi?

ben altri scoops e shots

venivano d’America

l’Hemingway sì che s’è piantata in gola

la fedele Winchester

e a Marylin gliel’hanno fatta

i gesti son finiti e le canzoni

si perdono tra terrori e tremori

perché dannarci l’estasi nel segno

grandioso di Rainer Maria Rilke

spargendo pallidosangue ligure e non gallo

ad inquietar galline

 

rinunciammo Benjamin

ma non all’ira

e io qui sopravvissuto perfino alla Milano del  Bettino

scappicchiato e tornato qui non cedo

a levar mani e dare in smaniose

scenate al Biffi Scala.

 

Sto aggrappato all’invettiva

al fertile disprezzo.

 

 

 

 

Da Odio Amore Furia

*Materiale ricevuto dallo scrittore Girolamo Melis

Estratto di Roberta Murroni

iceberg.jpgIn verità vi dico: dissolvetevi.
Si ,dissolvetevi! Perché tanto, come ben vedete, non potrete mai scaldare il cuore di un iceberg.
Ride di voi, si prende gioco di voi.Poi vi frantuma. Mille piccoli pezzi, sparsi per terra, uno sull’altro,uno sotto l’altro.
Tanti pezzi di carne e sangue.
Non so più dove raccogliere parti di me.
Mi mancano delle dita, un occhio, una delle mie tre paia di labbra: non mi trovo più.
E non mi riconosco.
Esternamente tutto è perfetto, ma basta cercare.. trova il tarlo! Trovalo e buttalo fuori!

Ah, dissolvetevi! Allontanatevi finchè potete! Sotto viso d’angelo Mostro si nasconde!
Annientatelo con il fuoco! L’iceberg perirebbe solo con un alito caldo dopo un bicchiere di caffè.

ATTENZIONE!!!

IL “DinAnimismo” ovvero (Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime), fondato dal poeta e scrittore Zairo Ferrante , è stato già ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della critica letteraria, raccoglie le opere e vanta le collaborazioni ed il sostegno di numerosi Artisti (Alcuni anche molto noti) sia Italiani che Esteri ed ha come obbiettivo quello di riavvicinare l’Arte e specialmente la Poesia all’Uomo, in quanto pura ed essenziale voce della sua Anima. Il movimento si prefigge di divulgare una poetica ed una produzione artistica ispirate a princìpi di matrice ” romantico-umanistica “, con lo scopo di sostenere ed accompagnare l’Uomo in questo periodo di transizione “futuribile”, caratterizzato da enormi cambiamenti e scoperte tecno-scientifiche che, se non saggiamente “adoperate”, possono, in un certo senso, privare la Società della sua più grande conquista, che s’identifica con l’acquisizione del “senso critico”.

Dinanimismo è un termine nato dalla crasi delle parole “dinamismo” ed “anima”, per cui è possibile intenderlo anche come moto introspettivo dell’Anima da contrappore alla dilagante superficialità dei nostri giorni.

Il dinanimismo ha solo ed esclusivamente un carattere culturale-artistico-letterario, pertanto, in linea con una promozione culturale “trasversale” e “paritaria”, è aperto a Tutti, non è riconducibile a nessuna fede politico-religiosa e non risponde, in alcun modo, delle azioni e decisioni politiche, religiose e culturali degli artisti che, in modo diretto o indiretto, ne possono far parte.

Inoltre, onde evitare spiacevoli malintesi, si possono considerare “ufficialmente” dinanimisti solo ed esclusivamente gli Artisti  e Scrittori che – in modo aperiodico, gratuito, consenziente e non vincolante – sono stati presentati* sulle pagine ufficiali del movimento. Pagine tutte riconducibili al seguente link: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/

N.B.

*(Gli Artisti e Scrittori  che collaborano e/o sostengono volontariamente il dinanimismo vengono presentati, dietro esplicita richiesta e consenso, nelle apposite categorie del sopracitato link, che sono: “collaboratori e sostenitori del dinanimismo” e “collaborazioni oltre confine“. Questo ovviamente non è valido per le immagini annesse agli scritti e/o le opere recensite, che vengono riportate citandone sempre la fonte tramite link o altro. In quest’ultimo caso, quindi, l’Autore dell’Opera non può essere assolutamente considerato né un collaboratore né un sostenitore del movimento, se non dietro esplicita richiesta e consenso da parte dell’interessato e previa accettazione da parte della Redazione. Ovviamente la collaborazione è gratuita, aperiodica e non vincolante, potendo, così, essere “smentita” e/o interrotta in qualunque momento e da ambo le parti.)

**Per collaborare e/o sostenere il Movimento Dinanimista basta inviare una propria Opera ( scritti in prosa o in versi, opere pittoriche e componimenti musicali ) e una breve nota biografica ( foto facoltativa ) al seguente indirizzo e-mail  ” libraccio779@gmail.com ” ( oggetto e-mail: ” Opera per il dinanimismo ” ).

Le opere saranno attentamente valutate dalla Redazione e verranno pubblicate nelle sopracitate Categorie solo se considerate “idonee”, potrà quindi capitare che opere qualitativamente eccelse non vengano pubblicate su queste pagine semplicemente perché ritenute non in linea con il Dinanimismo.

Il lavoro e le conclusioni della Redazione sono insindacabili.

 

PRINCìPI E MANIFESTI DEL DINANIMISMO

 

 

***Alcuni dei seguenti saggi di Zairo Ferrante sono stati inseriti, in versione modificata e/o corretta, ne “I bisbigli di un’anima muta”.

Libro del medesimo autore, edito da  CSA EDITRICE   (2011).


PREFAZIONE

 

 

Il Dinanimismo (Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime), fondato da Zairo Ferrante nel 2009, è stato già ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della Critica letteraria. Il movimento si pone l’obiettivo di riavvicinare la Poesia e l’Arte, tramite un linguaggio semplice ed immediato, alla gente e di contrapporLe alla dilagante superficialità dei nostri giorni. La parola dinanimismo nascedalla crasi tra “dinamismo” e “Anima”, volendo in questo modo sottolineare il principale compito dell’Arte e soprattutto della Poesia: smuovere l’Animo umano e costringere l’Uomo a riflettere liberandoLo, così, dal giogo del “pecora-pensiero”. In poco più di un anno il Dinanimismo è stato segnalato su diversi siti e periodici culturali ed ha prodotto due e-book gratuiti. Attualmente è un movimento poetico-artistico vivo ed attivo, è in sinergia con le più attive Avanguardie artistiche italiane (sia di matrice romantico-umanistica che “futuristica”) ed è sostenuto da numerosi Artisti sia Italiani sia Stranieri, alcuni anche molto noti, i quali collaborano con il movimento in modo del tutto libero inviando le proprie opere che periodicamente vengono pubblicate in modo del tutto gratuito sulle pagine on-line del Dinanimismo e sulla rivista “Il mulo dinanimista”, fondata insieme alla giornalista Roberta Murroni nel 2010 e distribuita gratuitamente tramite e-mail.  Nel 2012 il Movimento ha inaugurato una collaborazione mediatica on-line con l’Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori (A.L.I.A.S.: Pres. Cav. Giovanna Li Volti Guzzardi).

 

Link utili: http://zairoferrante.xoom.it/ http://ilmulodinanimista.wordpress.com/

**leggi anche special dal 1° blog di poesia della RAI – “Poesia di Luigia Sorrentino” RAI news 24: http://poesia.blog.rainews24.it/2013/08/28/la-vostra-voce-zairo-ferrante/

 

 

Manifesti

del

DinAnimismo”

MOVIMENTO POETICO/ARTISTICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME

Già riconosciuto ufficialmente da parte della Critica come Avanguardia letteraria

 

1° Manifesto (luglio 2009)

POESIA: LA VOCE DELL’ANIMA

di

Zairo Ferrante


 

A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti, a coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno, a coloro che pensano di fare o di non fare Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come un qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo” secondo me, siete sulla strada sbagliata!

La Poesia è Anima, anzi è la voce dell’Anima, è istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica ed alle Arti visive e figurative) che permette, a mio avviso, di dialogare in silenzio con noi stessi. E partendo dal presupposto che tutti abbiamo un “Anima”, mi sembra facilmente intuibile che tutti abbiamo la capacità di ascoltarla e soprattutto capirla. Basta imparare la sua lingua, una lingua che può essere semplice o complessa questo non importa, una lingua che adotti termini “antichi” o che inventi parole nuove questo non è un problema, una forma che contempli le rime o che le fugga questo è personale. L’importante è che sia Poesia, l’importante è che sia Anima, l’importante è che si ascolti quest’Anima. Ormai signori miei, il mondo corre veloce.

E la fatica per seguirlo è tanta. Difficilmente possiamo sottrarci a questa maratona, ed allora qual’è la soluzione?

Capirsi!!!

Ascoltare, le vere richieste della coscienza, in silenzio, scrivendo, dipingendo o componendo quello che l’Anima detta.

Ed a coloro che dicono ma io non ne sono capace, rispondo: Impossibile!!!

Hillman in Re-visione della psicologia (1975) scriveva: “La terapia o l’analisi non è solo un qualcosa che gli analisti fanno ai pazienti, essa è un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell’anima, negli sforzi per capire le nostre complessità, negli attacchi critici, nelle prescrizioni e negli incoraggiamenti che rivolgiamo a noi stessi. Nella misura in cui siamo impegnati a fare anima tutti siamo ininterrottamente, in terapia”.

La vera difficoltà, secondo me, sta nel capire che “stiamo facendo Anima”, ma quando riusciamo in questo, allora stiamo riuscendo anche a fare Poesia; e quando la Poesia viene fuori , è come un suono silenzioso, che farà sicuramente vibrare qualche altra corda. Questa vibrazione potrà essere percepita da un’altra persona che in quel momento capirà che “sa fare Anima” ed ecco che si farà nuovamente e diversamente splendida Poesia! Ecco la Rivoluzione: un altro nel mondo avrà capito che come tutti sa e può fare Poesia. Un altro nel mondo avrà ascoltato la sua anima. Un altro nel mondo non avrà paura del futuro perché sa che quel futuro non lo travolgerà.

Sparisse il lusso, le automobili, gli aperitivi, la tv al plasma, l’aria condizionata, il riscaldamento ed il petrolio, l’uomo non ritornerebbe agli albori perché a quel punto avrebbe il suo Futuro, avrebbe la sua Poesia, avrebbe la consapevolezza della propria Anima.

Mi auguro allora, che tutti un giorno possano avere una personale raccolta di Poesie, che racchiuda propri componimenti e componimenti di Altri.

Poesie messe insieme non perché appartenenti allo stesso autore, ma perché semplicemente appartenenti alla Poesia.

Poesie messe insieme non perché appartenenti ad una corrente letteraria ben precisa, ma perché semplicemente appartenenti all’Anima.

Poesia intesa come: “DinAnima” (crasi tra Dinamismo ed Anima).

Poesia, innata ed istintiva terapia del “normale”, sublime voce di Tutte le Anime, nemica del male del ventunesimo secolo; nemica della superficialità.

 Zairo Ferrante

 

 

2° Manifesto settembre 2009

“DINaNIMISMO E POESIA INTESA COME DINaNIMA”

 

Sento la forte necessità di chiarire ulteriormente il significato dei concetti, da me espressi, di Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime) e di Poesia intesa come Dinanima onde evitare che il mio, continuo, parlare di “movimento poetico” possa essere frainteso o scambiato per un atto di presunzione.

Tranquillizzo tutti!

Non ho ha la pretesa di stravolgere la Poesia ed infangare chi abilmente scrive da anni per professione, sia perché nutro immensa stima nei confronti di Questi, sia perché non credo di esserne capace e per età e per cultura.

Il termine “movimento” deve essere inteso come una “quasi provocazione” volta a far riflettere sul perché si assiste, specialmente da parte dei più giovani, ad un allontanamento dalla Poesia ritenuta sempre più spesso, una forma di scrittura incomprensibile o addirittura vecchia e fuori moda.

Ovviamente non ritengo possedere una risposta assoluta o inopinabile; ma quello che ho pensato è stato ingenuamente che forse non è stato l’uomo ad allontanarsi dalla poesia ma il contrario.

Ho pensato che, da alcuni anni a questa parte, il fare Poesia si sia allontanato dal fare immagine non riuscendo più neanche a “fare Anima”.

(A tal proposito, riporto le parole di James Hillman rilasciate in una Sua intervista tanto illuminante da divenire uno splendido saggio edito da BUR “Il piacere di pensare” conversazione con Silvia Ronchey “…I grandi epici, e anche i poeti di oggi non usano astrazioni. Cercano di esprimere il mondo interiore con immagini e suoni molto precisi e concreti. I nostri sogni non dicono <<paura>> o <<sesso>>. Nei sogni incontriamo eventi e immagini….. Ciò che la psiche fa per prima cosa è presentare la sua interiorità nei sogni….non in parole, non in concetti, non in sentimenti: in immagini! Quindi se l’attività primaria e congenita della psiche è <<fare-immagine>>, poiesis in greco, allora la psicologia deve essere prima di tutto uno studio dell’immaginazione…”)

Ecco che il mio parlare di “DinAnimismo” vuole essere un’esortazione a ritornare ad una Poesia capace di smuovere le anime servendosi, semmai, di parole semplici ed immagini immediate in grado di mettere il lettore in condizione di raggiungere, con la fatica dell’immaginazione e della riflessione, la “personale emozione”.

Poesia che adotti un linguaggio consono a quello dell’anima.

Non parole come serenità e tranquillità ma il “naufragare dolce” Leopardiano.

Non la parola Amore, ma immagini di gioia, fatica, difficoltà, ansia, etc. etc. che unite danno una precisa sensazione, quella che l’anima definisce Amore.

Poesia come fedele Cicerone, che accompagnandoci lungo la strada più ardua e difficile, ci conduca alla riscoperta dell’anima interiore ed esteriore fondendole in un’unica e dolce musica.

Ovviamente questa non è cosa semplice, e riconosco che non sempre sia facile per il Poeta creare una Poesia o addirittura un intero libro fatto di “immagini pure”, quindi quello che auspico è un “semplice tendere” della Poesia verso l’anima, da me definita come “Dinanima”, in modo da suscitare nell’animale-uomo l’interesse e soprattutto il piacere nel metabolizzare l’immagine e sviluppare l’emozione.

Contrastando, in questo modo, quella superficialità che sempre più frequentemente usiamo nell’approcciarci agli avvenimenti quotidiani che si susseguono nella nostra vita.

É un poco come mangiare un piatto pronto da riscaldare al microonde o mangiare un piatto che ci siamo, con fatica, preparati con le nostre mani partendo dai singoli ingredienti consigliatici da un amico.

Credo che solo in quest’ultimo caso si possa riscoprire il vero piacere del cibo e del mangiare.

Detto questo mi auguro che sia stato felice nello spiegarmi e spero vivamente che le mie parole vengano prese per quello che sono: riflessioni di un ventiseienne innamorato della Poesia.

Inoltre auspico che questi pochi righi possano far riflettere anche Coloro (ed immagino siano tanti) che non condividono il mio modesto pensiero, forse per Loro poco poetico, ma, almeno, ingenuamente sentito.

 Zairo ferrante

 

3° Manifesto

ANIMA E POESIA NEL FUTURO TRANSUMANISTA

Documento Del DinAnimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime)

di Zairo Ferrante

 

Robot,umanoidi con circuiti di memoria infiniti, vita quasi illimitata, intelligenze potenziate artificialmente, colonizzazione di nuovi mondi da tutti,ora, considerati impossibili; il tutto condito da una miriade di poteri post-umani nel 2010 inimmaginabili.

Questo è uno degli scenari possibili che si prospetta in un futuro, forse neanche troppo lontano.

Pensiate sia fantascienza?

Beh lo era anche la penicillina agli inizi del ‘900, lo erano i robot negli anni ’40, la nanotecnologia negli anni ’50, l’adsl e le linee senza fili nel ’90, l’antimateria ottica nel 2000 etc. etc.

Ecco quindi che chiedo solo il beneficio del dubbio per queste mie parole, in virtù della formidabile evoluzione scientifica degli ultimi trent’anni.

Però immaginando tutto questo, io che sono un DinAnimista, mi chiedo: e l’Anima?

Che posto occuperà nella futura civiltà transumanista? Continuerà ad esistere oppure cesserà inglobata o fagocitata da milioni di nanoparticelle volte a rilevare e far sparire l’essenza sublime che accompagna l’uomo fin dai suoi primi passi?

Poi sorrido, forse sono andato un poco oltre con la fantasia e mi dico: sia essa Spirito Divino, Essenza ed Alito di vita, coscienza dell’Io, parte del super-io o nella meno poetica delle ipotesi semplice circuito neuronale, l’Anima non può sparire.

Anzi, ritengo proprio che in uno scenario transumanista l’Anima sia cosa fondamentale ed indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo, ritengo che questa Sconosciuta possa essere l’unica risorsa in grado d’aiutare l’essere umano ad affrontare e gestire nel migliore dei modi il progresso illimitato che altrimenti potrebbe segnare la fine dell’umanità.

Ecco che in questo scenario in cui l’Anima e la Coscienza rappresentano l’unica risorsa intrinseca dell’uomo la Poesia e quindi i Poeti hanno la possibilità di risorgere ed elevarsi nuovamente, per l’ennesima volta nel corso della storia, a “maestri dell’Animo umano”.

Poesia come vincastro dell’Anima in quest’era nuova e veloce, Poesia come supporto e compagna dell’uomo in questo futuro viaggio alla scoperta di “nuovi mondi, sfavillanti galassie ed infiniti universi”.

Poesia semplice ed umano fucile in grado di colpire ed affondare l’umana e troppo diffusa superficialità.

A questo punto sorrido ancora e penso…tutto questo può essere chiamato DinAnimismo?


DINANIMISMO: FUTURISMO INVERSO, ALLA RICERCA DELL’ANIMA SMARRITA

di

Zairo Ferrante

Il grande merito del futurismo, e lo si evince già dal nome, è stato quello di saper leggere il futuribile. Infatti, Marinetti e i Suoi intuirono che il mondo stava per cambiare, capirono prima di tutti gli altri che il progresso e la tecnologia stavano per diventare delle costanti della società e non più eventi estemporanei.

Fu così che grazie ad una genialità senza paragoni, seppero elevarsi a “Maestri di Anime” e, per mezzo della loro produzione artistica, presero per mano l’uomo dell’inizio ‘900, ricco di “pathos” ma non pronto per il progresso, e lo accompagnarono nel “mondo tecno-sviluppabile”.

Oggi, in un mondo “tecno-sviluppato” in cui la scienza e il progresso sono delle costanti giustamente inarrestabili, l’Artista deve fare esattamente il contrario.

Bisogna, infatti, che la produzione artistica aiuti l’uomo “pre-robot” a ritrovare e a far ripartire la sua Anima disorientata dall’eccessiva velocità e dai numerosi input che arrivano dai media, dalle vetrine e dalla globalizzazione.

Queste parole possono sembrare eccessive – o meglio folli – ma sono, secondo me, necessarie affinché tutti si rendano conto che a breve quello che distinguerà l’uomo dal “post-umano” sarà proprio il suo sapere e dovere “fare anima”.

Quel “fare Anima” che si compie nell’introspezione, nella riflessione, nella capacità critica e discriminativa tra ciò che è bene e ciò che è male.

Quel “fare anima” che in un turbine di velocità si sta perdendo e che il DinAnimismo, invece, invita a non sottovalutare.

Anima che va recuperata anche per mezzo dell’arte, che deve essere semplice, della gente, immediata, per la gente, forte e sconvolgente proprio come quella futurista.

Ecco che, in virtù di quello appena scritto, ritengo che il DinAnimismo, la sua idea di arte, la sua indipendenza (intesa anche come assenza di vincoli per tutti coloro che in qualche modo sono in sintonia con esso) e la sua singolarità (mantenuta anche incarnando un sentimento probabilmente comune e diffuso), dovrebbero essere da tutti considerati, rispettati e eventualmente ampliati e/o modificati in comune, dalla gente, per il futuro comune e per la gente futura.

Il DinAnimismo è un’idea libera, ne accetta altre e difende le opinioni di tutti, non in virtù del loro essere favorevoli o contrarie, ma in base al loro esistere, essere e voler continuare a essere libere.

Ricordate: il Futuro senza l’Anima non esiste perché non lo si può né immaginare né costruire.



PRECISAZIONI SUL DINANIMISMO

Preciso che il Dinanimismo è un movimento poetico/artistico, che non ha nessun indirizzo politico, chiunque vi aderisca, e in modo passivo e in modo attivo (con scritti o altro), lo fa solo in nome della Poesia e dell’Arte.

Questo movimento si ripropone di difendere e diffondere la Poesia e l’Arte, intendendole soprattutto come elemento di unione culturale (quindi anche politico-religioso). Ecco perché non sono ammessi interventi che non siano strettamente artistici e/o culturali.

Il dinanimismo, infatti, considera la Cultura e l’Arte come elementi che, assolutamente, devono trascendere le idee e le divisioni politico-religiose.

Sia che l’Arte e la Poesia si trovino a Destra, sia che si trovino a sinistra, restano sempre espressioni dell’animo umano con una  loro dignità ed individualità  (purché non siano, ovviamente, offensivi verso popoli, comunità e singoli individui).

Ritengo, inoltre, che ognuno sia libero di esprimere le proprie idee politico-religiose dove vuole e come meglio crede, senza per questo mescolarle ed attribuirle a questo gruppo.

Ho voluto scrivere questa nota, nel rispetto e nell’interesse di tutti i Gruppi ed i Singoli che collaborano ed intrattengono rapporti e sinergie artistiche con il dinanimismo, affinché si possano sentire liberi di esprimere la propria Arte senza essere bloccati o fuorviati da inutili equivoci che sottraggono soltanto tempo prezioso al “mirabile lavoro del fare”.

Con la speranza che il buon senso possa prevalere auguro a tutti una Buona Poesia ed una produttiva Arte trasversale

ZF

 

PAGINE UFFICIALI DEL DINANIMISMO:

 

http://e-bookdinanimismo.myblog.it/  (Blog ufficiale del movimento)

 

http://ilmulodinanimista.wordpress.com/ (Rivista gratuita “il mulo dinanimista”)

 

 

http://recensionedinanimista.myblog.it/ (Webzine ufficiale del movimento)

 

http://www.facebook.com/?ref=home#!/group.php?gid=204519892143 (il Dinanimismo su facebook)

 

 

 

 

UFFICIALIZZAZIONE Critico/Letteraria DEL DINANIMISMO :

 

Con immenso piacere vi comunico che il DinAnimismo (movimento poetico/artistico rivoluzionario delle anime) è stato ufficializzato da una parte della Critica come Avanguardia letteraria (vedere articolo seguente tratto dal network Nazionale Controcultura).

A questo punto mi sembra doveroso fare qualche precisazione, soprattutto per sfatare eventuali false credenze sul senso della desinenza  “ismo”, che può essere facilmente banalizzata e/o spaventare il lettore, rappresentando, così, motivo di critica poco costruttiva.

Parlando di DinAnimismo si parla di un movimento del tutto libero, che ha come unico scopo quello di difendere e promuovere la Poesia e l’Arte come voci ed espressioni insostituibili ed irrinunciabili dell’Anima.

Appare chiaro che tale visione è figlia di un pensiero Romantico, che deve, inevitabilmente, evolversi per restare al passo col tempo che fugge veloce e per essere di supporto all’Uomo nuovo, all’Uomo del XXI sec.

Ecco, quindi, spiegato il perché delle varie e possibili sinergie (alcune già avvenute con evidente successo), che il Dinanimismo si propone e s’impegna a promuovere con i singoli Artisti e con gli altri (contemporanei) Movimenti artistici di matrice Romantica, Umanista e Futurista.

Movimento, quest’ultimo, ben consolidato ed aperto a tutte le correnti artistiche, filosofiche e scientifiche (soprattutto operanti nel web) che mirano a supportare, aiutare e proiettare l’Uomo nel futuro imminente.

In tale ottica, infine, invito a pensare al Dinanimismo come ad un enorme contenitore nel quale Poeti, Scrittori ed Artisti di ogni genere, possano interagire e crescere senza ostacolarsi, con la speranza che tali scambi possano far nascere opere libere, non vincolate e frutto della personale Anima.

Opere partorite dall’Uomo presente per esser consegnate a quello Futuro e, possibilmente, migliore.

 

 

Detto questo Vi ringrazio e Vi invito a leggere sia l’Ufficializzazione Critica, pubblicata sul network Nazionale ” Controcultura ” e disponibile al seguente link,

( http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/dinanimismo-e-neofuturismo-letterario/ )

e sia l’articolo sul Dinanimismo pubblicato sulle pagine on-line di “Roma Capitale Magazine “: Il Dinanimismo (Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime), fondato da Zairo Ferrante nel 2009, è stato già ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della Critica letteraria. Il movimento si pone l’obiettivo di riavvicinare la Poesia e l’Arte, tramite un linguaggio semplice e immediato, alla gente e di contrapporLe alla dilagante superficialità dei nostri giorni. La parola dinanimismo nasce dalla crasi tra “dinamismo” e “Anima”, volendo in questo modo sottolineare il principale compito dell’Arte e soprattutto della Poesia: smuovere l’Animo umano e costringere l’Uomo a riflettere liberandoLo, così, dal giogo del “pecora-pensiero”. In poco più di un anno il Dinanimismo è stato segnalato su diversi siti e periodici culturali ed ha prodotto due e-book gratuiti. Attualmente è un movimento poetico-artistico vivo ed attivo, è in sinergia con le maggiori Avanguardie italiane (sia di matrice romantico-umanistiche che “futuriste”) ed è sostenuto da numerosi Artisti sia Italiani sia Stranieri, alcuni anche molto noti, i quali collaborano in modo del tutto libero con il movimento inviando le proprie opere che vengono pubblicate sulle pagine on-line ufficiali del dinanimismo e sulla rivista “Il mulo dinanimista”, fondata dallo stesso Ferrante e dalla giornalista Roberta Murroni nel 2010 e distribuita gratuitamente tramite e-mail… continua su: http://www.romacapitalemagazine.it/index.php?option=com_content&view=article&id=247:il-dinanimismo&catid=7:notizie&Itemid=115

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